Le notizie che ci arrivano quotidianamente dai due principali fronti di guerra sono sempre più preoccupanti e, per certi versi, non comprensibili, almeno sotto il profilo delle reali motivazioni che si nascondono in profondità.
Analizzando approfonditamente dal punto di vista della strategia militare la guerra Russo-Ucraina, si può facilmente vedere che le forze russe, essendo nettamente superiori a quelle ucraine – anche se sostenute dalle armi inviate dall’Occidente – sono molto vicine a conseguire gli obiettivi prefissati agli inizi di questa guerra, cioè la sostanziale capitolazione del potere ucraino e la riconquista di quei territori che i Russi reputano di loro pertinenza.
Possibile intervento della NATO
Raggiunti questi due fondamentali risultati, la capitolazione dell’esercito Ucraino sarà solo una questione di tempo, anche considerando il fatto che Zelensky ha sempre meno uomini a disposizione e, nonostante tutte le armi che gli possono essere date, se non c’è chi le utilizza, resterebbero solo degli “oggetti” privi di alcuna utilità.
In sostanza, per gli Ucraini la guerra è persa.
E questo sia gli analisti occidentali che per lo stesso Zelensky lo sanno molto bene, ecco perché, fondamentalmente, sia Macron che Stoltenberg e lo stesso Biden – dopo diverse titubanze dovute ai problemi interni agli Stati Uniti e alle imminenti elezioni di novembre – insistono per “alzare l’asticella” dello scontro e autorizzare l’ingresso di truppe NATO nel conflitto (mi aspetto che, dopo aver votato quasi all’unanimità lo sblocco dell’utilizzo di armi da parte dell’esercito ucraino, nel prossimo futuro ci sia anche un’accelerazione verso l’autorizzazione a intervenire direttamente con soldati della NATO).
Situazione in Israele e Palestina
Per quanto riguarda il versante della guerra Israele-Palestina, specialmente dopo aver sentito le dichiarazioni del ministro Gallant e di Netanyahu stesso che, nella realtà del loro pensiero, vogliono molto semplicemente “cancellare” definitivamente tutti i palestinesi in generale e più in particolare vogliono riappropriarsi definitivamente dell’intera Striscia di Gaza, e nonostante ogni tanto scappi fuori la notizia di supposti “trattati” di cessate il fuoco più o meno duraturi, ho la netta impressione che se l’intero Occidente, con gli USA in testa, non si mette in mezzo a questo infinito massacro, alla fine Israele raggiungerà i suoi scopi.
Addirittura ci sono state delle dichiarazioni di alcuni esponenti israeliani circa la possibilità di utilizzare delle testate atomiche per eliminare una volta per tutte tutti i palestinesi.
Possibile Invasione di Taiwan
Sullo sfondo di questo scenario si agita come uno spettro “indefinito” e svolazzante la possibilità, in un futuro molto ravvicinato, di vedere le forze cinesi procedere alla tanto paventata “invasione e occupazione” del territorio taiwanese, al fine di annettere l’intera isola alla “Madre Patria” Cina. E conoscendo le “sornione” capacità politiche del presidente Xi Jinping, personalmente mi aspetto che questa opzione venga presa in considerazione assai presto, magari approfittando dell’attenzione dell’intero mondo rivolta verso i due conflitti di cui sopra, e anche in considerazione del fatto che, sia per gli USA che per il resto del mondo occidentale, non è assolutamente pensabile poter affrontare 3 guerre contemporaneamente. Nel passato, per inciso, abbiamo già assistito a “coup de théâtre” simili e, tanto per citarne uno, basti pensare alla Prima guerra del Golfo del ’91 che, guarda caso, è “capitata” proprio mentre la Germania procedeva al delicatissimo compito di riunificare i propri territori con la Germania Est, mentre l’intero sguardo occidentale veniva rivolto alla questione irachena.
Analisi dei Motivi Profondi
Questo è lo scenario globale che si presenta ai nostri occhi osservando le scellerate azioni che l’essere umano sta compiendo attualmente sull’intero globo terrestre – senza dimenticarsi delle altre 20 e passa guerre in atto in tutta l’Africa e Asia meridionale, come ho già avuto modo di illustrare in precedenti articoli – di fronte al quale sorge spontanea la domanda: “perché tutto questo?”.
È da tanto che rifletto su quali possano essere i veri motivi sepolti in profondità che producono tutto questo orribile sconquasso a livello planetario, e le risposte che possono essere date per giustificare tutto questo non possono in alcun modo limitarsi alle sole assurde motivazioni di carattere territoriale, materiale, finanziario o etnico che, puntualmente, vengono avanzate da una parte e dall’altra, ma vanno ricercate in qualcosa che travalichi queste semplici e stupide “balle”. Non ne parlerò in questo frangente, anche perché la seria trattazione di un così delicato argomento richiede assolutamente un’attenta analisi di tutti i fattori coinvolti, e una cautela altrettanto seria per non cadere nelle braccia, metaforicamente parlando, del qualunquismo complottista che spesso imperversa ovunque.
Però posso concludere questo articolo accennando rapidamente al fatto che le reali portate dei motivi che guidano l’umanità in questi frangenti travalicano drasticamente il normale pensiero di chiunque, poiché il quadro che ne viene fuori è talmente machiavellico che nemmeno il più sfrenato dei registi di fantascienza potrebbe immaginare nemmeno lontanamente.
La Situazione in Medio Oriente
Inoltre, per poter comprendere a fondo quali siano i reali motivi che generano tutto questo, bisogna forzatamente modificare il proprio modo di pensare, e non fermarsi al facile abbinamento di azione-reazione limitata nel tempo e nello spazio “immediato” – Hamas ha condotto l’attentato del 7 ottobre, e allora Israele ha iniziato la guerra – ma bisogna iniziare a considerare che i motivi scatenanti l’attuale situazione possano risiedere molto lontano nel tempo – anche un secolo e più – e che siano parte di un “disegno” assolutamente diverso da quello che si dipana nella realtà attuale e che, molto probabilmente, dietro a tutto ciò che succede da oltre 2 secoli su questo pianeta, vi è un solo comune denominatore.