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Vaccini: tiriamo le somme

Siringa

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Ad oltre un anno di distanza dall’inizio di questa, per me, pseudo pandemia e dopo 4 mesi di campagna vaccinale con all’attivo una trentina di milioni di persone che hanno ricevuto la prima dose e circa 12 milioni di persone totalmente vaccinate, possiamo iniziare a trarre qualche conclusione in merito a tutto cio’.

Premetto che districarsi fra le centinaia di dichiarazioni, studi, articoli di giornale, trasmissioni televisive e dichiarazioni piu’ o meno attendibili di virologi o pseudo tali, per cui cerchero’ di essere il piu’ preciso circa l’analisi dei dati.

Come tutti sanno, attualmente ci sono in giro una ventina di vaccini e probabilmente oltre cento sono in fase sperimentale, preclinica o in fase 2 (accertamento della sicurezza che precede i trial della fase 3).

I piu’ noti comunque, sono Pfizer, Astrazeneca, Jhonson e Jhonson e Moderna.

Secondo rapporti e dichiarazioni delle case produttrici dei suddetti vaccini – chi non si ricorda le strabilianti dichiarazioni circa un’efficacia pari al 95%? – l’efficacia dei propri prodotti, oscillerebbe fra il 92 e il 97%, raggiungendo punte del 100% in alcuni casi.

Ora, la prima cosa che mi viene in mente dopo aver consultato i dati dell’ISS sulla efficacia dei vaccini antinfluenzali normali – ricordo che uno dei ceppi principlai della normale influenza stagionale, e’ il Sars-cov1, stretto cugino del Sars-Cov2 o 19 che dir si voglia – riportano un’efficaci ormai testata da anni, oscillante fra il 36% e il 68% quindi, con una media di poco inferiore al 50%.

Cio’ non vuol dire per i profani, che su 100 persone vaccinate, 50 si beccano l’influenza e 50 no, ma solo che il corpo reagisce meglio al 50% contro la possibilita’ di ammalarsi.

La domanda spontanea e’ appunto come sia possibile che per un vaccino utilizzato da decenni e quindi studiato profondamente dallo stesso tempo, si abbia un’efficaci del 50% medio, mentre per il “miracoloso” vaccino contro il Covid-19, studiato, messo a putno e prodotto in 6 mesi, si arrivi addirittura in alcuni casi al 100%?

Purtroppo le spiegazioni sono molteplici, la prima delle quali e’ che i trial, ovvero i test su volontari per studiarne gli effetti avversi e l’efficacia, sono stati eseguiti nell’estate dell’anno scorso negli Stati Uniti quando, tutto sommato. i contagi erano molto sotto controllo e relativamente bassi.

Differente il caso della Jhonson e Jhonson che e’ stata testata in Sud Africa nell’ottobre-novembre ed infatti ha riportato un’efficacia del 68%, sostanzialmente in liena con il vaccino antinfluenzale.

Per essere sinceri del tutto, obbligo di chi voglia scrivere oggettivamente, bisogna anche riportare anche uno studio presentato dal British Medical Journal a firma del professor Doshi, nel quale afferma che l’efficacia e’ effettivamente molto piu’ bassa andando dal 19 al 29%.

E questo ha potuto constatarlo, grazie alla possibilita’ che ha avuto di legegre per intero la documentazione prodotta dalle case farmaceutiche, “a posteriori”.

Perche’ dico a posteriori?

Semplice, perche’ in caso contrario se le case avessere presentato tali risultati, non avrebbero mai avuto il via libera degli enti di controllo quali Ema e Aifa per l’Italia.

E di conseguenza, addio a campagne vaccinali e a fatturati miliardari per i prossimi decenni.

Certo perche’ pensate che questa cosa finisca quest’anno o al piu’ tardi l’anno prossimo? 

Nemmeno per sogno.

Ormai il meccanismo o gallina dalle uova d’oro, e’ stato messo in moto e per i prossimi decenni assisteremo a campagne vaccinali martellanti per mettersi al riparo dalla possibile ripresa della pandemia.

Questo per quanto riguarda i dati verificabili immediatamente da chiunque.

