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Parliamo di green pass

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Come tutti sanno, dal 6 di dicembre è entrato in vigore in Italia quello che viene definito super Green Pass, con il quale potersi muovere liberamente nel paese o anche fuori dallo stesso e, in sostanza, poter condurre una vita pressoché normale.

Certo, se per “normale” si consideri il dover indossare una museruola o si debba sottostare a continui controlli, dovendo rendere conto delle proprie condizioni di salute a perfetti estranei o, ancora, dover fare a meno della base di ogni civiltà, ovvero la socialità.

Apro una piccola parentesi su un aspetto che, insieme all’insana abitudine di dover portare un pezzo di stoffa come copertura della propria bocca e naso, mi fa letteralmente rabbrividire, e cioè al modo con il quale ci si saluta con la gente che si incontra.

Fino a due anni fa era usuale e sinonimo di reale “connessione” con le persone, lo stringersi delle mani per sancire, appunto, la vicinanza a chi si ha di fronte, o rinsaldare quella che si ritiene una ferma amicizia e, nel caso di legame più profondo, si tendeva sempre e comunque ad abbracciare calorosamente la persona con la quale si aveva a che fare.

Nell’arco di meno di due anni, tutto questo è stato distrutto irreparabilmente, in special modo per le nuove generazioni e per i bimbi piccoli, che stanno crescendo in un ambiente sostanzialmente ostile, dove la diffidenza verso gli altri viene spacciata come normalità di vita.

Tutto questo avrà delle conseguenze molto pesanti sulla struttura sociale di tutto il mondo, e sono profondamente convinto che ci vorranno anni, se non decenni, per riuscire ad uscirne definitivamente.

Già oggi si notano gli effetti perversi di questi tipi di comportamento nell’impennata assurda che stanno avendo i divorzi – +60% nel solo 2020, mai così tanti in un anno – e nelle relazioni interpersonali fra amici: coppie che si sciolgono perché uno dei due è vaccinato e l’altro no, genitori che vengono denunciati poiché impediscono al figlio di vaccinarsi o viceversa, amicizie di lunga data che si troncano improvvisamente per gli stessi motivi.

Come detto, sono estremamente convinto che questa situazione avrà dei riflessi sulla vita di tutti i giorni per i prossimi anni e ne pagheremo caramente il conto in tutti gli aspetti della vita quotidiana e, di conseguenza, sulla bontà o meno di quanto faremo o diremo.

Ma, per tornare al discorso principale, e cioè sull’istituzione di questo “permesso di vita” che hanno chiamato, senza alcuna motivazione, Green Pass, dopo aver letto le linee guida della commissione Europea, di cui riporto il link in fondo all’articolo, ci si può rendere conto delle immense assurdità insite all’interno di questa nuova modalità di vita istituita dalle autorità Europee e, in sostanza, dell’assoluta inutilità delle stesse.

Infatti, se leggiamo quanto si dichiara in tale sito, si trova come tutti sappiano che il Green Pass potrà essere rilasciato solo se una persona risulta vaccinata, con esito negativo di un tampone, o se è guarito dall’infezione di Sars Cov 2, e ha una durata assolutamente limitata nel tempo, di 48 o 72 ore per il tampone negativo, di 4 o 6 mesi per il vaccino e stesso periodo per la guarigione dal virus.

A prescindere dalla disomogeneità di tali parametri in tutto il mondo, cosa che rende assolutamente difficoltoso il potersi muovere, sia per lavoro che per altri motivi, sull’intero nostro pianeta – ci sono nazioni che hanno sempre l’obbligo di quarantena se si proviene da alcuni paesi, che può oscillare dai 5 ai 14 giorni – tali regole non hanno alcuna evidenza scientifica, e sono esattamente il contrario dello scopo che viene dichiarato all’inizio dell’articolo riportato nel sito della commissione Europea, ovverossia la facilitazione degli spostamenti all’interno dell’unione Europea.

