Continuo a leggere sui social post riguardanti testimonianze di persone che, rassegnate, attendono l’arrivo dei talebani nelle loro case a prelevarli, per poi o torturarli e poi ucciderli o ucciderli direttamente.
Mi ha particolarmente colpito il post di una donna sindaco la quale, mestamente, sottolinea che sta aspettando insieme al marito e alla famiglia, che la vengano a prendere per ucciderla.
Conclude dicendo “che fare, dove andare”?
Forse potro’ sembrare cinico, crudele o anche stupido ma, scusate, devono aspettare ora che ormai e’ tardi per prendere delle decisioni sul dove andare o sul cosa fare?
I talebani, come qualsiasi altro regime dittatoriale o fede religiosa estremista quali i radicalisti islamici, vivono e si nutrono appunto delle paure e, sopratutto, della presenza della gente da sottomettere e alla quale imporre il proprio volere.
Andatevene prima!
E’ un po’ come se un domani – cosa assolutamente certa – il Vesuvio eruttasse e dopo i superstiti dicessero “siamo disperati, cosa fare, dove andare”?
Domanda stupida, andarvene prima no??
Tutti sapevano che i Talebani sarebbero ritornati, che ormai era questione di giorni e lo si sa da oltre 20 anni, visti i ripetuti fallimenti militari delle grandi potenze intervenute in quella nazione, e loro hanno continuato a vivere li’ imperterriti, come se nulla fosse, come se la tempesta non stesse per arrivare.
Allora io mi domando veramente quali siano le ragioni per comportarsi in questo modo, e non mi si venga a dire che e’ una questione di radici o di patriottismo o altre cazzate del genere.
Signori, non so voi ma, personalmente, considero il bene della vita un bene assolutamente primario, che travalica qualsiasi altra coniderazione, anche perche’ ne abbiamo a disposizione solo una e quindi mi comporto di conseguenza.
Non mi piace stare in un posto perche’ ritengo che ci siano dei pericoli concreti a breve per il proseguimento della mia esistenza?
Me ne vado quando ancora mi e’ possibile farlo e non aspetto l’ultimo secondo per dovermi aggrappare a un C130 americano e precipitare da 100 metri di altezza, schiantandomi sulla pista dell’aereoporto.
E la cosa piu’ vergognosa di tutte e’ che da parte di tutto l’occidente si stanno alzando lugubri lamenti e belati di “al lupo, al lupo!” e “dobbiamo fare qualcosa!”.
Sì, certo, dovete iniziare a verificare se per caso vi e’ rimasto ancora qualche neurone vivo nella scatola cranica.