Il più corposo dubbio che viene alla mente, analizzando tutto l’evolversi di questo ultimo anno, a partire dal 7 ottobre 2023, all’indomani dell’attacco “terroristico” di Hamas nel territorio israeliano, è proprio legato a questo tragico evento, dove hanno perso la vita circa 1.133 persone, delle quali 859 civili (in questo conteggio devono essere comprese 95 persone fra guardie di sicurezza locale e polizia).
Gli Ostaggi e le Perdite
Oltre a questo enorme numero di caduti per mano dell’azione terroristica di Hezbollah, vanno pur ricordati i 251 cittadini israeliani presi in ostaggio dall’esercito santo – come si definiscono loro stessi – di Hamas, dei quali ad oggi ne risultano ancora in ostaggio una cinquantina, con molta probabilità nascosti nei meandri sotterranei di Gaza o di qualche altra parte della Palestina.
Le Incongruenze del Mossad
Ed è proprio in base a quanto si è sempre ritenuto nei confronti del Mossad – servizio segreto israeliano – e cioè che sia uno dei sistemi di intelligence più potenti e prestigiosi del mondo intero, che le cose non quadrano nel modo più assoluto. La domanda sorge spontanea: come è possibile che un’accozzaglia di terroristi male equipaggiati e organizzati come il pseudo esercito di Hezbollah riesca a “bucare” in modo così semplice ed eclatante le difese israeliane, portando a termine il loro obiettivo in modo assai facile e senza avere, del resto, una risposta difensiva nemmeno accennata?
La Difesa Attiva
In special modo, se andiamo ad esaminare le attuali azioni quotidiane sia dell’esercito di Israele che di quello palestinese e, per converso, di quello libanese, dove pare che di fronte ai bombardamenti e agli attacchi israeliani nessuno riesca a opporre una benché minima difesa attiva, la suddetta domanda si fa ancora più pressante.
La Politica di Netanyahu
Se poi esaminiamo anche sia gli “antefatti” sia la situazione contingente della politica di Bibi Netanyahu, ci si rende conto facilmente che i conti non solo non tornano, ma non possono tornare in alcun modo. Infatti, il governo Netanyahu era sull’orlo della debacle politica, appeso realmente a un filo dopo la crisi della giustizia dell’anno precedente, e questo “vile attentato”, come si suol dire, è arrivato in un momento fra i più proprizi – se non fosse di cattivo gusto, si potrebbe dire come “il cacio sui maccheroni” – poiché ha messo nelle mani di Netanyahu la possibilità perfetta, in primis, di blindare il proprio esecutivo, fra i malumori e avvicendamenti di vari ministri come Gallant, ministro della difesa, e, per secondo, l’occasione di “regolare i conti” definitivamente con il sempre odiato nemico palestinese.
La Questione degli Ostaggi
Altro fatto che fa molto pensare è che ormai da un anno l’intera stampa mondiale – per lo meno quella occidentale – spinge l’acceleratore al massimo sul fatto che ci siano ancora degli ostaggi nelle mani dei terroristi di Hezbollah, tralasciando costantemente il fatto che ad oggi siamo costretti a contare all’incirca 41.000 morti, per lo più civili, diretti e quasi 200.000 indiretti, ovvero causati da effetti collaterali quali malnutrizione, malattie, ferite e altri incidenti dovuti alla guerra in atto.
Il Silenzio sulle Morti Civili
Morti che passano costantemente sotto silenzio e “giustificati” in qualche modo, in quanto pare che Israele abbia il sacrosanto “diritto” a difendersi e a tentare di recuperare i residui 50 ostaggi ancora detenuti nel sottosuolo di Gaza (sempre che siano ancora vivi, cosa della quale personalmente dubito fortemente).
Riflessioni sull’Attacco di Hezbollah
Ora, io non voglio assolutamente sostenere che l’attacco di Hezbollah sia stato giusto o che non debba essere condannato categoricamente, ma non riesco a comprendere come sia possibile che i media occidentali e praticamente l’intero consesso politico europeo e americano siano d’accordo sul fatto che, per punire l’uccisione di poco più di mille persone, sia giustificato il genocidio di quasi 250.000 persone – per ora – la metà delle quali donne e bambini.
