Durante la notte, diversi impianti petroliferi russi sono stati presi di mira in un attacco coordinato da droni ucraini. Le raffinerie nelle regioni di Oryol e Nizhny Novgorod sono state colpite da un raid mirato, portando a conseguenze significative.
Attacco a Oryol
Nella città occidentale di Oryol, un drone ucraino è precipitato in un impianto petrolifero, causando un incendio in un serbatoio di petrolio. Il governatore Andrey Klychkov ha dichiarato che l’attacco ha colpito una struttura del complesso di combustibili ed energia, senza causare vittime o feriti tra la popolazione locale.
Attacco a Nizhny Novgorod
Nella zona periferica di Nizhny Novgorod, un altro attacco con droni ha mirato a un complesso di combustibili ed energia nell’area industriale di Kstovskaya. Anche in questo caso, non si sono registrate vittime o feriti.
Altri attacchi e intercettazioni
Le autorità hanno riferito che diversi droni ucraini sono stati intercettati in altre regioni russe, tra cui Kursk e Belgorod. Il sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, ha confermato che almeno un UAV è stato abbattuto mentre si dirigeva verso la capitale russa.
Contesto e precedenti attacchi
Questi attacchi non sono isolati, poiché già in passato impianti petroliferi in Russia sono stati bersaglio di attacchi ucraini. Gennaio ha visto un raid simile a Oryol con conseguente incendio e feriti. Settimana scorsa, un drone ucraino ha colpito un deposito di petrolio nella regione di confine di Kursk.
Conclusioni
L’attacco coordinato dei droni ucraini ai impianti petroliferi russi rappresenta un tentativo di “attacco terroristico” secondo il Ministero della Difesa russo. Questi eventi evidenziano la costante tensione tra Ucraina e Russia e l’impatto negativo sulle infrastrutture e sulla popolazione coinvolta.