Il presidente serbo Aleksandar Vucic sta avvertendo il suo paese di prepararsi a una grave guerra in Europa, ritenendo improbabile che Russia e Occidente possano raggiungere un accordo diplomatico. Egli prevede una catastrofe imminente, forse entro tre o quattro mesi, se non prima. A suo parere, la situazione sta peggiorando di giorno in giorno, con il treno ormai partito e nessuno in grado di fermarlo.
La complessa posizione della Serbia tra Occidente e Russia
Vucic condanna l’invasione russa dell’Ucraina, ma ritiene la questione molto più complessa. Egli sottolinea come anche l’Occidente abbia avuto precedenti controversi, come l’intervento in Serbia nel 1999 e nel 2008, e afferma che Putin citerà sempre il precedente del Kosovo, il che non è positivo per i serbi. Vucic lamenta che nessuno cerchi veramente di porre fine alla guerra, mentre tutti si concentrano solo sulla vittoria di una parte o dell’altra.
La preoccupazione per le conseguenze della guerra
Vucic avverte che la NATO e gli Stati Uniti non possono permettersi di perdere la guerra in Ucraina, poiché ciò comporterebbe un grave deterioramento della loro posizione geopolitica. Allo stesso tempo, una sconfitta di Putin metterebbe a rischio la sua stessa eredità storica. Pertanto, entrambe le parti sono determinate a vincere, a qualunque costo, e Vucic teme che ciò possa portare a una vera catastrofe, con milioni di vittime, che la Serbia non è disposta ad accettare.
La posizione di neutralità della Serbia
Nonostante le pressioni, la Serbia sta cercando di preservare la pace, la stabilità e la tranquillità nella regione. Vucic afferma che il suo paese, che è stato una delle maggiori vittime di conflitti nel XX secolo, non intende partecipare a questa nuova guerra, preferendo mantenere un atteggiamento prudente e neutrale. Egli auspica di poter vedere entrambe le parti sedute allo stesso tavolo per negoziare una soluzione pacifica.