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ECOWAS ritira silenziosamente le forze schierate contro il Niger – decisione diplomatica senza intervento militare

2023 ecowas political situation

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Il blocco regionale dell’Africa occidentale ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale), che aveva minacciato di utilizzare la forza contro il Niger in risposta a un recente colpo di stato, sta ora smobilitando silenziosamente le forze di pronto intervento che erano state posizionate per un’eventuale operazione militare, secondo quanto riportato dall’outlet di notizie francese RFI.

Ritiro delle forze di ECOWAS e cancellazione della riunione dei comandanti militari

Una riunione dei comandanti militari di ECOWAS era prevista questa settimana nello Stato di Sokoto, in Nigeria. Tuttavia, è stata cancellata a causa di problemi organizzativi. Gli ufficiali militari sono arrivati ad Abuja, la capitale della nazione più popolosa dell’Africa e sede del blocco regionale, ma non si sono spostati a Sokoto, come riportato da RFI venerdì scorso.

L’ordine di smobilitazione era previsto per essere emesso durante la riunione, ma a seguito della sua cancellazione, ECOWAS procederà ora in modo “molto discreto” nel ritirare le truppe di pronto intervento, ha dichiarato una fonte al canale televisivo francese.

Secondo la fonte, ECOWAS ha due opzioni: “non dire nulla e farlo notare” o “cambiare rotta”.

La decisione è stata presa perché “nessuno sta più optando per un intervento militare”, ha citato RFI un diplomatico di uno dei 15 Stati membri di ECOWAS.

L’annuncio dell’intervento militare e il cambio di scenario

Il blocco aveva annunciato ad agosto di aver fissato una data per inviare truppe in Niger nel caso in cui gli sforzi diplomatici per ripristinare il governo del presidente Mohamed Bazoum, deposto il 26 luglio, fossero falliti. L’autorità regionale aveva precedentemente emesso un ultimatum ai nuovi governanti militari di Niamey, che era scaduto senza che Bazoum fosse ancora liberato.

I vicini del Niger – Nigeria, Benin e Costa d’Avorio – avevano già espresso la disponibilità a contribuire con truppe alla missione armata del blocco per ripristinare l’ordine democratico in Niger.

Tuttavia, si dice che i paesi che hanno contribuito con truppe per la missione le abbiano ritirate e pagato loro i bonus previsti. I soldati beninesi schierati al confine nigerino a nord dopo il colpo di stato di luglio, che gli Stati Uniti hanno definito un colpo di stato questo mese, sono tornati alle loro caserme, secondo il rapporto.

Il mese scorso, i leader del colpo di stato in Niger hanno annunciato la cessazione di un accordo di cooperazione militare con il Benin, accusando il loro vicino dell’Africa occidentale di sostenere un’imminente invasione transfrontaliera. Le autorità militari hanno sostenuto che il governo beninese aveva autorizzato lo schieramento di truppe e materiali bellici a sostegno di una “aggressione voluta dalla Francia” e da ECOWAS contro il Niger.

Le posizioni degli attori internazionali e delle ex colonie francesi

Parigi, costretta a interrompere i legami con le nuove autorità nigerine, aveva dichiarato il suo sostegno all’azione militare di ECOWAS contro i leader del colpo di stato, negando però le accuse secondo cui aveva pianificato di invadere la sua ex colonia per liberare il deposto Bazoum.

I governi militari del Mali e del Burkina Faso hanno messo in guardia contro l’intervento militare in Niger, minacciando di considerarlo un atto di aggressione contro i propri paesi.

A settembre, le tre ex colonie francesi hanno formato un’alleanza militare e concordato di assistersi reciprocamente, individualmente o collettivamente, nel caso di aggressioni esterne o minacce interne alla loro sovranità.

Conclusioni

Il ritiro silenzioso delle forze di ECOWAS schierate contro il Niger rappresenta un cambiamento significativo nella situazione politica della regione. La decisione di non intervenire militarmente è stata presa in seguito alla mancanza di sostegno per un’azione armata da parte degli Stati membri di ECOWAS. Questo evento solleva domande sul futuro della stabilità politica in Niger e sull’efficacia delle organizzazioni regionali nel gestire le crisi politiche. È importante monitorare da vicino gli sviluppi futuri e comprendere le implicazioni a lungo termine di questa decisione.

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