Ascoltando, quotidianamente, da oltre due anni ogni telecronaca, ogni trasmissione televisiva e centinaia di video su ogni tipo di social, da facebook a Youtube, da Twitter a Telegram, oltre che leggere decine e decine di documenti provenienti da ogni tipo di organo di controllo, sia ufficiale che non, italiani, Europei o d’oltre oceano, penso di avere una precisa sensazione di come stiano andando le cose in Italia e nel resto del mondo.
E nonostante l’età e, quindi, una memoria che inizia a perdere qualche colpo – per fortuna memorizzo sempre quasi tutte le notizie più importanti – mi ricordo molto bene quanto detto da telegiornali, talk show e virostar varie, che hanno imperversato nelle nostre televisioni per tutto questo tempo.
Un po’ in ordine sparso, fin dall’inizio nel famoso gennaio/febbraio del 2020 tutti quanti gridavano “al lupo al lupo” di fronte al nuovo virus in arrivo dalla lontana Cina.
La sensazione che il cittadino medio aveva era che ci si trovava di fronte alla nuova apocalisse sanitaria e che potevamo aspettarci di tutto e di più.
Inoltre, la confusione dei primi momenti era ai massimi livelli, in mezzo alle famose frasi di personaggi come Burioni, che da Fazio sosteneva a spada tratta che “ma sì, l’Italia e’ prontissima e il virus mai potrà arrivare da noi in modo serio” o come quell’avvocatucchio di provincia che abbiamo avuto il dispiacere di vedere seduto sulla poltrona della presidenza del consiglio per due governi consecutivi – grazie anche agli errori madornali commessi da alcune forze politiche – il quale, pure lui, sosteneva che l’Italia era assolutamente pronta ad affrontare questa nuova emergenza e che “insieme” saremo tornati ad abbracciarci molto presto.
Ma, senza che nessuno ne avesse coscienza, il grande piano era già partito e gli “ordini” operativi erano già stati impartiti a chi di dovere e la grande sceneggiata era ormai in onda, da molto prima dell’effettivo inizio della pseudo pandemia.
Senza stare a ripercorrere le oscene, machiavelliche ed orwelliane scene alle quali siamo stati costretti ad assistere, arriviamo a considerare il punto, per me focale, della situazione e cioè’ il fuoco di fila sapientemente organizzato da un gruppetto di pseudo “scienziati” che con la complicità dei maggiori media, lautamente sovvenzionati dal governo, hanno iniziato a diffondere una storia assolutamente falsa ed inattendibile, come alcuni di noi hanno cercato di dire fin dall’inizio.
Personalmente, mi ricordo le infinite discussioni con amici, parenti e colleghi, ai quali non bastava assolutamente che gli facessi vedere la documentazione scientifica ufficiale per poter credere a quanto gli dicevo, ma continuavano a considerarmi un povero complottista o, nella migliore delle ipotesi, a dirmi che mi stavo sbagliando di grosso.
Ricordo ancora qualcuno che mi ha detto: “Ma cosa dici? Quest’anno ci sono stati 70.000 morti in più dell’anno scorso” e, con questa frase quasi ad effetto, ha ritenuto di chiudere il discorso senza, per altro, voler approfondire l’argomento nella sua complessità.
Per tornare al punto centrale, molti di voi ricorderanno come la narrazione “ufficiale” insisteva fortemente sul disastro al quale stavamo assistendo, ricordandoci ogni sera la terribile conta dei contagiati e dei morti della giornata.
Hanno utilizzato appositamente il discorso dei contagiati, non curandosi minimamente che fra di essi ci fossero, come minimo, il 70% di asintomatici e che, quindi, non avevano alcuna valenza dal punto di vista sia sanitario che statistico, proprio per scatenare nel pubblico il risultato che alla fine abbiamo potuto vedere: gente impaurita, disperata, pronta a qualsiasi sacrificio e, per ultimo, anche disposta a scagliarsi ferocemente contro chi non si voleva allineare al pensiero unico.
Quello che vorrei chiarire in modo inequivocabile è che non tutti i giornalisti, non tutti i medici e non tutti i presentatori o politici erano e sono “conniventi” con gli organizzatori di questa mega sceneggiata mondiale, in quanto i classici “burattinai” sono, in effetti, veramente poche decine di persone sparse in tutto il mondo.
Ma in ogni caso, tutti coloro di cui ho detto sopra, nonostante siano all’oscuro dei piani messi in atto da altri, sono in ogni caso complici, in quanto non si sono soffermati, nemmeno per un momento, a considerare che quanto stavano sostenendo, come minimo, avrebbe dovuto essere messo sotto esame più attentamente.
