L’amministrazione Biden ha recentemente annunciato la liberazione di cinque prigionieri iraniani in cambio della liberazione di cinque detenuti iraniani e del disgelo di miliardi di beni congelati. Secondo fonti diplomatiche anonime citate da The Cradle, l’accordo tra Stati Uniti e Iran sarebbe stato molto più complesso di quanto si pensasse. Oltre alla liberazione dei prigionieri e al disgelo di miliardi di beni congelati, l’intesa avrebbe comportato la sospensione dell’arricchimento dell’uranio iraniano al 60% e l’installazione di telecamere dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) in diversi siti nucleari. Gli Stati Uniti, invece, avrebbero abbandonato le sanzioni sulle vendite di petrolio iraniano e permesso il rilascio di tutti i beni iraniani congelati, per un valore stimato di circa 20 miliardi di dollari.
Un accordo informale
Ciò che rende questo accordo così intrigante è che è stato informale, senza documenti ufficiali, e sarebbe stato pianificato per mesi sotto gli auspici del Qatar e dell’Oman come intermediari. Secondo alcune fonti non confermate, i colloqui tra Stati Uniti e Iran si sarebbero svolti in Oman e avrebbero coinvolto Ali Bagheri Kan, il principale negoziatore nucleare iraniano.
L’obiettivo principale
Sebbene l’amministrazione Biden abbia affermato che l’accordo mirava a rafforzare i rapporti tra Stati Uniti e Iran e a riattivare il JCPOA, in realtà sembra che l’obiettivo principale fosse quello di garantire un accordo tra Arabia Saudita e Israele. L’obiettivo della Casa Bianca è infatti quello di consolidare la propria posizione nella regione del Medio Oriente e un accordo tra questi due paesi sarebbe un passo importante in questa direzione.
La normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele
La normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele è un obiettivo a lungo termine degli Stati Uniti. I due paesi non hanno mai avuto relazioni diplomatiche ufficiali: l’Arabia Saudita non riconosce Israele come paese sovrano ed è in disaccordo con la politica israeliana nei confronti degli arabi in Palestina. Tuttavia, le trattative per la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra i due paesi sono in corso da mesi e gli Stati Uniti sono un mediatore importante in questo processo. La normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele sarebbe un importante passo avanti per gli Stati Uniti nel consolidare la propria posizione nella regione.
Le implicazioni per l’Iran
Per l’Iran, l’accordo tra Stati Uniti e Arabia Saudita rappresenta una minaccia. L’Iran vede Israele come un nemico esistenziale e ha avuto una relazione complicata con l’Arabia Saudita. Solo quest’anno i due paesi hanno ripristinato le relazioni diplomatiche grazie all’intervento della Cina. Tuttavia, un accordo tra Arabia Saudita e Israele potrebbe portare a una coalizione anti-iraniana nella regione del Medio Oriente, con conseguenze potenzialmente negative per Teheran.
Conclusioni
In conclusione, l’accordo tra Stati Uniti e Iran rappresenta un importante passo avanti nel consolidamento della posizione degli Stati Uniti nella regione del Medio Oriente. Sebbene la Casa Bianca abbia affermato che l’accordo mirava a rafforzare i rapporti tra Stati Uniti e Iran e a riattivare il JCPOA, sembra che l’obiettivo principale fosse quello di garantire un accordo tra Arabia Saudita e Israele. Questo accordo rappresenta una minaccia per l’Iran e potrebbe portare a una coalizione anti-iraniana nella regione. Tuttavia, al momento non è chiaro se questo accordo porterà effettivamente alla normalizzazione dei rapporti tra i due paesi.
Fonte: Articolo di Robert Inlakesh su RT.com