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Attacco USA all’Iraq: Risposta alle minacce contro le truppe americane

Camion Zil 151 con lanciarazzi Katyusa

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Il presidente Joe Biden ha ordinato una serie di attacchi aerei contro un’organizzazione affiliata a Hezbollah in seguito a un’aggressione con un drone che ha ferito tre soldati americani nella regione curda dell’Iraq. Le forze statunitensi hanno preso di mira i militanti di Kataib Hezbollah in tre strutture durante la notte di lunedì, in risposta a ripetuti attacchi contro le truppe americane in Iraq e in Siria, compreso un attacco con un drone avvenuto lunedì presso la base aerea di Erbil nella regione curda dell’Iraq.

Secondo il Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM), le prime valutazioni indicano che gli attacchi aerei statunitensi hanno distrutto le strutture mirate e probabilmente hanno ucciso un certo numero di militanti di Kataib Hezbollah, senza causare vittime civili. Tuttavia, il governo iracheno ha riportato 19 vittime, inclusi civili feriti e un membro dei servizi di sicurezza ucciso. L’ufficio del primo ministro Mohammed Shia al-Sudani ha condannato gli attacchi come un atto chiaramente ostile e non costruttivo che ledono la sovranità dell’Iraq.

Contestazioni e motivazioni degli attacchi

Le contestazioni irachene riguardano l’impatto sugli innocenti e la violazione della sovranità nazionale. Inoltre, si sottolinea che gli attacchi non servono gli interessi comuni a lungo termine. Le forze statunitensi hanno giustificato gli attacchi come una misura per responsabilizzare coloro direttamente responsabili degli attacchi alle forze coalizzate in Iraq e in Siria e per ridurne la capacità di perpetuare ulteriori aggressioni.

Contesto geopolitico e impatto regionale

Gli attacchi aerei degli Stati Uniti si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni regionali, con l’escalation di attacchi con droni e razzi contro obiettivi americani in Iraq e contro le forze statunitensi illegalmente presenti in Siria. Questi eventi si verificano durante il periodo di guerra tra Israele e Hamas, con conseguenti attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen contro obiettivi occidentali, inclusa la Marina statunitense e navi commerciali nel Mar Rosso.

Decisione presidenziale e priorità della sicurezza nazionale

Il presidente Biden è stato informato dell’attacco a Erbil e delle opzioni per rappresaglie durante le festività natalizie, trascorse presso il ritiro presidenziale di Camp David, in Virginia. Secondo la portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, il presidente attribuisce la massima priorità alla protezione del personale americano impegnato in zone di conflitto. Si è sottolineato che gli Stati Uniti agiranno al momento e nel modo che riterranno opportuno qualora tali attacchi dovessero continuare.

Attacco con razzi intorno all’ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad

Secondo fonti della sicurezza, il fortemente protetto distretto della Zona Verde nella capitale irachena è stato preso di mira da oltre una dozzina di proiettili.

Dettagli dell’attacco

Un funzionario militare statunitense anonimo ha riferito all’AFP che le allerte intorno alla struttura si erano attivate e che si potevano udire “suoni d’impatto” vicino all’ambasciata e alla base militare Union III.

Reuters, citando due fonti della sicurezza, ha inoltre riferito che diverse esplosioni sono state udite vicino all’ambasciata intorno alle 4 del mattino, e che le sirene che chiedevano alle persone di mettersi al riparo erano state attivate.

Dichiarazioni ufficiali

Un portavoce dell’ambasciata degli Stati Uniti è stato citato da ABC News, dicendo che l’attacco ha coinvolto due scariche di razzi lanciate intorno alle 4:15 ora locale. L’ufficiale ha notato che, sebbene le valutazioni fossero ancora in corso, non vi erano segnalazioni di vittime nel complesso dell’ambasciata.

Un funzionario della sicurezza iracheno, anch’egli citato dai media a condizione di anonimato, ha confermato che erano stati sparati 14 razzi Katyusha nella Zona Verde, alcuni dei quali sono caduti vicino ai cancelli dell’ambasciata degli Stati Uniti, mentre altri sono finiti nel fiume. Ha sottolineato che l’attacco ha causato alcuni danni materiali, ma nessuna vittima.

Contesto e richieste

Finora nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, ma funzionari statunitensi hanno chiesto al governo iracheno “di fare tutto il possibile per proteggere il personale e le strutture diplomatiche e dei partner della Coalizione”, avvertendo che “ci riserviamo il diritto di autodifesa per proteggere il nostro personale”.

L’attacco di venerdì segna la prima volta che l’ambasciata degli Stati Uniti in Iraq è stata presa di mira dall’inizio del conflitto Israele-Hamas, il 7 ottobre. Tuttavia, il comando militare statunitense ha riferito di 78 attacchi contro le sue strutture in Iraq e in Siria nelle ultime settimane. La responsabilità di molti di questi attacchi è stata rivendicata da gruppi miliziani filoiraniani.

Fonte: Russia Today

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