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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Siamo alla frutta

ragazzi seduti attorno ad un tavolo, intenti a guardare negli schermi dei loro smartphone

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Ormai abbiamo completamente perso di vista, quello che dovrebbe essere il nostro target primario: cercare di rendere la nostra vita su questo meraviglioso sasso blu sospeso nell’infinito, migliore e degna di essere vissuta.
Dico questo poichè, da quando mi sono trasferito all’estero, ho avuto modo di confrontare due stili di vita completamente differenti.
Nel nostro amato stivale – ma devo essere onesto, non solo lì – la stragrande maggioranza della gente è presa dalla frenesia, per volontà o per necessità, di guadagnare, accumulare, trovare soldi.
La maggior responsabilità di questo fenomeno, è a parer mio da attribuire al sistema economico-sociale che via via si è andato a instaurare dopo l’ultima guerra.
Grazie a meccanismi, per la maggior parte, già presenti nel nostro sistema, creati e sviluppati di sana pianta o importati da oltre oceano, siamo finiti nel cosiddetto pantano o, per meglio rendere l’idea, in una spirale senza fine.
In effetti, lungi da me il dare la colpa a entità oscure o a complotti di ogni sorta. La colpa, sostanzialmente è solo nostra che abbiamo partecipato – noi o i nostri padri e nonni – a creare questo perverso meccanismo che ci sta divorando tutti quanti, dall’interno.
Se guardiamo attentamente, vediamo generazioni di persone che sono attratte come falene, dal facile guadagno, che se non hanno 50/100 € in tasca da poter spendere con gli amici, si sentono emarginati, che se non hanno l’ultimo modello di Nike o di Smartphone, vengono ridicolizzati dai compagni, che non sanno più cosa sia il divertimento puro e semplice di stare insieme alle persone amiche.
Non voglio sembrare antiquato o brontolone come quelli abituati a dire….”ai miei tempi”…..ma effettivamente, andando indietro nel tempo con la memoria, mi posso ricordare che a noi ragazzini, bastava magari una bicicletta o un pallone per essere felici e se, guidati dai più grandicelli, volevamo “trasgredire”, con una semplice bottiglia e una manciata di ragazzi e ragazze, riuscivamo a sentirci dei “grandi”.
Ed eravamo felici!
Tralasciando le reminiscenze, mi accorgo, osservando lo stile di vita del paese dove mi sono trasferito, che è sufficiente avere una guida determinata e ferma, con i giusti avvertimenti e moniti, per avere una società dove tutti sono gentili, cortesi, sostanzialmente contenti e che, si certamente cercano di guadagnare sempre di più, ma non con l’affanno dei nostri connazionali.
Sono contenti di svolgere il loro lavoro e sono contenti anche di stare la sera a sedere sopra una panchina con un amico a chiaccherare del più e del meno, senza per forza, dover “spendere” a tutti i costi del denaro.
Tutto questo, unito all’imbecillità assoluta di chi ci governa, sia esso di sinistra, destra, centro, di sotto o di sopra – chi si è cimentato nella politica in questi ultimi 30 anni, non ha avuto la benchè minima capacità di vedere oltre il proprio personale tornaconto – ci sta facendo precipitare, lentamente ma inesorabilmente, in un vortice dal quale sarà estremamente dura uscirne.
Ho paura, che per porre qualche rimedio alla attuale situazione, sia ormai troppo tardi.
Ma per avere un’inversione di tendenza, sarebbe necessario che qualche illuminato pensatore, si ponesse a capo di questa povera bistrattata Italia e la conducesse fuori dall’oblio e dal caos.
Ovvio mi si dirà che auspico a una dittatura, ma se questo servisse a sistemare veramente la situazione, perchè no?!?

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