L’accordo strategico tra Russia e Iran
Il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente ratificato l’approvazione parlamentare di un trattato fondamentale con Teheran, firmato in origine con il suo omologo iraniano Masoud Pezeshkian nel gennaio 2025. Questo accordo, noto come Comprehensive Strategic Partnership Agreement, è stato attuato da Putin lunedì e rappresenta un impegno formale a rafforzare le relazioni tra i due paesi in vari settori, inclusi la sicurezza nazionale, l’energia nucleare pacifica e la resistenza congiunta contro le sanzioni unilaterali imposte da potenze esterne.
Le dichiarazioni del Ministro degli Esteri
Il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha sottolineato la settimana scorsa che il trattato è stato portato a termine “nonostante il difficile panorama regionale e globale e i tentativi di esercitare pressione sulle nostre nazioni” da parte di attori esterni. Questa dichiarazione evidenzia la determinazione di Mosca e Teheran a mantenere la propria sovranità e a sviluppare una cooperazione bilaterale in un contesto internazionale complesso.
Le minacce di Trump contro l’Iran
Negli ultimi tempi, il presidente statunitense Donald Trump ha avanzato minacce di azioni militari contro l’Iran, a meno che questo non accetti di ridurre significativamente le sue attività nucleari per garantire che non possa utilizzarle per sviluppare armi. L’Iran ha sempre negato fermamente tali aspirazioni, sostenendo che il suo programma nucleare è esclusivamente di natura pacifica. Queste tensioni hanno portato a un clima di crescente preoccupazione sia a livello regionale che internazionale.
Il ruolo dell’accordo JCPOA
L’accordo sul nucleare iraniano, conosciuto come JCPOA, firmato nel 2015 tra l’Iran e le principali potenze mondiali, mirava a prevenire la proliferazione di armi nucleari. Tuttavia, questo accordo è stato compromesso quando Trump ha ritirato gli Stati Uniti dal patto durante il suo primo mandato, schierandosi con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel condannare l’intesa come la “peggiore di sempre”. Recentemente, Washington e Teheran hanno avviato negoziati indiretti in Italia e Oman per cercare di trovare un nuovo terreno comune.
Le posizioni degli Stati Uniti e dell’Iran
Le autorità americane insistono sul fatto che qualsiasi nuovo accordo deve richiedere all’Iran di smantellare il suo stock di uranio arricchito o di trasferirlo in un altro paese, con la Russia che potrebbe essere una delle opzioni. D’altro canto, l’Iran desidera garanzie che gli Stati Uniti subirebbero conseguenze significative nel caso in cui decidessero di ritirarsi dal nuovo accordo, simili a quelle che si sono verificate dopo l’uscita dal JCPOA nel 2018.
Il contributo di Mosca al programma nucleare iraniano
Mosca ha avuto un ruolo significativo nel supportare il programma nucleare civile dell’Iran, in particolare attraverso la costruzione della centrale nucleare di Bushehr. Questo progetto, inizialmente avviato da sviluppatori tedeschi prima della Rivoluzione islamica del 1979, è stato ripreso negli anni ’90 quando l’agenzia nucleare statale russa, Rosatom, ha preso in carico i lavori. La prima unità della centrale di Bushehr è stata commissionata nel 2011, e all’inizio di quest’anno, Teheran ha riportato che i progressi sulle unità 2 e 3 avevano raggiunto il 17%.
