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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Sono nella confusione più totale

Serie di fumetti sovrapposti, pieni di punti interrogativi

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Ormai mi sta venendo quasi l’orticaria a dover leggere ed ascoltare la valanga di notizie che mi arrivano tutti i giorni via social o sui canali ufficiali e non.

Dopo due anni di attenti studi di tutta questa situazione, mi sono fatto un’idea abbastanza precisa su tutto ciò che significa, sulle motivazioni per le quali alcuni governi continuano imperterriti a seguire certe modalità operative e su cosa c’è realmente dietro a questa immensa buffonata mondiale.

La questione fondamentale, purtroppo, è molto più grave di quanto si possa pensare, poiché, assodato, ormai, che questa pseudo pandemia nulla è più che una normalissima influenza leggermente più aggressiva delle solite influenze stagionali – i dati comparativi con le altre stagioni influenzali lo confermano al di là di ogni possibile dubbio – il reale problema è come sia stata amplificata e resa “estremamente pericolosa e mortale” da disegni e motivazioni più o meno oscuri, che nulla hanno a che fare con la salute e con il benessere di tutta la popolazione mondiale.

I danni per quanto è stato fatto e per quanto ancora viene fatto, come al solito, li pagheranno i cittadini inermi nei prossimi anni, sia in termini economici che in termini di vita pratica di tutti i giorni.

Per non parlare di quelli che potranno essere i danni provocati dalla decisione di utilizzare l’intera popolazione mondiale come cavia da laboratorio per la sperimentazione di una nuova tipologia di vaccini basati, appunto, su un nuovo sistema, detto a mRna.

Ma, senza entrare un’altra volta nel dettaglio tecnico della malattia in sè e del cosiddetto “siero magico”, di cui già ho parlato anche troppo, vorrei soffermarmi sulla confusione che, ormai, regna sovrana in tutto il paese, e questo solamente perché il potere decisionale e operativo è in mano, sostanzialmente, a degli incompetenti a dire poco.

Sono talmente con le spalle al muro che non riescono ad escogitare nulla di più che continuare a mentire spudoratamente, e lo fanno pure a reti unificate, come 3 o 4 giorni fa, in occasione della conferenza stampa tenuta dal Drago nazionale, dal ministro Speranza, che più che ministro assomiglia al classico “becchino” di filmica tradizione, e dal presidente del famoso, o famigerato, CTS, Locatelli, altra figura altamente inquietante, non fosse altro per come parla.

Il tutto contornato da una pletora di sedicenti giornalisti, che facevano a gara a chi riusciva ad avvicinarsi maggiormente al vertice della servilità più estrema, con domande che avrebbero fatto morire dal ridere la stessa “morte”, corredata di classico mantello nero svolazzante e falce.

Su questo tema vorrei veramente dilungarmi un attimo, visto che il comportamento di questi pagliacci travestiti da “giornalisti” è quantomeno vergognoso, in quanto stanno dimostrando a tutto il mondo il loro sostanziale asservimento al potere più becero, vendendosi per gli ormai usuali “30 denari” (basta dare un’occhiata rapida a questo link per capire a quanto ammontano i 30 denari).

Seguendo, da quasi due anni, una buona parte di tutti i talk show che parlano, ormai, solo di questo aspetto della vita di tutto il pianeta, ed ascoltando spesso e volentieri le conferenze ufficiali, sia del governo che di altri organi di stato, ed ascoltando le domande che vengono rivolte da questi pseudo giornalai, senza alcuna offesa a coloro che svolgono l’attività suddetta di vendita dei giornali, mi viene quasi da piangere constatando il livello completamente assente di critica nei quesiti posti.

Domande che nemmeno un bimbo delle elementari si sognerebbe mai di porre a chicchessia, anche solo per paura di fare una figuraccia meschina.

A questa pletora di manichini ciarlanti, si aggiungono i classici “fact-ceckers” come Butac, Fanpage ed altri che non perdono tempo a “sparare” le loro colossali bufale verso tutti coloro che osano discostarsi dal pensiero unico come, ad esempio, oggi, a proposito della manifestazione di ieri a Milano, con l’intervento del premio Nobel Luc Montagner, verso il quale hanno usato termini come “complottista” oppure “le sue teorie no-vax” e, ancora, asserendo che i partecipanti alla manifestazione erano poche centinaia (dai video che girano in rete si può tranquillamente osservare che i partecipanti erano diverse migliaia, forse oltre 10 mila).

Chiudendo, per ora, la parentesi informazione o, per meglio dire, “disinformazione di regime”, il paese, ormai, è in balia della più totale anarchia di potere.

Da una parte abbiamo un Tar che, con sentenza di questi giorni, ha clamorosamente smentito il Ministero della Salute a riguardo del protocollo da seguire per la cura del Covid19, la famosa “Tachipirina e vigile attesa” di cui, ormai, si è parlato anche troppo, sentenziando, appunto, la pericolosità di tale indicazione ed autorizzando, di conseguenza, l’intero corpo dei medici di base all’applicazione delle cure domiciliari, come avrebbe già dovuto accadere, ormai, da oltre un anno.

