Alla luce dei recenti fatti di cronaca, spesso, dai tragici epiloghi, come possiamo impedire ai nostri figli adolescenti l’uso scriteriato dei social network?
Definizione di social network
Prima di addentrarmi nel vivo dell’argomento ed esporre le mie riflessioni su un tema sociale così delicato e complesso, voglio richiamare l’attenzione del lettore sulla definizione di social network. Per non deviare da una giusta e accurata esplicazione, mi limito a citare l’autorevole enciclopedia Treccani, in essa è scritto: “Con l’espressione social network si identifica un servizio informatico on line che permette la realizzazione di reti sociali virtuali. Si tratta di siti internet o tecnologie che consentono agli utenti di condividere contenuti testuali, immagini, video e audio e di interagire tra loro. Generalmente i social network prevedono una registrazione mediante la creazione di un profilo personale protetto da password e la possibilità di effettuare ricerche nel database della struttura informatica per localizzare altri utenti e organizzarli in gruppi e liste di contatti. Le informazioni condivise variano da servizio a servizio e possono includere dati personali, sensibili (credo religioso, opinioni politiche, inclinazioni sessuali ecc.) e professionali. Sui social network gli utenti non sono solo fruitori, ma anche creatori di contenuti. La retesociale diventa unipertesto interattivo tramite cui diffondere pensieri, idee, link e contenuti multimediali”.
Riflessioni personali
Nell’attuale realtà daiperconnessi, veramente siamo convinti di poter staccare il ditino dalla tastiera del nostro amato cellulare, tablet o qualsiasi altro apparecchio ci permette di stare collegati in rete? Parafrasando il mitico Totò: “Ma mi faccia il piacere!”
Noi adulti siamo un eccellente esempio per i giovani, tanto che i cellulari li regaliamo ai pargoli delle scuole elementari con il pretesto, forse banale, di rintracciarli in qualsiasi momento. E, poi, scusa, perché mio figlio adolescente dovrebbe sentirsi diverso dai compagni senza lo smartphone ultimo modello?
Per carità, diamo alle nostre predilette proli tutto l’armamento tecnologico esistente, a condizione, però, di prenderci del tempo per spiegare loro, e assicurandoci che abbiano compreso bene, le multiformi insidie che si celano in un social network, sia esso Facebook, Instagram, Tik Tok, e compagnia bella.
Quali possibili pericoli attribuire ai social network?
Sicuramente il più temuto e orribile è l’istigazione al suicidio, a seguire il cyber bullismo, ovvero, l’insieme di atti prepotenti, agiti da un singolo soggetto o da un gruppo attraverso strumenti informatici allo scopo di recare danno alla vittima di turno. Che dire poi del sexting? Quell’insidioso pericolo che si camuffa nelle applicazioni di messaggistica. Infatti, con la parola sexting si indica l’invio di immagini e testi sessualmente espliciti tramite messaggi. Altro rischio è il trolling. Nella collettività virtuale, il troll è colui che interagisce con altri soggetti mediante messaggi dai contenuti provocatori, sgradevoli, offensivi, insensati, e lo fa di proposito al solo scopo di disturbare la comunicazione e creare conflitto. Questi sono solo alcuni dei pericoli a cui, quotidianamente, i nostri giovani sono esposti attraverso quella che sembra essere una semplice connessione di rete.
Come possiamo spiegare agli adolescenti i rischi dei social network?
Proviamo a partire da un evento concreto, i discorsi teorici e/o astratti, sovente, annoiano i giovani e perderemmo la loro attenzione, già, prima di aver iniziato a pronunciare la seconda frase. Spieghiamo loro che i social possono essere utili, fornendo diversi vantaggi, ma possono anche ritorcersi contro chi li usa. Sono necessarie attenzione e accortezza. Sottolineiamo che il mondo virtuale permette l’anonimato, quindi, aumenta il rischio di essere presi di mira dagli haters o da loschi individui che creano falsi profili. E, soprattutto, da genitori – adulti: controlliamo sempre. Un controllo rispettoso, evitando di trasformarlo in pratica ossessiva.