Analizziamo allora quelle che possono essere le evidenze scientifiche sulla base delle quali è stato fraudolentemente – non mi stancherò mai di ripeterlo – istituito questo aberrante sistema.

Per quanto riguarda il tampone negativo al Sars Cov2, l’unica evidenza scientifica esistente è che, per prima cosa, esso ci dà una fotografia immediata della nostra situazione sanitaria nello stesso momento in cui lo facciamo, per cui se, ad esempio, dopo averlo fatto, e usciti dall’Hub vaccinale, incontriamo un nostro amico che, in quel momento, è infetto e che, quindi, ci infetta a nostra volta, il nostro risultato risulta assolutamente inattendibile: per legge siamo negativi ma, in realtà, lo abbiamo appena contratto.

In secondo luogo, è stato ampiamente dimostrato che il metodo di riscontro scientifico della presenza del virus con i tamponi ha una attendibilità molto bassa e, nonostante ciò, si continuano ad emettere certificati verdi con i quali si permette la libera circolazione, come se il soggetto fosse al 100% negativo e non portasse con sè in giro per il paese il virus.

Dalla tabella si può evidenziare che, oltre a quelli che si chiamano, in medicina, i “falsi negativi” per quanto riguarda il tampone “nasale”, l’attendibilità è del 63%, mentre, per quanto riguarda il tampone “faringeo”, scende al 32%, dicendoci, sostanzialmente, che nel primo caso, di 1 persona su 3 non si ha certezza, mentre nel secondo caso si sale addirittura a 2 persone su 3 di cui non si ha assolutamente certezza se sia negativa o positiva.

Per finire, come tutti sanno, quando si prende un aereo per andare in un altro paese, o semplicemente per spostarsi all’interno del proprio paese, si deve fare un tampone non oltre le 48 ore precedenti, cosa che, come spiegato prima, ci può mettere nelle condizioni di contrarre il virus dopo aver eseguito il tampone negativo e, in sostanza, rendendo del tutto inutile tale test.

Ricordo anche che il virus, per sua definizione, resta in incubazione per 72 ore, quindi, anche se lo abbiamo, non si manifesta e, ciò facendo, rende, per evidente logica, del tutto inutile e anacronistico un tale sistema così diffuso ormai in tutto il mondo.

Venendo al vaccino, il discorso si fa molto più complesso e, per certi versi, ridicolo, se non tragico, in quanto la situazione e la comune percezione di questo particolare aspetto della nostra vita è totalmente falsa e nella sua sostanza, del tutto inutile se non addirittura pericolosa.

Infatti il Green Pass viene concesso con durata di 9 mesi – fino a un mese fa la durata era di un anno – a tutti coloro che si sono sottoposti al ciclo vaccinale completo con le due dosi, sottacendo, per prima cosa, che il vaccino – siero è più esatto – non protegge dalla diffusione e dal contagio del virus, ma è solamente un sistema per aiutare il malato ad avere il decorso della malattia in modo più leggero e, quindi, evitare la terapia intensiva, le complicanze e, in poche parole, il decesso.

A prescindere dal fatto che anche questa informazione è per metà falsa, poiché anche i vaccinati vanno in terapia intensiva e possono morire – dipende moltissimo dalla comorbilità specifica di ogni malato e dalla sua resistenza specifica alla malattia – ma la più evidente assurdità di questa norma è, appunto, la possibilità, per un vaccinato, di diffondere il virus e di contagiare tutti coloro che gli stanno intorno, in special modo con il passare del tempo.

È stato, per l’appunto, analizzato che, appena dopo 4 mesi dall’inoculazione della seconda dose, la carica virale di un non vaccinato, con quella di un vaccinato è assolutamente uguale, ed ecco perché, improvvisamente, è spuntata l’ipotesi della terza dose.

E state tranquilli che è già stata programmata la quarta e, certamente, un richiamo annuale per il vaccino che tutti si dovranno inoculare per poter ottenere il tanto agognato Green Pass.

