Le recenti espansioni delle colonie israeliane nella Cisgiordania occupata stanno crescendo a un ritmo senza precedenti, come ha avvertito il Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Volker Turk. Questo fenomeno rappresenta una minaccia per la possibilità di uno Stato palestinese, come sottolineato dal funzionario dell’ONU.
Crescita delle colonie e violazione del diritto internazionale
Il Commissario ha ammonito che l’istituzione e il continuo ampliamento delle colonie costituiscono il trasferimento da parte di Israele della propria popolazione civile nei territori occupati, un’azione considerata un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale. Queste azioni rischiano di eliminare ogni possibilità pratica di uno Stato palestinese.
Violazioni e violenza legate alle colonie
Il rapporto di 16 pagine, basato sulla supervisione dell’ONU e su altre fonti, ha registrato la costruzione di 24.300 nuove unità abitative israeliane nella Cisgiordania occupata in un periodo di un anno fino alla fine di ottobre 2023, il numero più alto mai registrato fin dall’inizio del monitoraggio nel 2017. Si è verificato un aumento drastico nell’intensità, nella gravità e nella regolarità della violenza sia degli insediamenti israeliani che dello Stato contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata.
Reazioni internazionali e politiche
Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha espresso delusione per il piano di Israele di costruire oltre 3.300 nuove colonie nella Cisgiordania occupata, definendo tale sviluppo “incoerente” con il diritto internazionale. Queste dichiarazioni hanno effettivamente invertito una politica seguita dall’amministrazione dell’ex Presidente Donald Trump.