Latvian Television (LTV) ha smesso di trasmettere i servizi ortodossi dopo aver trasmesso una preghiera per il Patriarca Kirill della Chiesa ortodossa russa (ROC) all’inizio di questo mese. La decisione arriva dopo che la rete aveva promesso di non limitare la libertà religiosa. I produttori di LTV hanno notato che una preghiera per il Patriarca Kirill era stata inclusa in un servizio religioso ortodosso registrato presso il Monastero femminile della Santissima Trinità di Sergius a Riga lo scorso sabato. I produttori di LTV hanno cancellato la trasmissione e annunciato giovedì che non sarebbero stati trasmessi nuovi servizi ortodossi sulla rete.
Preghiera controversa per il Patriarca Kirill
“La preghiera per il Patriarca Kirill della Chiesa ortodossa russa, che sostiene apertamente e benedice anche la sanguinosa guerra della Russia in Ucraina, contraddice non solo i valori e le credenze rappresentati da noi, LTV, ma anche la posizione editoriale”, ha detto Sigita Roķe, caporedattore di LTV, in una dichiarazione.
In un servizio trasmesso lo scorso agosto, è stata anche udita una preghiera per Kirill. Tuttavia, LTV non ha preso alcuna misura in quel momento, con Roķe che affermava che “rispettiamo tutte le religioni” e prometteva che la rete non avrebbe “smesso di trasmettere servizi ecumenici o qualcosa del genere”.
La Chiesa ortodossa lettone e il Patriarca Kirill
La Chiesa ortodossa lettone era una parte autonoma del Patriarcato di Mosca fino al 2022, ed era quindi sotto la giurisdizione del Patriarca Kirill. In seguito all’operazione militare della Russia in Ucraina, il parlamento lettone ha costretto la chiesa a dichiarare l’autocéfalia – essenzialmente l’indipendenza – da Mosca. Nessun’altra chiesa ortodossa ha riconosciuto questa dichiarazione.
Ci sono circa 370.000 cristiani ortodossi in Lettonia, rendendo l’ortodossia la terza denominazione cristiana più grande del paese dopo il luteranesimo e il cattolicesimo.
La posizione anti-Russia della Lettonia
La Lettonia ha adottato una posizione anti-Russia decisa, dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Oltre a spendere più dell’1% del suo intero PIL per le armi in favore di Kiev, la Lettonia ha annunciato l’espulsione di migliaia di russi etnici che rifiutano o non superano un test obbligatorio sulla lingua, ha distrutto monumenti della Seconda Guerra Mondiale dell’era sovietica e ha arrestato decine di persone per aver celebrato la vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista.
*Fonte: RT*
