In questi giorni il popolo ha potuto assistere ad uno spettacolo realmente raccapricciante e del tutto privo di una qualsiasi dignità, sia dal punto di vista etico che politico e, non ultimo, della decenza.
L’indegno spettacolino al quale abbiamo potuto assistere in quel di Montecitorio, in occasione dell’elezione-farsa del nuovo Presidente della Repubblica, ci ha dato una dimensione abbastanza precisa del livello infimo al quale è arrivata la nostra politica.
Ma se per il cittadino medio, che giustamente non conosce le dinamiche interne di palazzo e, ovviamente, non ha né il tempo né l’interesse per poter capire tutti i giochetti che vengono messi in atto durante un simile evento, per gli addetti ai lavori e per coloro che hanno la giusta pretesa di conoscere nei minimi dettagli chi sono quelli che ci comandano e fanno il bello ed il cattivo tempo, le cose risultano abbastanza più chiare, alla luce, specialmente, dei documenti pubblici che saltano fuori via via.
Ed è proprio di questi giorni la notizia che sono successi un paio di fatti che hanno fornito la classica “chiave di volta” a chi si occupa, appunto, di capire, per comprendere appieno lo schifo con il quale abbiamo a che fare e di che pasta siano composti i nostri governanti.
Come forse molti sapranno, circa due anni or sono ci fu una tempesta riguardante il Csm (Consiglio Superiore della Magistratura) circa le nomine dei vertici della Cassazione che, secondo chi ha sottoscritto un esposto, prima al Tar e, successivamente, al Consiglio di Stato, erano assolutamente illegittime.
Cosa è successo? Prima il Tar del Lazio ha confermato tali nomine, sostenendo la loro legittimità e, successivamente, proprio pochi giorni fa, il Consiglio di Stato ha, di fatto, decapitato la Cassazione, poiché ha emesso una sentenza di condanna per le suddette nomine, riconoscendone l’illegittimità.
Per cui ci si aspetterebbe che, in un paese normale, di fronte ad una sentenza della massima autorità amministrativa esistente – come del resto dovrebbe essere per qualsiasi sentenza di qualsiasi tribunale – la stessa venisse rispettata e si procedesse a rimuovere i destinatari del provvedimento dal loro posto, sostituendoli con altri rispecchianti maggiormente le specifiche richieste.
Ma non siamo in un paese normale e, quindi, le cose sono andate così: in fretta e furia – solo 4 giorni, domenica compresa – il Csm, presieduto dal suo Presidente che, guarda caso, è anche il Presidente delle Repubblica uscente, tal Mattarella Sergio, intervenuto in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha proditoriamente riconfermato gli stessi nomi cassati dal Consiglio di Stato come presidente e vice presidente della Cassazione!!
Cioè, fatemi capire, viene emessa una sentenza che obbliga alla rimozione di Presidente e vice Presidente di Cassazione, e tu cosa fai solo 3 giorni dopo? Ti riunisci, indici votazione fra tutti i consiglieri e li riconfermi?
Con molta probabilità, stiamo osservando realmente il libero stato di Bananas, perché cose come queste possono succedere solo in uno stato del genere.
Ma il bello deve ancora venire, perché alla luce di questi avvenimenti si riesce a comprendere molto chiaramente il sottile disegno che sta dietro a tutta questa mega sceneggiata.
Fra parentesi, e non a caso, uno dei voti contrari, nella votazione della riconferma delle due cariche cassate dal Consiglio di Stato, è di un certo Nino di Matteo.
Ve lo ricordate?
E, guarda caso, il nome di Nino di Matteo è sbucato fuori anche durante le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica, ma senza, ovviamente, alcuna speranza di poter essere eletto e, sostanzialmente, per un solo motivo: perché i giochi erano già stati fatti a tavolino, e chi di dovere sapeva già perfettamente quale sarebbe stato il nuovo Presidente della Repubblica.
Ecco perché, all’inizio dell’articolo, ho definito elezione-farsa quella alla quale abbiamo assistito, perché, in questo caso, come in tantissimi altri, hanno giocato sporco sulla pelle di tutta la nazione.
La domanda che mi viene spontanea, e che ritengo dovrebbe saltare alla bocca di chiunque abbia un minimo di raziocinio, è “come è possibile vivere in un paese dove i massimi organi del potere giudiziario fanno solo ed esclusivamente quello che più gli torna comodo?”.
E questa domanda, badate bene, dovrebbe essere formulata da qualsiasi cittadino, al di là delle proprie convinzioni o appartenenze politiche, in quanto, se le cose stanno veramente così, è del tutto ovvio che oggi, magari, tocca alla parte avversaria ma, sicuramente, “domani” potrebbe accadere alla propria fazione.
Quello che voglio dire è che non si può permettere in nessun caso che la magistratura possa fare questi giochetti, in barba a qualsiasi regola esistente al mondo.
Si è sempre detto, con ironia, che la legge non è uguale per tutti, specialmente guardando certi film, che raccontano storie quasi incredibili di mala giustizia – quasi sempre in America -, ma qui non si tratta di un film, qui si parla della vita reale di un paese che è già sull’orlo del baratro, ma con questa vicenda rischia seriamente di scomparire dalle scene internazionali che contano.
Perché se, magari, tutta questa storia si risolverà nel solito modo, e cioè a “taralluci e vino”, come il popolo italiano è abituato fin dall’antichità, state pur certi che all’estero considereranno queste vicende molto seriamente quando si tratterà di investire da qualche parte.
E prima di investire in un paese dove la giustizia è impregnata di logiche “partitiche”, per non dire di peggio, ci penseranno sopra diverse volte e, quasi sicuramente, non ne faranno di nulla.
E noi sprofonderemo sempre di più.
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