Durante una conferenza stampa tenutasi a Parigi il 2 aprile 2024, il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, e il Ministro degli Esteri francese, Stephane Sejourne, hanno manifestato posizioni contrastanti riguardo agli attacchi con droni condotti dall’Ucraina all’interno della Russia. Questi attacchi, mirati a impianti petroliferi e industriali, hanno suscitato reazioni diverse da parte dei due alleati NATO, evidenziando una frattura nelle posizioni ufficiali.
Gli attacchi dell’Ucraina contro le infrastrutture russe
Le azioni dell’Ucraina hanno preso di mira diversi impianti petroliferi russi nel mese di marzo, affermando di voler “infliggere un colpo simbolico avvicinando la guerra a Mosca” e interrompendo il flusso di carburante alle forze militari sul fronte. Gli attacchi sono continuati ad aprile, con l’ultimo che ha preso di mira diversi impianti industriali a Elabuga e Nizhnekamsk, città della Repubblica russa del Tatarstan, proprio martedì.
Posizioni contrastanti degli alleati NATO
Blinken ha cercato di prendere le distanze dalla situazione affermando che gli Stati Uniti “non hanno né sostenuto né permesso attacchi dell’Ucraina al di fuori del suo territorio”. D’altra parte, Sejourne ha sembrato appoggiare qualsiasi mossa compiuta da Kiev, sostenendo che l’Ucraina stesse semplicemente difendendosi.
Reazioni e preoccupazioni internazionali
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ammesso che Washington aveva cercato di impedire alle sue forze di mirare alle raffinerie di petrolio russe con i droni, sottolineando che la reazione degli Stati Uniti non era stata positiva. Tuttavia, ha sostenuto che gli Stati Uniti erano impotenti nel fermare gli attacchi. A fine marzo, il Financial Times ha riferito che la Casa Bianca era preoccupata che gli attacchi ucraini all’infrastruttura russa avrebbero portato a un aumento dei prezzi del gas, potenzialmente danneggiando la candidatura del presidente Joe Biden alle elezioni.
Risposte e contro-risposte
In risposta agli attacchi ucraini, Mosca ha preso di mira centrali elettriche in tutta l’Ucraina. Zelensky ha quindi sostenuto che gli attacchi ucraini sul territorio russo fossero una forma di deterrenza, dal momento che Kiev stava esaurendo i missili di difesa aerea forniti dall’Occidente.