Per quanto riguarda invece un altro aspetto, ovvero quello numerico, strettamente legato alla ripresa della vita normale, vorrei segnalare un piccolo particolare.

A differenza di quanto strombazzano gli ormai noti virologi da salotto come li chiamo io e sopratutto il nostro tanto amato ministro Speranza, l’immunita’ di gregge e’ solo ed esclusivamente una colossale panzana: non la raggiungeremo mai e per due motivi.

Il primo e’ strettamente scientifico e cioe’ che tale immunita’ in un gruppo omogeneo di animali – noi “siamo” degli animali, volenti o nolenti – la si raggiunge con percentuali soèra il 90%_(basta cercare i dati scientifici in rete).

Il secondo motivo e’ piu’ terra terra ovvero, escudendo i  bambini – mi auguro vivamente che non si provinno nemmeno lontanamente a tentare di obbligare alla vaccinazione anche la popolazione sotto i 15 anni – una gran parte della popolazione Italianae piu’ in generale della popolazione mondiale, non si vaccinera’ per nulla.

Non ho dei darti precisi, ma andando a spanne e considerando che ad oggi si sono sottoposti a vaccinazione circa 30 milioni di persone per cui levando i circa 7,5 milioni di under 15 presenti in Italia, il conto e’ presto fatto. 

Mancherebbero ancora 22,5 milioni di persone da vaccinare per raggiungere il 100% della popolazione.

Calcolando che in Israele, che ricordo essere un paese molto draconiano dove fra parentesi esiste una forte connotazione religiosa e quindi un “ascolto” molto piu’ efficace da parte della gente verso le autorita’, sono riusciti a vaccinare solo il 70% dell’intera popolazione.

E voi sperate che in Italia si raggiungeranno mai questi risultati?

Forse si riuscira’ a raggiungere un 60% ma sicuramente non di piu’ e quindi fra i 35 e i 40 milioni di soggetti.

E qui nasce spontanea un’altra pressante domanda, che mi perseguita’ fin dai tempi di Vo’ Euganeo.

Ma se e’ stato sufficiente un solo paziente infetto, il famoso paziente zero, per causare quasi 130 mila morti in Italia, cosa succedera’ se 20 milioni di Italiani non avranno fatto il vaccino quindi potrebbero essere portatori sani del visur?

Assolutamente nulla!!

Come ogni virus nella storia umana ha fatto, dalla peste nera, alla spagnola, all’aviaria e via discorrendo, una volta finito il su ciclo naturale sparira’ autonomamente come e’ comparso.

D’altronde come gia’ ricordato in un precedente articolo, la spagnola che ha imperversato nel mondo dal 1918 al 1920 e ha sterminato il 3,4% della intera popolazione mondiale pari a circa 50 milioni di indivisui – non i 4 milioni del Covid-19 – se ne e’ andata come se n’era venuta. E senza nessun vaccino.

Avrei da scrivere ancora tante cose circa questo vaccino e tutto cio’ che lo riguarda, ma volgio concludere solo con una chicca, alla quale per altro io “non” voglio credere.

Ci sono persone che sostengono, con studi alla mano, che tutto questo e’ stato organizzato nei particolari per uno “sfoltimento” della popolazione mondiale perche’ siamo in troppi.

E questo non tanto per colpa di un virus killer – mai sarebbero cosi’ stupidi da diffondere un vero virus killer come ad esempio l’ebola, visto mai che possano correre dei rischi anche loro e i loro cari – ma per appunto l’inoculazione di un vaccino non vettoriale ma a mRna messaggero, che modificando in sostanza il nostro patrimonio genetico, determini una progressiva aumentata mortalita’ nei prossimi anni.

Come ripeto, non voglio credere a questo in quanto sia troppo “complottista” e sia veramente di un’aberrazione infinita nel momento della sua veridicita’.

Dopo tutto cio’, lascio al lettore trarre le sue conclusioni o la volonta’ di voler approfondire maggiormente gli argomenti trattati, ricordando a tutti che in rete oggi e’ possibile trovare qualsiasi nozione.

Basta avere la volonta’ di farlo e un pizzico di pazienza e si trova tutto.

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