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L’episodio della ragazza dai capelli blu

La ragazza dai capelli blu, spinta con la forza nella volante della polizia

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É il primo settembre, a Milano. Nelle stazioni dei mezzi pubblici i poliziotti sono schierati in tenuta antisommossa per impedire l’annunciato blocco dei mezzi da parte dei manifestanti, contro l’obbligo del Green Pass sugli stessi.
Davanti alla stazione di Porta Garibaldi, a Milano, il team di “Local Team” intervista una ragazza in modo facinoroso. A poco a poco, la folla si raduna attorno a lei, comprendendo la forzatura che questi reporter stanno cercando di agire sulla giovane dai capelli blu (attualmente ancora senza nome e, quindi, irrintracciabile nel caso si voglia chiedere la sua versione dei fatti) la quale, nel frattempo, sta mettendo dignitosamente a tacere le tendenziose illazioni, mentre si svolge un handicap match 2 contro 1, coraggiosissima e preparata.
A fine dell’intervista (per la quale, evidentemente, i reporter avevano scelto il personaggio più appariscente del gruppo, immaginando che avrebbe dato risposte tali da riuscire a screditare l’intero movimento), il gruppo di manifestanti va a chiedere di poter entrare nelle stazioni, portando le proprie rimostranze ai poliziotti schierati che impediscono loro l’accesso, pur col biglietto in mano.

La telecamera di detti reporter continua a filmare tutto, quando la ragazza non teme di appellare i poliziotti schierati come “ridicoli”, e a buon motivo, visto che sostengono che non possa accedere ai mezzi pubblici perchè priva di Green Pass (ricordo che è stato introdotto l’obbligo solo per determinate categorie di corse, e dunque l’affermazione in sè è, sì, ridicola).

Usciti fuori dalla stazione della Metro, un gruppo di digossini circondano con nonchalance la ragazza, isolandola dal gruppo e la caricano di peso in macchina, diretti in questura, tra le proteste dei presenti che tentano di fermarli, inseguirli e filmarli mentre compiono questo gesto assolutamente antidemocratico.

Io mi chiedo cosa mai le avranno potuto fare, una volta in questura e, se fossi consapevole di vivere in un paese democratico e civile, sarei stato assolutamente sereno, che al più avrebbero accertato la sua identità e poi l’avrebbero lasciata andare, ma dal famoso G8 di Genova del 2001, purtroppo, questa tranquillità non l’ho più.

Allora mi chiedo se questo gesto a favore di telecamera, con tanto di reporter e attrezzatura professionale al seguito, non sia tutta una farsa perchè esploda finalmente la rabbia dei manifestanti e poter, così, dare adito allo stato deviato di mettere in atto le sue contromisure repressive, come se non vedessero l’ora…

Ho provato, per giornate intere, a risalire all’identità della ragazza, ma nulla di fatto: spulciando ovunque, in rete, oltre ai filmati di Local Team (coperti da copyright, che troverete linkati qui sotto) si trova un trafiletto, di 3 righe nemmeno, dedicato alla faccenda da adnkronos, e copiato e incollato sull’ansa e su qualche altro giornaletto locale.

A questo punto mi chiedo: è meglio usare adesso più prudenza che mai, dato che i cani di stato sembrano fare il possibile per provocare lo scontro, o questo dovrebbe essere l’episodio che decreta la parola “fine” per ogni titubanza e ci fa capire che il tempo delle manifestazioni pacifiche è ormai finito?

Al popolo l’ardua sentenza…

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