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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Far west in città

Un cacciatore, appostato dietro ad un muretto, spara con un mitra ad un gruppo di uomini in tenuta mimetica

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In data 20 Dicembre, il deputato Foti (FdI) ha presentato un emendamento, approvato in commissione, che prevede modifiche all’attuale legge che regola l’attività venatoria sul territorio.

In particolare, prevede, per le province e le regioni autonome, la possibilità di formare, in concomitanza con le polizie provinciali e regionali, coloro che sono dotati di licenza di caccia, per effettuare, e decretare azioni mirate per il controllo della fauna selvatica, anche nelle zone vietate alla caccia, zone protette e in aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio o nei periodi di divieto.

Foti prevede l’eccezionalità di tale attività, escludendola dall’essere considerata “attività venatoria”, per quanto, in seguito ad eventuali abbattimenti, e in seguito a controlli igienici e sanitari, gli animali abbattuti potranno essere destinati al consumo alimentare.

Inoltre, per le operazioni previste, gli abbattimenti potranno essere perpetrati anche con armi non regolamentari per l’attività di caccia (quindi anche con balestre, pistole o altro).

Ora, si sono scatenate le polemiche, e vari appelli sono stati lanciati, oltre a tempestive richieste, dirette al Presidente della Repubblica, di non firmare la legge di bilancio, in particolare per via del rischio che questo emendamento possa aprire la strada al “Far West” in città, si per gli animali, che per gli uomini stessi.

Infatti, non essendo previsto, in Italia, alcun principio o legge che consenta al comune cittadino di portare con sé un’arma, senza regolare licenza e un motivo plausibile e previsto in pochi casi, per legge, l’idea di avere in giro per le nostre città qualcuno che non sia un pubblico ufficiale e che abbia questa autorizzazione, o addirittura questo incarico, da parte delle istituzioni, apre sicuramente all’ipotesi che possano generarsi situazioni grottesche e paradossali e, inoltre, con la scusante di un eventuale “colpo accidentale” o, addirittura, coperture “di Stato”, come tante ne abbiamo sentite in passato, persino per giustificare dei pubblici ufficiali (proiettili “magici” che rimbalzano, colpendo civili in punti vitali, legittime difese che non avevano proprio nulla di legittimo, autopsie a dir poco fantasiose, etc…), nessuno dovrà e potrà sentirsi più al sicuro.

Per carità, l’operazione “strade sicure” ha abituato la cittadinanza a vedere militari armati in giro per le città, ma le finalità erano, per lo meno, giustificabili (in qualche modo) all’opinione pubblica, e si trattava di militari giurati.

Di certo, ognuno di noi conosce almeno un cacciatore, e non sempre si rivelano essere personcine del tutto equilibrate. Immaginarsi vederli gironzolare per la città, nelle zone protette (dove magari andiamo normalmente a fare un pic nic o a goderci una giornata in natura, o in zone di interesse turistico e naturalistico) con il fucile in spalla e la licenza di sparare: non credo certo che sia la massima aspirazione per i cittadini di questo povero, martoriato paese.

Ancora una volta, il “nuovo” governo rivela nuovi modus operandi rispetto ai suoi predecessori, ma pare proprio che, dietro ad ogni sua azione od omissione, ci sia il chiaro intento di testare continuamente i limiti della pazienza della cittadinanza tutta.

Cittadinanza che certo, in questi anni, non si è dimostrata certo unita, e nemmeno pericolosa, rivelando, da una parte, di non dare grande ascolto alle viscere, ma dall’altra di aspettare sempre che sia qualcun altro ad agire in maniera definitiva e risolutiva rispetto ai problemi e alle iniquità.

E chissà, poi, a che scopo si cerca di fomentare gli animi sopiti di questo popolo imbelle, passivo, rassegnato, che in 30 anni è passato dal rendere grande il suo Paese a farlo rassomigliare, oggi, più ad una repubblica post sovietica dell’Est Europa.

Certo è che, se ancora non lo si fosse capito, i nostri politici non hanno grande potere o voce in capitolo, relegati a prendere decisioni periferiche e di poco conto, ma, sicuramente, riescono a far parlare di sé, sparandole sempre più grosse, anche qualora, poi (come nel 90% dei casi) siano costretti a rimangiarsi tutto.

Probabilmente, se non si impegnassero così tanto a coinvolgere l’opinione pubblica in merito alle loro “fenomenali” uscite, cadrebbero nel dimenticatoio, poiché il pubblico consenso nei confronti della politica non solo è ai minimi storici, ma, personalmente, credo che sia ormai giunto ad un punto di non ritorno e che, se non dovesse cambiare il sistema di cose in essere, e ammesso anche che sia possibile, nemmeno un futuro Berlinguer riuscirebbe più a carpire il consenso dei cittadini italiani, ormai delusi da decenni di promesse tradite, svendita e dilapidazione dei propri patrimoni, stupro delle proprie terre, impoverimento continuo e costante del collettivo italico, asservimento pecoreccio a poteri sovranazionali che la nostra Costituzione ha cercato, invano, di bandire per sempre.

https://www.mef.gov.it/inevidenza/Ddl-di-bilancio-2023-trasmesso-al-Parlamento/

Il testo integrale dell’emendamento Foti

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