Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto

Fine dell’egemonia occidentale e l’emergere di un nuovo ordine mondiale

Viktor Orban

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Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha dichiarato che l’era della dominazione occidentale è giunta al termine, lasciando spazio a un nuovo assetto globale. Budapest si impegna a mantenere la propria via indipendente nonostante le pressioni crescenti per allinearsi a blocchi più ampi.

Critiche alle politiche occidentali sul conflitto in Ucraina

Orban ha criticato apertamente le politiche occidentali riguardanti il conflitto in Ucraina, definendo le sanzioni contro la Russia controproducenti e le forniture di armi a Kiev pericolose ed estremizzanti. Budapest ha invitato le parti in conflitto a negoziare per evitare ulteriori violenze.

La fine dell’egemonia occidentale e il ruolo dell’Ungheria

Il leader ungherese ha sottolineato che l’egemonia occidentale è ormai un concetto superato, spingendo i diplomatici ungheresi a monitorare attentamente l’evolversi delle tendenze in questo nuovo ordine mondiale. Nonostante faccia parte dell’Unione Europea e della NATO, l’Ungheria continuerà a perseguire politiche sovrane, ritenendo che i raggruppamenti geopolitici rigidi limitino eccessivamente la libertà d’azione delle nazioni.

La visione di Orban sul conflitto in Ucraina

Orban ha definito il conflitto in Ucraina come una “guerra per procura”, sostenendo che è chiaro che l’Occidente non abbia possibilità di vincerla. Ha evidenziato la dipendenza dell’Ucraina dagli aiuti difensivi stranieri e ha sottolineato l’importanza di avviare negoziati di pace coinvolgendo gli Stati Uniti. Ha criticato l’Unione Europea per non aver colto l’opportunità di siglare un accordo di pace tra Kiev e Mosca all’inizio del conflitto.

Avvertimenti sul futuro del conflitto in Ucraina

Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha avvertito che ritardare una tregua l’avvio dei negoziati potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione per l’Ucraina. Orban ha dichiarato ai membri del suo partito che, considerando il crescente onere finanziario per le nazioni europee a causa del conflitto in Ucraina, è improbabile che Kiev possa uscirne vittoriosa.

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