Per di più, è stata avanzata l’ipotesi che il protocollo adottato dal ministero abbia potuto essere determinante nella morte di svariate migliaia di persone.

E questo, sicuramente, avrà degli strascichi, sia di ordine penale che nel settore delle richieste danni negli anni a venire, con montagne di denunce, ricorsi ed esposti.

C’è da dire che un Ministro con un briciolo di dignità, rendendosi conto, anche nella sua follia aberrante, che ormai il terreno sotto ai suoi piedi sta inesorabilmente franando, dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni senza più porvi indugio.

Ma non lo farà, credetemi.

Inoltre, con l’uscita di sempre più numerosi studi sugli effetti di questo virus e su ciò che effettivamente è successo e sta succedendo in giro per il mondo, dati che smontano inesorabilmente i racconti che ci hanno voluto propinare in tutti questi mesi, la confusione che circola nei “palazzi”, ormai, regna sovrana.

Infatti, basterebbe ascoltare quello che il buon Fabio Duranti, di Radio Radio, insieme ad Alessandro Meluzzi, continuano a dire nelle loro trasmissioni quotidiane, per capire la direzione verso la quale si sta andando.

https://www.facebook.com/watch/?ref=search&v=455137823008406&external_log_id=c5c1a21a-06a3-4b80-8f3d-d4b822ba28ef&q=radio%20radio

Ormai non sanno più cosa fare, perché dentro di loro si rendono conto che hanno fatto una marea di errori e, come ho avuto modo di dire l’anno scorso, sanno perfettamente che, appena una qualsiasi magistratura “leverà l’ancora” per così dire, dando corso ad una delle centinaia di denunce che sono state depositate, si aprirà la voragine dei processi “politici” che ne seguiranno e, per loro, potrebbero veramente spalancarsi le porte dell’inferno.

Alcuni frequentatori dei palazzi stanno raccontando del nervosismo parossistico che circola nei corridoi e che pare di vivere in trincea, dove tutti sono pronti a scannarsi a vicenda pur di salvare la propria pelle.

E qui veniamo al punto veramente doloroso e altamente pericoloso di tutta questa vicenda, sia per quanto riguarda il nostro paese ma, sopratutto, per quanto concerne il futuro più prossimo dell’intero mondo.

Come spiega molto bene Alessandro Meluzzi in una sua diretta con Duranti, e che potete controllare a questo link:

https://www.facebook.com/watch/?ref=search&v=1341136519694344&external_log_id=c5c1a21a-06a3-4b80-8f3d-d4b822ba28ef&q=radio%20radio

il cosiddetto “potere”, a questo punto, si trova in un empasse veramente di “machiavellica” memoria, in quanto si è ormai accorto degli errori commessi, si rende conto che i dati stanno uscendo, sempre più contrari al racconto sviluppato in questi due anni e che, purtroppo per loro, continueranno ad uscire negli anni a venire, ma sempre e comunque contrari a quanto hanno voluto sostenere nella loro demenziale “corsa contro il muro”.

A questo punto non hanno altra scelta, proprio per preservare la loro incolumità, se non proseguire nel loro confuso agire, incrementando ancor di più le restrizioni che hanno messo in atto.

Allo stesso modo, per quanto riguarda il nostro prossimo futuro a livello mondiale, l’unico sistema per uscire da questa situazione critica che si è ingenerata, ormai, oltre dieci anni fa, e che ha come comune denominatore non tanto una crisi di tipo sanitario, ma una inarrestabile crisi di tipo economico, è il classico sbocco in una guerra, come fa notare, molto puntualmente, Meluzzi.

Infatti, se andiamo a guardare lo scenario globale, possiamo osservare diversi focolai molto preoccupanti che si stanno ormai incancrenendo in giro per il mondo.

Alcuni studi parlano di qualcosa come 22 guerre attualmente in atto in giro per il nostro pianeta, a partire dall’Afghanistan e, a seguire, Yemen, Burkina Faso, Butan, Birmania, Kashmir, Dombass e tanti altri, ma quelli che più preoccupano sono gli scontri e le tensioni che stanno arrivando al collasso definitivo per quanto riguarda, appunto, il Dombass, il Kazakistan, lo scontro Russo con l’Ucraina che, ovviamente, insiste in un punto nevralgico a confine diretto con l’Unione Europea e dove, sostanzialmente, ci sono in gioco interessi di ordine mondiale, coinvolgendo direttamente sia la Nato che l’intero fronte occidentale.

Spero vivamente di sbagliarmi nel tracciare tali infausti disegni futuri, ma purtroppo le tensioni che si stanno accumulando ormai da oltre 70 anni, insieme alla valanga di errori commessi dai governi di tutto il mondo, sia sul fronte politico che su quello economico, hanno portato ad una situazione che difficilmente potrà risolversi in altro modo.

Da tenere presente anche il fatto che i bilanci e finanziamenti militari sono lievitati in questi ultimi anni in modo esponenziale, creando una massa di armamenti e munizionamenti vari che ormai non sono più gestibili se non “usandoli”.

Parafrasando un noto proverbio: “tutte le ARMI vengono al pettine”.

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