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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Stoltemberg, Tajani, Michel, Metsola, Von der Leyen: una massa di pazzi furiosi

Antonio Tajani e Ursula Von der Leyen - AI art

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Ormai ho avuto modo di parlare della guerra fra Russia ed Ucraina – che poi, effettivamente, non è fra questi due paesi ma, piuttosto, fra U.S.A. e Russia, con il buon contributo di una manica di pazzi furiosi riportati nel titolo di questo articolo – che si sta dilungando oltre qualsiasi previsione degli stessi analisti che, oggi, continuano a predire ora la caduta di Putin, ora un colpo di stato interno alla Russia o, ancora più scandaloso, la ormai imminente vittoria sul campo dell’Ucraina.

A partire da Stoltemberg, segretario generale della N.A.T.O., e le sue innumerevoli interviste rilasciate in modo continuo e assolutamente becero, si può assolutamente osservare quanto questi personaggi siano del tutto privi di una visione globale di questa guerra, e non facciano altro che soffiare sul fuoco di una possibile escalation nucleare del conflitto.

Infatti, quando si leggono dichiarazioni come quelle riportate in un’intervista del maggio scorso su Repubblica, nella quale questo esimio cialtrone continua a dire che “mai” la Nato e i paesi ad essa aderenti riconosceranno le annessioni di Crimea e Dombass e che, anzi, se Putin cercava di evitare, con questa guerra, di avere più N.A.T.O. ai propri confini orientali, ha fallito, in quanto con l’ingresso di Svezia e Finlandia ha ottenuto l’esatto contrario, si capisce perfettamente che un simile atteggiamento non può essere altro che dannoso e di incitamento al prosieguo della guerra stessa.

https://www.repubblica.it/esteri/2022/05/07/news/ddd-348567890/

Infatti, chi si intende un minimo di psicologia, può capire perfettamente che il comportarsi così drasticamente e irremovibilmente nei confronti di un paese che è entrato in guerra per la difesa della sua popolazione, vessata da oltre un decennio di persecuzioni e stragi – ricordiamoci che nel Dombass, dal 2010 ad oggi, sono stati uccisi oltre 14.000 Ucraini russofoni dalle truppe mercenarie del battaglione Azov ed altri – non può ottenere che un irrigidimento ulteriore della Russia.

Prima di proseguire nella disamina dei vari atteggiamenti di questi personaggi, vorrei chiarire che, personalmente, non parteggio né per uno, né per un altro, a prescindere, ma cerco sempre di osservare le situazioni in modo distaccato ed obiettivo, come, ad esempio, ho fatto per tutta la vita a proposito della seconda guerra mondiale, sotto il sapiente insegnamento di mio padre, eccellente storico, che ha dedicato la sua intera esistenza al fine di capire e “raccontare” i fatti salienti della Seconda Guerra.

E, come osservavo quanto fosse estremamente pericoloso, sanguinario e fondamentalmente stupido Stalin, così oggi mi rendo sempre più conto che la parte dell’arrogante e prepotente invasore la stanno adottando gli U.S.A., e non tanto la Russia di Putin che, in qualche modo, cerca di ritornare ad una grandezza che, con la dissoluzione dell’impero Sovietico, si era frantumata in una miriade di staterelli indipendenti, facile preda di ingerenze esterne o, peggio ancora, di fondamentalismi interni, come nell’Afghanistan.

Ritornando ai personaggi di cui nel titolo, leggendo il discorso della Von der Leyen sullo stato dell’Unione Europea, personalmente non so se mettermi a ridere o a piangere, poiché la retorica sgangherata da operetta di avanspettacolo che gronda da tale discorso è una cosa assolutamente né leggibile, né ascoltabile, e meriterebbe, questa egregia signora, di essere perentoriamente invitata a levarsi di torno con il suo fare da radical chic “di noialtri”.

https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/discorso-della-presidente-von-der-leyen-sullo-stato-dellunione-2022-2022-09-14_it

Potrei andare avanti ancora per ore, riportando i vari discorsi ed interviste di tutti gli altri nominati, come, ad esempio, il nostro fulgido esempio di ministro degli degli Affari Esteri, Antonio Tajani che, onestamente parlando, tutto sembra piuttosto che un serio intenditore di tutte le faccende attinenti a quanto sta succedendo in Ucraina.

La netta impressione che ho, quelle rare volte che ascolto qualche suo intervento, è di un parodiante che ripete le lezioncine che gli sono state impartite dietro le quinte da chi di dovere, e l’augurio che mi posso fare e, sopratutto, che posso rivolgere al nostro paese, è che nulla di tutto ciò succeda mai all’Italia, poiché, con un simile elemento al comando di un ministero così importante, faremmo la stessa fine che abbiamo fatto 70 anni or sono sotto la sapiente guida di un elemento come Galeazzo Ciano, ex Ministro degli Esteri del governo Mussolini.

Il problema fondamentale, purtroppo, è che in seguito a questa immensa cecità e stupidità di chi, al contrario, dovrebbe essere oltremodo attento e a ciò che dice e fa e, sopratutto, dovrebbe essere dotato di quell’intelligenza e lungimiranza che, ahimè, viceversa, gli mancano totalmente, stiamo osservando, da “imbelli spettatori”, da una parte uno Stato sovrano come gli U.S.A., che portano a compimento i loro progetti approfittando della situazione, e dall’altro un poveraccio di pagliaccio che, credendosi un grande leader nazionale, sfrutta la suddetta imbecillità a suo favore, sapendo, per altro, in cuor suo, che nel momento in cui dovesse finire tutta questa baraonda, il suo destino potrebbe essere segnato.

E, come al solito, tutto questo caos può nuocere solo ed esclusivamente al popolo Europeo, colpevole solamente di aver scelto dei perfetti incompetenti per governarli e troppo succubi delle sapienti psicologie messe in atto fin dallo scoppio della pseudo pandemia di 3 anni fa.

Se l’intera storia dell’umanità è costellata di vicende derivanti da decisioni prese da uomini completamente preda dei loro istinti – da Mussolini a Hitler e Stalin, per non parlare delle decine di “dittatori” che si sono avvicendati in giro per il mondo, facendo danni incommensurabili – oggi non siamo in condizioni tanto differenti, con, però, un’aggravante molto significativa, e cioè che il “popolo” non è mai stato così inerte come lo è oggi.

Se non ci svegliamo rapidamente, ho la netta impressione che il nostro cammino verso il futuro potrebbe essere rapidamente “interrotto” da questa situazione o da un’altra simile, che si può accendere e sviluppare molto rapidamente in giro per il nostro pianeta.

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