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L’India indaga sull’attentato contro attivista Sikh negli Stati Uniti

Manifestazione Sikh in India

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Il Ministero degli Esteri indiano ha sottolineato l’importanza degli “interessi per la sicurezza nazionale” nell’ambito dell’indagine indiana sul presunto tentativo di assassinio dell’attivista Sikh Gurpatwant Singh Pannun negli Stati Uniti. Il Ministro degli Esteri Subrahmanyam Jaishankar ha dichiarato che l’India sta conducendo l’indagine in quanto coinvolge i propri “interessi per la sicurezza nazionale”. Questo intervento è avvenuto in risposta ai commenti dell’Ambasciatore degli Stati Uniti in India, Eric Garcetti, che ha definito l’attentato come una “linea rossa inaccettabile” e ha escluso il coinvolgimento di qualsiasi governo o dipendente governativo nell’assassinio di un cittadino statunitense.

Indagine Indiana e la questione del Khalistan

L’India ha istituito un panel di alto livello per indagare sul presunto tentativo di omicidio ai danni di Pannun, un avvocato con sede a New York che ha fondato Sikhs for Justice (SFG), un’organizzazione non governativa che promuove la creazione di ‘Khalistan’, uno stato-nazione separato per i Sikh nello stato indiano del Punjab. L’India ha designato Pannun come terrorista, considerando il movimento separatista di Khalistan una minaccia alla propria sovranità. Secondo un’accusa emessa da un tribunale statunitense lo scorso anno, un funzionario governativo indiano, non ancora identificato, avrebbe orchestrato il complotto di assassinio, sventato dall’FBI. Nikhil Gupta, cittadino indiano, è stato arrestato dalla Repubblica Ceca con l’accusa di aver tentato di ingaggiare un sicario per uccidere Pannun, e gli Stati Uniti ne stanno richiedendo l’estradizione.

Le reazioni internazionali e il caso di Hardeep Singh Nijjar

Il caso negli Stati Uniti è stato anche collegato all’omicidio di un altro attivista Sikh, Hardeep Singh Nijjar, ucciso da aggressori sconosciuti nella Columbia Britannica, in Canada, l’anno scorso. Il Primo Ministro Justin Trudeau ha collegato l’omicidio agli “agenti del governo indiano”, scatenando una disputa diplomatica tra i due paesi. Le recenti dichiarazioni di New Delhi giungono dopo che i sostenitori di Khalistan hanno organizzato un “referendum” negli Stati Uniti, con circa 60.000 Sikh che si sono riuniti a Sacramento, in California, per votare sull’indipendenza dall’India in un referendum non vincolante. Pannun stesso ha criticato il governo indiano per le “atrocità contro i Sikh” e ha minacciato l’India e i suoi cittadini, suggerendo possibili attacchi ai voli Air India e al parlamento indiano.

Il contesto geopolitico e le implicazioni internazionali

L’India ha reagito duramente agli Stati Uniti, al Canada e ad altri paesi con grandi popolazioni Sikh per non aver preso provvedimenti contro i sostenitori del movimento di Khalistan, che hanno preso di mira le missioni indiane nel paese, così come i templi induisti, e hanno apertamente chiesto azioni contro diplomatici e funzionari indiani. Le recenti tensioni hanno ulteriormente complicato le relazioni tra India, Stati Uniti e Canada, sollevando preoccupazioni sulle implicazioni geopolitiche e diplomatiche della questione di Khalistan.

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