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La guerra di logoramento tra musk e twitter

Elon Musk

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A partire dall’annuncio dell’acquisizione di twitter da parte di Elon Musk, è scattato il panico ai piani alti, e il mainstream sembra completamente impazzito a riguardo.

Ma cosa diamine sta succedendo? La piattaforma Twitter sembra essere più censoria che mai, vessando in molti e fantasiosi modi i propri utenti, alla stregua di Facebook.

Non è mai stato così palese il controllo da parte dell’ideologia Dem su qualunque mezzo di comunicazione, e i tweet, da parte di Elon Musk, si fanno sempre più inquietanti:

In data 9 maggio 2022 twitta: “Se dovessi morire in circostanze misteriose, è stato bello conoscervi!”.


Davvero???

E chi è che può permettersi di minacciare un multimiliardario che sta praticamente progettando il futuro del mondo (da Neuralink, a Starlink, a Tesla…) che gestisce sistemi satellitari, probabilmente ad uso anche militare, così impunemente?

Ma il mistero si infittisce.

Oggi, 13 maggio, twitta: “Anche se penso che un candidato meno divisivo sarebbe migliore nel 2024, penso ancora che Trump dovrebbe essere riportato su Twitter”, e guarda caso, a distanza di 11 ore, pubblica un articolo di Reuters che spiega i temporeggiamenti per l’acquisizione di twitter da parte del magnate a causa del numero di bot e account falsi da verificare per poter gestire i volumi pubblicitari, con una didascalia che annuncia contrattempi: “L’accordo di Twitter è temporaneamente sospeso in attesa di dettagli a supporto del calcolo che gli account spam/falsi rappresentano effettivamente meno del 5% degli utenti”

l’articolo di Reuters: https://www.reuters.com/technology/twitter-estimates-spam-fake-accounts-represent-less-than-5-users-filing-2022-05-02/

e aggiornamento: https://www.reuters.com/technology/musk-says-44-billion-twitter-deal-hold-2022-05-13/

Questa semplice mossa, da parte di Musk, ha determinato un crollo sui mercati delle azioni di twitter del 17,7%, ed è ormai chiaro che dietro a tutta questa faccenda si nasconda (e nemmeno più velatamente) una vera e propria guerra, giocata a colpi di dichiarazioni e di trend borsistici.

Che stia cercando di costringere i suoi “avversari” a vendere quanto prima, sotto la minaccia di gravissime perdite finanziarie? D’altronde, l’iniziale categorico rifiuto da parte di Twitter dell’offerta del patron di Tesla (di 44 mld di dollari, ovvero due manovre finanziarie italiane, tanto per intenderci) ci fa capire quanto una certa parte politica, che detiene praticamente il controllo assoluto di tutto il mainstream mondiale, sia più attaccata al potere che al denaro.

Ad ogni modo, al momento attuale, tutta questa faccenda sembra essere determinante per il futuro dell’informazione globale, e i continui colpi di scena e le strategie di comunicazione fanno tenere gli occhi del mondo puntati sulla questione Twitter ed Elon Musk!

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