Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
Cerca
Close this search box.

Teletrasporto: chissà quando, e se, arriverà?

teletrasporto

Tabella dei contenuti

Teletrasporto: Per ora, tutto ciò che possiamo teletrasportare sono i fotoni; a quando noi?

Fotoni teletrasportati

Scienziati cinesi hanno teletrasportato fotoni per 600 km nello spazio mediante l’utilizzo della meccanica quantistica.

Sulla base delle scoperte di Niels Bohr ed altri, il teletrasporto quantico si basa sul curioso comportamento delle particelle subatomiche che costituiscono l’atomo.

Già nel 1998, i fisici del Caltech teletrasportarono un fotone da una camera sigillata a un’altra che si trovava a pochi passi di distanza.

Teletrasporto: quali distanze?

Da allora, abbiamo teletrasportato fotoni per migliaia di km, notando che erano più veloci della velocità della luce, e potrebbe teoricamente non esserci un limite alla distanza che un teletrasporto quantistico può far percorrere ad una particella.

Tutto questo grazie all’entanglement quantistico, ovvero quel fenomeno per il quale due particelle generate nel medesimo tempo e luogo interagiscono l’una con l’altra in un modo che lo stato quantistico di una particella non può essere separato dallo stato dell’altra.

Quindi conoscendo lo stato quantistico di una particella entangled, si conoscerà anche lo stato quantistico dell’altra.

Teletrasporto: a che velocità?

E non importa quanto distanti siano l’una dall’altra, potrebbero anche trovarsi ai lati opposti dell’universo e l’entanglement le manterrà istantaneamente allineate, pertanto questa comunicazione istantanea di informazioni è infinitamente più veloce della velocità della luce, che la fisica relativistica ritiene essere il limite di velocità universale.

Quando Einstein prese in esame l’entanglement lo definì “azione spettrale a distanza“, manifestando il suo disagio a causa del fatto che tale fenomeno infrangeva le leggi della fisica che Lui stesso aveva postulato.

Mi spiace Albert, ma è stato dimostrato più volte che l’entanglement quantistico può trasmettere informazioni ad una velocità infinitamente più veloce della velocità della luce, in modo praticamente istantaneo, ed usare l’entanglement è ciò che rende possibile il teletrasporto quantistico e fa intravedere la possibilità di teletrasportare qualunque cosa, persone incluse.

E come si fa?

Codificando una di due particelle entangled in una serie di bit, indipendentemente da dove si trovi l’altra particella noi disporremmo di quanto necessario per ricreare la particella originale.

Ma come funzionerebbe il teletrasporto personale nel futuro?

Vale la pena di spiegare cosa intendiamo quando diciamo teletrasporto quantistico: è dapprima necessario realizzare la conversione completa di ogni particella di una determinata cosa, o persona, in bit, atomo per atomo; questi dati vengono poi trasmessi ad un ricevitore situato in un punto qualsiasi dell’universo.

Entanglement, il segreto svelato

Ed è qui che entra in gioco l’entanglement: un trasmettitore avrà un mucchio di particelle entangled, ciascuna delle quali è metà della coppia entangled, ed il ricevitore avrà l’altra metà delle particelle entangled, ed il trasmettitore può inviare i tuoi dati istantaneamente al ricevitore abbinato ovunque si trovi, estraendo i tuoi dati dagli stati quantici delle sue particelle entangled; il ricevitore a tal punto usando la versione digitalizzata di te potrà ricostruire il tuo corpo esattamente come è stato inviato, particella per particella. 

E quindi esisteranno due versioni di te? Affinché questo processo funzioni, il principio di indeterminazione di Heisenberg impone che durante la codifica di ogni particella del tuo corpo originale, tale particella organica verrà convertita in bit dopodiché la particella organica verrà distrutta.

Piccolo dubbio

Quindi ciò significa che il teletrasporto ti ucciderà?

Benvenuti nel mondo del “Problema Mente-Corpo”, una sfida filosofica irrisolta da Platone e sulla quale si sono costruite intere scuole di filosofia.

Nella fattispecie ci può aiutare a capire chi sia esattamente la persona uscita dal teletrasporto.

E c’è dell’altro da considerare, perché i dati memorizzati nel trasmettitore possono essere giustamente considerati una entità umana reale, e questo apre un intero mondo di sfide morali ed etiche che non abbiamo mai affrontato in precedenza, anche se per altre questioni stiamo affrontando sfide analoghe.

Il dilemma del carrello

Per un secolo infatti, filosofi ed esperti di etica hanno discusso il “dilemma del carrello“, un esperimento mentale sul valore di una vita contro molte vite, ma non disponevano di un carrello reale.

Ora c’è: è l’auto a guida autonoma, ed i programmatori devono programmare la risposta al “dilemma del carrello” con gli algoritmi decisionali dell’auto.

Va da sé che ciò ha ed avrà conseguenze reali nel mondo reale per qualcuno, ed i teletrasporti personali alla fine ci costringeranno a rispondere a questo dilemma, ed è a questo punto evidente che la sfida fisica del teletrasporto personale è altrettanto impegnativa di quella metafisica.

Il puzzle cerebrale

Adesso consideriamo la logistica del teletrasporto quantistico: supponiamo che tutta la tua personalità sia il risultato di una specifica configurazione di neuroni nel tuo cervello.

Tutti i tuoi ricordi sono gestiti da queste connessioni che controllano ogni cosa, dal praticare uno sport a chi ami.

Quindi fare una copia esatta del cervello sarà fondamentale, poiché il trasmettitore dovrà registrare tutti i dati che rappresentano questa intricata rete di connessioni, poiché in caso contrario chissà chi sarai una volta che sarai ricostruito.

Di quanti dati siamo fatti?

Il che pone la domanda: quanti dati sono necessari per ricostruire il corpo uscente dal ricevitore esattamente come era quando è entrato nel trasmettitore?

Per ricreare esattamente una persona, lo scanner quantistico del trasmettitore dovrebbe registrare esattamente la posizione, il movimento, l’orientamento e il legame chimico di ogni atomo del corpo.

Calcolando che una cellula umana corrisponda a circa 1010 bit di dati, si arriva ad un totale di 6,3 x 1042 bit di dati nel corpo umano, ovvero 63 seguito da 42 zeri.

Con numeri così grandi, mi chiedo se l’elaborazione delle informazioni possa effettivamente creare una singolarità.

Quantum computing, la soluzione!

Una tale massa di dati è al di là della capacità di elaborazione degli attuali computer, e men che meno della mente umana, ma che dire dei computer quantistici?

Non lo sappiamo ancora, dato che questi computer sono ancora in fase di test, ma sappiamo che il calcolo quantistico potrebbe risolvere questo tipo di problemi di calcolo attualmente non gestibili, e quando ciò sarà possibile, sarà possibile anche viaggiare più velocemente della luce, almeno verso i luoghi ove sia presente un ricevitore entangled.

E i viaggi nel tempo?

Ma viaggiare a velocità iperluce potrebbe permettere anche i viaggi nel tempo?

Questo è un altro problema di non poco conto, ne parlerò l’anno scorso.

Carlo Makhloufi Donelli

Di questi argomenti abbiamo parlato anche qui:
https://giornalismolibero.com/la-macchina-di-majorana-pochi-lavorano-invano-e-tutti-dormono/

Questa la definizione di teletrasporto data da Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Teletrasporto

Tags:

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: