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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Perchè continuare a stare lí?

Foto di due aerei dell'epoca della Grande Guerra

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Continuo a leggere sui social post riguardanti testimonianze di persone che, rassegnate, attendono l’arrivo dei talebani nelle loro case a prelevarli, per poi o torturarli e poi ucciderli o ucciderli direttamente.

Mi ha particolarmente colpito il post di una donna sindaco la quale, mestamente, sottolinea che sta aspettando insieme al marito e alla famiglia, che la vengano a prendere per ucciderla.

Conclude dicendo “che fare, dove andare”?

Forse potro’ sembrare cinico, crudele o anche stupido ma, scusate, devono aspettare ora che ormai e’ tardi per prendere delle decisioni sul dove andare o sul cosa fare?

I talebani, come qualsiasi altro regime dittatoriale o fede religiosa estremista quali i radicalisti islamici, vivono e si nutrono appunto delle paure e, sopratutto, della presenza della gente da sottomettere e alla quale imporre il proprio volere.

Andatevene prima!

E’ un po’ come se un domani – cosa assolutamente certa – il Vesuvio eruttasse e dopo i superstiti dicessero “siamo disperati, cosa fare, dove andare”?

Domanda stupida, andarvene prima no??

Tutti sapevano che i Talebani sarebbero ritornati, che ormai era questione di giorni e lo si sa da oltre 20 anni, visti i ripetuti fallimenti militari delle grandi potenze intervenute in quella nazione, e loro hanno continuato a vivere li’ imperterriti, come se nulla fosse, come se la tempesta non stesse per arrivare.

Allora io mi domando veramente quali siano le ragioni per comportarsi in questo modo, e non mi si venga a dire che e’ una questione di radici o di patriottismo o altre cazzate del genere.

Signori, non so voi ma, personalmente, considero il bene della vita un bene assolutamente primario, che travalica qualsiasi altra coniderazione, anche perche’ ne abbiamo a disposizione solo una e quindi mi comporto di conseguenza.

Non mi piace stare in un posto perche’ ritengo che ci siano dei pericoli concreti a breve per il proseguimento della mia esistenza?

Me ne vado quando ancora mi e’ possibile farlo e non aspetto l’ultimo secondo per dovermi aggrappare a un C130 americano e precipitare da 100 metri di altezza, schiantandomi sulla pista dell’aereoporto.

E la cosa piu’ vergognosa di tutte e’ che da parte di tutto l’occidente si stanno alzando lugubri lamenti e belati di “al lupo, al lupo!” e “dobbiamo fare qualcosa!”.

Sì, certo, dovete iniziare a verificare se per caso vi e’ rimasto ancora qualche neurone vivo nella scatola cranica.

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