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Mattarella minaccia la democrazia

Sergio Mattarella

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Sono rimasto molto sconvolto, imbarazzato e preoccupato dopo aver ascoltato il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.

In tale discorso il Presidente della Repubblica si e’ spinto fino ad invocare un altisonante dovere civico e morale di tutti verso la vaccinazione come “unico” rimedio per uscire da questa situazione di “emergenza” sanitaria.

Dovere morale e civico verso  quelle persone che hanno scelto di vaccinarsi e quindi, questo e’ il suo assunto: sono “sicure” e al riparo dagli effetti del virus e possono, quindi, riprendersi in mano la gestione della propria vita sociale e vivere tranquillamente!

In pochissime parole, Mattarella ha collezionato una sfilza di dichiarazioni totalmente false,  assolutamente non supportate da alcuna evidenza scientifica e, per di piu’, completamente smentite dalla documentazione uffciale sia degli enti preposti come l’Ema sia delle stesse case farmaceutiche produttrici dei sieri sperimentali.

Alla fine di questo articolo allego un video di Radio-Radio nel quale Fabio Duranti, giornalista di lungo corso e conduttore della trsmissione, in cui, insieme all’avvocato Renate Holzeisen, illustrano tutta la documentazione attraverso la quale si evidenziano gli assurdi strafalcioni del nostro Presidente della Repubblica che, ricordo, dovrebbe essere, per prima cosa, al corrente di tutta la documentazione esistente al riguardo e, sopratutto, dovrebbe essere garante e protettore della nostra Costituzione, cosa che, con questo discorso, non ha assolutamente fatto, andando, anzi, contro ai principali dettati della Carta Costituzionale.

Come giustamente sottolineano sia Fabio che Renate, e’ molto difficile, nonche’ pericoloso e imbarazzante, poter parlare di quanto viene detto o fatto da un Capo di Stato in quanto, per ovvi motivi, ci si muove in un campo minato, rischiando ad ogni passo o parola espressa, di incorrere in quello che viene rubricato come vilipendio alle istituzioni.

Resta il fatto che un giornalista e pensatore libero si debba porre il problema morale ed etico di come comportarsi di fronte a dei chiari attacchi alla democrazia di fatto e che, in cuor suo, si deve domandare dove abbia inizio il momento per il quale diventa non solo lecito, ma obbligatorio denunciare determinati comportamenti istituzionali.

Infatti, come giustamente ricorda Fabio Duranti in apertura di trasmissione, se le stesse cose le avesse dette una Wanna Marchi qualsiasi, avrebbe avuto veramente poca importanza e si sarebbe potuto criticare, deridere e perfino mandare a quel paese la declamatrice di tali assurdita’, ma nel momento in cui le stesse cose provengono dalla voce della massima carica istituzionale, il discorso cambia totalmente e diventa assolutamente obbligatorio farsi delle domande molto precise in merito alla liceita’ di quanto ascoltato.

Personalmente, le domande che mi faccio sono di genere diverso, in quanto mi chiedo come sia possibile che delle persone dotate di un’intelligenza normale o sopra la media addirittura, possano fare propri dei metodi di azione che non hanno assolutamente nulla di democratico e, per di piu’, farlo alla luce del sole, senza curarsi minimamente di mimetizzarlo “fra le righe” come normalmente si dice.

E’ questo aspetto della questione che a me fa veramente paura, poiche’ sottintende, come gia’ ho avuto modo di spiegare, delle motivazioni molto piu’ profonde e, probabilmente, dei piani che vanno molto al di la’ di quello che ci si puo’ immaginare, anche nei peggiori incubi.

Non ho idea di cosa possa esservi nella mente di chi legge queste righe, ma personalmente inizio ad essere abbastanza preoccupato per il prossimo futuro del nostro paese.

E spero vivamente di sbagliarmi. 

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