"anche il nulla è pur sempre qualcosa"
Anche il nulla è pur sempre qualcosa

La Storia si Ripete?

Missili

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Gli anni ’30 del secolo scorso sono stati assai turbolenti e confusi, con stravolgimenti della politica nazionale e internazionale un po’ in tutto il mondo. Nessuno sapeva che gli avvenimenti sul suolo europeo della seconda metà degli anni ’30 e ciò che succedeva nel sud-est asiatico negli stessi anni avrebbero portato a uno dei più disastrosi conflitti mondiali dell’intera storia umana.

L’Ascesa di Hitler

Quando, nel ’33, Hitler prese il potere in seguito a ripetute elezioni che effettivamente avevano lasciato la situazione sempre più caotica, la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica reagì molto tiepidamente alla notizia, e lo stesso fecero i maggiori governi del continente, convinti di poter tenere sotto controllo l’astro nascente di Hitler. E fu così che, nel ’36, in violazione del trattato di Versailles e di Locarno, procedette al riarmo della Renania – smilitarizzata dopo la fine della Grande Guerra – e in disprezzo delle condizioni capestro imperanti con la Repubblica di Weimar. A stretto giro, nel ’38, procedette con l’annessione dei Sudeti sotto l’accordo nemmeno tanto silente di Francia e Gran Bretagna; si annetté l’Austria – Anschluss – complice il silenzio assordante di tutte le potenze europee e, alla fine, invase la Polonia il 1° settembre del 1939, decretando di fatto l’inizio della Seconda guerra mondiale.

L’Espansione Giapponese

Dall’altra parte del mondo, il Giappone, seguendo una politica espansionista molto aggressiva, portò nel ’31 all’occupazione della Manciuria e nel ’37 alla fine della guerra con la Cina e all’occupazione di Nanchino. In risposta a tale strategia espansionistica, gli USA misero in campo una serie di misure restrittive con l’embargo su petrolio e materie energetiche e, non per ultimo, sull’acciaio, fondamentale per l’industria nipponica al fine di potenziare il proprio arsenale militare. Tutto ciò sfociò alla fine nell’attacco a sorpresa dei giapponesi a Pearl Harbor, il 7 dicembre del ’41, mirante alla distruzione in un sol colpo dell’intera flotta statunitense del Pacifico. E ciò era dovuto principalmente alla stretta commerciale che gli USA avevano imposto all’Impero del Sol Levante.

Le Lezioni della Storia

Estrapolando un insegnamento da tutto ciò, si può ben vedere che – senza voler per questo giustificare le azioni sia dei tedeschi che dei giapponesi – mettere gli avversari con le spalle al muro molto spesso scatena, anche non volendo, reazioni abnormi che già una volta ci hanno portato sull’orlo del baratro. Tutto ciò non vi ricorda qualcosa?

La Situazione Mondiale Attuale

Se analizziamo attentamente lo svolgersi della situazione mondiale attuale, a prescindere dal fatto che è di almeno dieci fattori di grandezza superiore a quella del 1940 – in quanto attualmente ci sono circa cinquanta guerre in atto su tutta la faccia del pianeta (anche se i media continuano a parlarci solamente di due di esse) – oggi vediamo una Russia che, dal 2008, per le politiche aggressive degli USA in complicità con l’Unione Europea, è stata progressivamente messa sempre più in difficoltà dal costante accerchiamento delle strutture militari della NATO – leggasi USA – che hanno imperterritamente proseguito nella politica imperialista intrapresa con maggior forza all’alba del crollo del nemico di sempre, l’Unione Sovietica.

Il Conflitto Palestinese

Per converso, circa diecimila chilometri più a sud, stiamo assistendo allo sterminio sistematico di un intero popolo, quello palestinese, ad opera di uno Stato arbitrariamente creato sulla pelle dei più deboli, con la copertura dei vincitori della Seconda guerra mondiale, e alle mire ultraespansioniste che stanno portando avanti gli israeliani. Perché, se qualcuno ancora crede che le cose siano finite con la ridicola mossa del “cessate il fuoco” e del “piano di pace” elaborato e concordato fra Trump e Netanyahu, beh, si sbaglia di grosso. È del tutto chiaro che i disegni di Israele non finiranno fino a quando l’intera ex Palestina, la Cisgiordania e anche il Libano non saranno entrati a pieno titolo nella disponibilità del popolo sionista-ebraico.

Le Ambizioni Cinesi

Come ciliegina sulla torta, abbiamo dall’altra parte del mondo ulteriori mire espansionistiche della Cina sulla tanto agognata isola di Taiwan, alla quale da sempre mirano tutti i segretari del Partito comunista cinese e che, se non è oggi, sicuramente sarà domani, ma diventerà il prossimo fronte di scontro e di destabilizzazione mondiale.

Le Sanzioni e le Conseguenze

Proprio in queste ultime ore abbiamo assistito alla mossa del tycoon Trump, che ha avallato l’ennesimo pacchetto di sanzioni verso la Russia con i dazi sul petrolio e sul gas, innescando di conseguenza la sospensione degli acquisti da parte di Cina e India di prodotti petroliferi russi. Al contrario del 1940, qui non si tratta di un embargo e quindi di una carenza di materia prima, ma di un impedimento alla vendita e, di conseguenza, di una grave mancanza di risorse economiche. Ciò vuol dire mettere sempre di più l’avversario con le spalle al muro. E le conseguenze potrebbero essere realmente imprevedibili.

La Potenza Militare Russa

Anche perché qui non si tratta di una potenza come quella nipponica degli anni ’40, dotata di caccia Zero – anche se di molto superiori ai P-40 e P-47 americani – e di incrociatori e portaerei come la Yamato, che, nonostante la sua imponente stazza, nulla avevano a che fare con le dotazioni militari odierne. Inoltre, va ricordato che, bene o male, nell’arsenale militare russo ci sono sempre la bellezza di oltre ottomila testate nucleari, comprendenti i famosi Sarmat Satan II, missili inintercettabili poiché viaggiano a Mach 26, ovvero circa trentamila chilometri l’ora.

Riflessioni Finali

E, se anche tutti continuiamo a scaldarci con i pannicelli caldi del “tanto il nucleare nessuno lo userà mai”, nessuno può realmente dire cosa potrebbe succedere in un frangente in cui una potenza come la Russia si vedesse senza alcuna via d’uscita. Ovviamente chi scrive non si augura minimamente che tale circostanza diventi realtà, ma vorrei ugualmente segnalare che un tale agire da parte sia degli americani – in principal modo in quanto rispondono al bisogno estremo di non essere messi in minoranza dal crescente potere economico dei BRICS – e degli scodinzolanti europei potrebbe realmente significare il precipitare della situazione.

E vorrei anche ulteriormente segnalare e sottolineare con forza che, al contrario di quanto stiamo vedendo da tre anni a questa parte e di quanto nella nostra mente pensiamo, la ipotetica deflagrazione della Terza guerra mondiale non avrebbe una durata come le due precedenti, ma con estrema probabilità inizierebbe e finirebbe nell’arco di una manciata di giorni. Ci renderemo conto dell’avvenuto inizio solo quando sarà ormai troppo tardi. E con molta probabilità molti di noi non avranno nemmeno la possibilità di rendersene conto.

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