Il Parallelo Storico
Per fare un piccolo parallelo che molti si scordano – convenientemente, mi viene da dire – vorrei citare solo il fatto che gli esecutori dell’eccidio delle Fosse Ardeatine durante la Seconda Guerra Mondiale, nella quale, per punire un’aggressione dove furono uccisi a tradimento 33 militari tedeschi, furono fucilate 335 persone scelte fra i civili, sono stati perseguitati per oltre 70 anni e, alla fine, processati e condannati (una delle ultime sentenze è datata addirittura 2009).
La Disparità di Giudizio
Quindi, se per un fatto avvenuto durante una guerra come la Seconda Mondiale, durante la quale, in risposta a un attentato ai propri soldati, si rispose con una fucilazione di 10 civili per ogni soldato ucciso – da ricordare che gli infiniti processi vertevano sui 15 civili in più fucilati nelle Fosse Ardeatine e non sui 330 calcolati – è stato considerato come vile e da condannarsi per l’eternità, mi domando come mai non si debba considerare lo stesso per una risposta che ha una valenza non di 10:1, ma di 40:1, calcolando solo le morti dirette del conflitto israelo-palestinese.
Critiche alla Stampa Italiana
E ascoltando i vari Capezzone, Del Debbio, Sallusti e compagnia nelle trasmissioni serali su Rete 4, mi rendo sempre più conto che ormai la stampa nostrana o è largamente sovvenzionata dal potere sionista o ha perso del tutto la ragione e l’obiettività, che dovrebbe essere la principale virtù di qualsiasi giornalista del mondo intero.
La Violenza Verbale
Infatti, la violenza con la quale, per esempio, il succitato Capezzone ieri sera si è scagliato contro l’ex ministro Ferrero, che stava ricordando i dati sopra riportati senza aggiungere nulla di più, tacciandolo di comunismo e antisemitismo, dovrebbe lasciare senza parole qualsiasi spettatore abbia la disavventura di assistere a una tale esplosione di violenza verbale.
Ipocrisia nel Giornalismo
Se poi andiamo a leggere le reazioni della stampa nostrana all’indomani dell’attacco iraniano sul territorio israeliano – due giorni or sono – ci rendiamo ancora più conto di quanta ipocrisia, falsità e pericolosa deriva totalitaria stia attraversando il nostro giornalismo.
Falsità nei Rapporti di Attacco
Infatti, non solo nelle ore immediatamente successive all’attacco veniva detto che non un solo missile iraniano aveva toccato il suolo – cosa assolutamente falsa, poiché di missili che hanno centrato gli obiettivi ce ne sono stati e parecchi, anche se non hanno, pare, causato vittime né fra i civili né fra i militari – ma è da due giorni che ogni articolo comparso sulle testate italiane parteggia sfacciatamente e in modo assolutamente acritico per il governo Netanyahu.
Chiarezza e Obiettività
Per concludere, vorrei essere chiaro una volta ancora, ribadendo che sia io che il mio giornale non parteggiamo in modo alcuno per nessuno dei contendenti, ma mi sento in obbligo di sottolineare le inspiegabili incongruenze di tutto quello che sta accadendo e, inoltre, segnalare che continuando a dividerci campanilisticamente in due fazioni, l’una opposta all’altra, non si riuscirà mai a concludere nulla.
Un Appello alla Riflessione
E questo è valido non solo nel caso di una guerra come quella israelo-palestinese o come quella russo-ucraina, ma in qualsiasi aspetto della nostra vita quotidiana, sia essa di pertinenza della politica, civile, sportiva o in qualsivoglia altro aspetto della vita umana in generale.
L’Importanza di una Visione Obiettiva
In pratica, quello che tutti noi dovremo imparare a fare è guardare le cose e gli accadimenti sotto un profilo di tipo oggettivo e non soggettivo, come tutti quanti noi tendiamo a fare sempre più palesemente.
https://www.ilpost.it/2024/09/04/quanti-ostaggi-israeliani-vivi-morti-liberati-gaza