Tempi da lupi

In questi ultimi tempi, tempi da lupi mi verrebbe da dire che molto assomigliano per certi versi, alla decadente fine dell’impero Romano d’occidente, quando si erano persi ormai di vista quelli che erano gli obiettivi comunitari di benessere ed ognuno, per un verso o per un altro, pensava più al proprio tornaconto personale piuttosto che ad un superiore bene collettivo.
Alla stessa stregua oggi, riferendomi in modo particolare al nostro paese e più in generale a molte altre nazioni, si è perso completamente di vista quello che dovrebbe e potrebbe essere un più alto bene comune ovvero, dell’intera comunità.
Il massimo valore lo si da al denaro, alla posizione di prestigio all’interno della società, ma non tanto per comunicare a tutti quanti quanto possa essere utile il proprio contributo alla collettività, quanto per un mero piacere,molto effimero, personale.
La ricerca spasmodica dei famosi 15 minuti di gloria, come diceva Warhol, è diventata quasi accecante nelle menti ormai intorpidite dahli smartphone, tablet, Ipod o social che dir si voglia.
I valori fondanti della nostra cultura, si stanno ormai affievolendo sempre di più, lasciando dietro di se solo dei gusci vuoti, privi di qualsiasi interesse, stimolo o curiosità.
Ecco, penso proprio che questa sia la chiave di lettura giusta: la mancanza assoluta di curiosità.
Per citare un esempio personale, molto spesso mi viene rivolta la domanda “ma come fai a sapere tutte queste cose?” e io rispondo molto semplicemente …”perchè io sono curioso”…
Questiaspetti mi si stanno palesando in modo sempre più forte in questi ultimi tempi, sia perchè osservo le persone intorno a me sia perchè ho l’occasione di studiare una nuova cultura, dove essendoci un collante molto forte che è quello religioso e dove ha prevalso l’intelligenza e la praticità delle cose, si può osservare uno stile di vita dove non esiste di sentire schiamazzi, alterchi, vedere barboni per strada, prostitute ad ogni angolo di strada, immondizia sparsa ovunque o traboccante dai cassonetti, dove lasciare la borsa o dei soldi in una macchina aperta non comporta assolutamente nessun rischio.
Tutto questo ovviamente ha un costo, espresso in una leggera diminuzione della libertà personale, ma solo ed esclusivamente se si vuole andare a cercare il pelo nell’uovo.
Effettivamente, non si può andare a cercare un sito di tipo pornografico, non si può entrare nei siti dove si gioca di soldi, bisogna stare attenti ai siti che richiamano violenza ed odio, specialmente di ordine religioso o politico, ma in fin dei conti penso che questo sia un ben misero prezzo da pagare per la qualità della vita che viene offerta.
Certo, anche negli Emirati Arabi ci sono delle imperfezioni, disuguaglianze, ma tutte dovute a degli effetti collaterali che sono convinto con il tempi potranno assolutamente cambiare.
Fate una riflessione, da noi tutto è permesso, anche adescare una minorenne per poi seviziarla o farne quello che si vuole, sperperare patrimoni interi in quelle infernali macchinette mangiasoldi che sono in tutti i bar, permettersi di uccidere una persona per futili motivi e dopo 2/3 anni di galera – leggera – poter riprendere la propria vita, magari di delinquente.
Ma vale la pena tutto ciò, per una decina di grammi in meno di effimera libertà?
E riflettete sul parallelo che noi ci vantiamo di essere una delle più vecchie civiltà del mondo, mentre gli Emirati Arabi hanno una storia alle loro spalle, diciamo di poco più di 6 decenni, per capirsi da quando abitavano nelle tende a quando, come oggi, edificano meraviglie come il Burj Kalifa
e se noi veramente discendiamo dagli antichi Romani, perche mi domando non possiamo seguire un esempio di tale semplicità ede efficacia per tornare, alfine, ad essere realmente degni eredi dei nostri avi?