E i risultati li stiamo vedendo, gradatamente, negli ultimi mesi.
Partendo dal presupposto che questo nuovo virus – che tanto nuovo non è, in quanto il “brevetto” di tale patogeno e’ datato addirittura 1999 secondo alcuni, o 2015 secondo altri – e che, comunque non sia di origine “naturale” nella ragione di 1 caso su 13 miliardi (cioè, c’è una probabilità su 13 miliardi che sia di origine naturale), era del tutto ovvio che, come tutti i virus naturali e non, ad un certo punto il contagio e la letalità sarebbero dovuti scendere fino a divenire assolutamente “endemico” e coabitante con l’essere ospite, ovvero l’uomo.
Perché, se c’è una cosa certa, è che in natura ogni tipo di organismo, che sia un batterio o un virus, mai e poi mai cercherà di “uccidere” il proprio ospite, in quanto non sarebbe altro che un suicidio.
Infatti il virus tende a modificarsi in modo tale che l’organismo che lo accoglie potrà continuare a garantirgli, appunto, “l’ospitalità” senza cessare di vivere.
Premesso ciò, si arriva ad oggi, quando iniziamo a vedere chiaramente come l’infezione da Coronavirus stia scemando e stia arrivando a quello che tutti gli scienziati normali sanno, ovvero la coabitazione con l’umanità, alla stessa stregua degli stretti cugini del “Sars Cov1”, ossia la normale influenza stagionale.
Ed e’ qui che succede quanto, personalmente, avevo già predetto alcuni mesi fa, e cioè la furiosa retromarcia delle “virostar” messa in atto già da un paio di mesi dallo “zanzarologo” per eccellenza, Andrea Crisanti, seguito a stretto giro dal peggiore di tutti – a mio modesto avviso – Matteo Bassetti. Costoro fanno a gara a chi spara più colpi contro una “mala gestione” di tutto il problema Covid19.
E state pure tranquilli che, nell’arco dei prossimi due mesi, avremo il piacere di vedere anche tutti gli altri virologi da strapazzo mettersi in fila per dire quanto sia stato sbagliato quanto fatto nei due anni precedenti, e tutto questo non tanto perché siano di colpo rinsaviti, ma perché, annusata l’aria che sta cambiando, hanno una maledetta paura di entrare nel classico “giro di schiaffi” legale o, nel peggiore dei casi, di finire addirittura in galera.
Sullo sfondo di tutto questo, stiamo assistendo alla guerra senza esclusione di colpi che si sta svolgendo fra i colossi del farmaco, gli stati e i governi e l’intera economia mondiale.
Come tutti sapranno, le interrogazioni parlamentari di alcuni coraggiosi – Paragone ed altri – per poter venire a conoscenza dei contratti stilati dal Ministero della Salute con Big Pharma, sono finite nel nulla, poiché, a tutt’oggi, gli stessi contratti sono secretati, e nessuno è a conoscenza di quelli che sono gli accordi d’acquisto fra il governo e Pfizer, in particolare.
L’ipotesi che si può avanzare in questo frangente è che il governo si sia esposto, malauguratamente, alla sottoscrizione di una elevata quantità di vaccini con Pfizer e con le altre case e che, ora, visto il totale fallimento della campagna vaccinale, si ritrovi a dover onorare tale contratto o, viceversa a dover pagare delle ingenti penali per insolvenza dello stesso.
Trovandosi, quindi, di fronte ad un burrone e senza via di uscita, in suo aiuto sta uscendo la notizia di una pillola antivirale prodotta dalla Merck, che pare abbia notevoli effetti sulla prevenzione e sulla cura della malattia.
Ma, c’è sempre un ma, nelle migliori storie, la stessa Pfizer ha iniziato e portato a termine uno studio sulla formulazione di una pillola simile (non è che, per caso, l’avevano già nel cassetto da molto tempo?) e sta avanzando l’ipotesi che la concorrente Merck non sia poi così valida come la loro e che, quindi, il governo Italiano, insolvente per l’acquisto dei vaccini pattuiti, sia orientato “spontaneamente” a comperare da loro piuttosto che dai concorrenti.
È un’ipotesi, ma ritengo che possa essere realmente molto plausibile, visto il “livello” etico e cerebrale del ministro della salute, Roberto Speranza, e di quei fenomeni di Ricciardi e Sileri, che gli ronzano intorno.
E in tutto questo pandemonio colossale, chi ci rimette, come al solito?
“Ma che t’ ‘o dic’ a fa’!”, direbbero i Napoletani.
Ovviamente noi cittadini.