Ho trovato interessante e, mi viene spontaneo dire, che finalmente è giunto il momento, per i rappresentanti della giustizia di prendere decisioni ferme e disporre misure preventive a favore di soggetti deboli e vessati, indipendentemente dal genere di appartenenza.
La vicenda di cronaca
Siamo a Marsala, una mamma ha il coraggio di denunciare il fidanzato della figlia 16enne. Stando alle indiscrezioni giornalistiche e investigative, il giovane aveva manifestato comportamenti ossessivi nei confronti della ragazzina.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla madre, il ragazzo l’aveva isolata e plagiata.
Preoccupata per le condizioni psicofisiche della figlia, la donna ha sporto denuncia per stalking presso la procura di Marsala. Il Giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero e ha imposto al fidanzato di mantenersi a 300 metri di distanza dalla 16enne. Il giudice, inoltre, ha anche disposto per entrambi il braccialetto elettronico, giusto per assicurarsi che effettivamente i due non avessero incontri ravvicinati di nessun tipo.
Il rovescio della buona notizia
Finalmente una buona notizia! Il sistema giustizia è intervenuto prima che potesse verificarsi un ennesimo tragico epilogo, ponendosi così sulla scia della tragedia che ha visto protagonista Giulia Cecchettin e che, a detta di criminologi, psichiatri, giornalisti, e opinionisti di turno, i segnali di uno squilibrio comportamentale da parte del fidanzato Filippo Turetta ci stavano tutti e, a quanto pare, sottovalutati pure dagli stessi addetti ai lavori, ovvero il consulente psicologo, al quale il reo confesso si era rivolto.
Qui, però, c’è da spezzare una lancia a favore degli operatori sanitari, e dire che con il senno di poi è facile sentenziare, criticare, e chiamare pure in causa, come principale fonte di rovina, la mentalità patriarcale.
Mi chiedo: “Si può veramente anticipare un comportamento che procurerà la morte di qualcuno?” Chi di noi va a pensare che il fidanzato, il marito, l’amico, il conoscente possa arrivare ad ucciderci? Mica ti aspetti una cosa del genere!
Si fa, è vero, esperienza di violenza verbale e fisica, ed è bene, in tali situazioni, denunciare sempre e darsela a gambe levate il prima possibile, ma nella maggioranza delle relazioni violente, il soggetto vessato non si aspetta di essere ucciso.
Questo è il dramma nel dramma, a poter avere la sfera di cristallo, o il superpotere di leggere nella mente altrui! Allora, sì, tutto sarebbe più semplice: niente omicidi o maltrattamenti.
Qual è il risvolto della bella notizia? Beh! Ogni medaglia ha il suo rovescio, e qui, di rovescio, c’è la mancata consegna del braccialetto elettronico.
Uno scivolone bello grosso, caviglie libere per la coppia di fidanzatini denunciati. L’azienda incaricata della fornitura pare non abbia ancora provveduto alle consegne.
In fondo può capitare, no?
Peccato, però, che questa notizia sia passata in sordina; mi sarebbe piaciuto fosse stata riportata sulla prima pagina di tutti i quotidiani, oltre che ascoltarla nei vari telegiornali e talk show. Quando si dice “manca la sensibilità”. Chissà, magari, non è stata ritenuta molto importante dallo staff delle redazioni, insomma da coloro che, fino a ieri, hanno scritto fiumi di parole sull’importanza delle misure preventive, e che sarebbe più opportuno sanzionare prima che avere un’altra Giulia Cecchettin.
