In questi giorni non si fa che un gran parlare sulla strage di Altavilla Milicia, in Sicilia. Esperti psicologi, criminologi, giornalisti, sacerdoti, ciascuno prova a dare una spiegazione a quello che è accaduto secondo le proprie competenze e specializzazione. Il movente che ha mosso la mano dell’assassino o assassini –ovviamente, sarà il magistrato a stabilire chi spedire nelle patrie galere per la carneficina compiuta – è stato quello di compiere un atto salvifico, liberando alcuni membri della famiglia dal demonio che li possedeva.
Stando alle indiscrezioni investigative e ai giornali, sono coinvolti, da stabilire ancora con precisione con quale ruolo (compreso il marito e la figlia della donna uccisa, insieme ai suoi due figli) due soggetti esterni, a loro pare sia attribuito il titolo di “fratelli di Dio”.
Riflessioni personali sul triplice omicidio
Questo efferato delitto è a dir poco sconvolgente per la modalità con cui è stato compiuto, ma principalmente per il movente. Possibile che si possa arrivare a sterminare la propria famiglia per una sorta di credo religioso? Che poi, in questo delitto, fede e religione, realisticamente non ci entrano proprio, nemmeno di striscio.
E, l’esorcismo?
Posso affermare con certezza che la chiesa cattolica ammette la pratica dell’esorcismo, che consiste in un rituale di preghiere per aiutare la persona posseduta a liberarsi dal demonio.
L’esorcismo inteso dalla religione cristiana non contempla né le torture né, tanto meno, l’omicidio.
Nella strage di Altavilla Milicia, l’azione salvifica è stata attuata mediante l’eliminazione fisica di una madre con i suoi due figli, tre persone che prima di essere uccise sono state, per giorni, barbaramente torturate.
A mio parere, non si è nel campo della religione, quanto della psichiatria. Verosimilmente, poiché le perizie sono in atto, l’attore principale potrebbe aver agito in preda a un delirio psicotico. In altre parole, bisogna attendere i risultati dei test psicologici per stabilire con certezza che cosa ha spinto l’uomo ad armarsi contro la moglie e i figli; ad oggi, si possono solo fare ipotesi.
Sta di fatto che coloro che si affidano a gruppi settari sono soggetti con una personalità fragile, incapaci di affrontare le difficoltà quotidiane della propria esistenza. Il guru di turno come un avvoltoio svolazza nella mente dei suoi adepti e con parole suadenti e riti benevoli li costringe a una cieca obbedienza.
Nella testa del marito indagato, stando alle dichiarazioni da lui rilasciate agli inquirenti, si era insinuata la convinzione che i problemi della famiglia derivassero dal demonio.
A mio avviso, un’idea estranea completamente alla realtà.
Bisogna, poi, stabilire cosa ha invece mosso ad agire con intento malevolo, la coppia di coniugi, esterni alla famiglia.
Che non avessero altri interessi, magari di natura economica?
Confido nel lavoro certosino della magistratura per fare chiarezza sulla vicenda.