Per ultimo, analizziamo il discorso per quanti hanno sviluppato la malattia e ne sono guariti che, alla stessa stregua di chi ha completato il ciclo vaccinale, ottiene il suo Green Pass.

Per loro il discorso è totalmente diverso, in quanto la letteratura scientifica attesta e certifica, ormai senza possibilità di equivoci, che la dose anticorpale sviluppata da un soggetto che ha avuto il Covid è estremamente più elevata di un soggetto al quale sia stato iniettato il siero magico e dura anche molto più a lungo, si parla di 12/18 mesi, forse di più.

Nonostante questo, anche per tali soggetti, il Green Pass ha la stessa identica durata, a dimostrazione, se mai dovesse essere necessario, del fatto che questo tipo di permesso tutto è fuorché un metodo scientifico per aiutare chicchessia.

A questo punto, prima di concludere, vorrei fare una piccola considerazione circa la vera natura di quanto stiamo vivendo e, più nello specifico, su cosa sia realmente il Sars Cov 2 e sui danni provocati da questa infezione virale (non si può parlare di pandemia per i motivi ricordati nei precedenti articoli).

Ad oggi, i morti causati da questo virus (per lo meno presunti, in quanto, come ampiamente dimostrato, in Italia una gran parte di decessi imputati al Covid 19 sono riconducibili alla presenza di altre patologie, reali cause del decesso stesso) sono 5.330.000 in tutto il mondo e i contagi sono poco superiori ai 250 milioni di casi.

In primo luogo va ricordato che ogni anno muoiono in tutto il mondo fra i 40 e i 50 milioni di persone per le più svariate cause, fra le quali i quasi 8 milioni per cancro, i quasi 7 milioni a causa di fumo e alcool, l’1,3 milioni di morti per incidenti stradali, solo per citarne alcuni, e che la sola epidemia di influenza stagionale provoca, in tutto il mondo, un numero oscillante fra i 500 mila e il milione di morti.

Quindi, se consideriamo tutti questi dati, possiamo tranquillamente dire che, a fronte di 5 milioni di morti per “sospetto” Covid 19, abbiamo 16 milioni di morti per cancro, 14 milioni di morti per fumo e alcool, 2,5 milioni di morti per incidenti stradali e quasi 2 milioni di morti per influenza stagionale.

Da tener presente, altresì, in special modo per questo ultimo dato, che proprio i casi mortali per influenza stagionale, in questi due ultimi anni, è crollato drasticamente in quasi tutto il mondo, segno evidente che o l’influenza si è fatta naturalmente da parte, o i dati sono evidentemente falsi e modificati arbitrariamente.

Concludendo, anche se tale discorso potrebbe sembrare abbastanza cinico, ma non è altro che la constatazione della realtà dei fatti, vero è che tale infezione virale è ed è stata abbastanza seria – diciamo come una particolarmente virulenta influenza stagionale -, ma la reazione di tutti o quasi tutti i governi mondiali è stata assolutamente abnorme e del tutto ingiustificata.

I danni provocati dalle scomposte reazioni dei nostri governanti li pagheremo e rimpiangeremo, forse, per i prossimi venti anni e, personalmente, sono del tutto convinto che l’umanità non si risolleverà forse mai da tutto quanto ancora stiamo vivendo, e non tanto perché questo virus ci ha dimostrato, ancora una volta, che la natura potrebbe essere molto più violenta di quanto la dipingiamo, ma solo perché l’uomo, inteso come specie, si è dimostrato ancora una volta non all’altezza della gestione di un evento avverso, nella migliore delle ipotesi.

Nella peggiore, invece, dovremo, d’ora in poi, guardarci bene dai sedicenti “benefattori” dell’umanità, che fanno tutto solo ed esclusivamente per il bene della collettività.

Ne siete sicuri??

https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response/fighting-disinformation_it

https://gisanddata.maps.arcgis.com/apps/dashboards/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

https://www.worldometers.info/it/

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