"anche il nulla è pur sempre qualcosa"
Anche il nulla è pur sempre qualcosa

La Flotilla: Un’Operazione Mediatica Mascherata da Missione Umanitaria

Soros e la Flotilla

Tabella dei contenuti

Riflessioni sulla Flotilla

Con la recente conclusione della Flotilla, è fondamentale fermarsi a riflettere su ciò che è realmente accaduto durante questa iniziativa. La situazione a Gaza è critica e richiede un flusso costante di aiuti umanitari, stimato in circa 600 T.I.R. di materiali al giorno per soddisfare le necessità della popolazione. Tuttavia, la Flotilla ha portato solo una quantità irrisoria di materiali, forse due T.I.R., e ha impiegato settimane per raggiungere le coste di Gaza. Questo porta a concludere che non si trattava di un’operazione di soccorso genuina, ma piuttosto di una strategia mediatica ben orchestrata, una psy-op con obiettivi politici chiari e finanziatori riconoscibili.

Obiettivi e Finanziatori

Il termine “Global” associato alla Flotilla suggerisce immediatamente l’influenza di attori globalisti, come George Soros e altre figure politiche di sinistra. L’operazione ha avuto come scopo principale quello di destabilizzare i paesi che non si allineano più con l’agenda globalista e le sue ideologie. Questa iniziativa si configura quindi come una provocazione politica, piuttosto che un reale tentativo di fornire aiuti umanitari. L’analisi dei finanziatori e delle motivazioni dietro la Flotilla rivela una rete di interessi che mira a manipolare l’opinione pubblica e a fomentare il dissenso in contesti politici già fragili.

Provocazione e Ricerca di Vittime

L’operazione della Flotilla si inserisce in un contesto di provocazione politica, simile a quella della flottiglia turca, dove si cercava un martire per giustificare agitazioni e manifestazioni nelle piazze. Le lunghe settimane necessarie per avvicinarsi alle coste di Gaza sono state strategiche per creare attesa e tensione, con l’intento di suscitare reazioni emotive e manifestazioni di protesta nei paesi di origine degli attivisti. L’idea era di cercare un morto, preferibilmente una figura di spicco, per generare un putiferio nelle piazze e alimentare il malcontento contro i governi che non si allineano con il globalismo.

Coordinamento delle Reazioni

Un aspetto particolarmente sospetto della Flotilla è il coordinamento rapido e preciso delle reazioni politiche e sindacali. I volantini per le manifestazioni erano già pronti e alcune proteste erano già in corso prima ancora che l’operazione si concludesse. Questo suggerisce che ci fosse un piano preordinato piuttosto che una risposta spontanea a un evento imprevisto. Tale prontezza e organizzazione sollevano interrogativi sul reale scopo delle mobilitazioni e sul loro legame con le agende globaliste.

Manipolazione della Popolazione

Attori come Soros e i suoi alleati stanno tentando di innescare una “primavera colorata” in Europa, sfruttando la situazione della Flotilla per fini politici. Questo approccio cinico, che utilizza la sofferenza della popolazione di Gaza per giustificare agitazioni politiche, è un chiaro esempio di come le elite globaliste possano manipolare le masse e fomentare il caos in paesi che si distaccano dall’ordine stabilito. La strumentalizzazione della tragedia umanitaria per scopi politici è un aspetto inaccettabile e dimostra una mancanza di rispetto per le vite umane coinvolte.

Critica ai Sindacati

Il cinismo dei sindacati confederali è un altro aspetto che merita attenzione. Dopo anni di silenzio su questioni interne e di precarietà lavorativa, ora si mobilitano per una crisi che avviene all’estero, dimostrando una strana priorità e ipocrisia. La storia recente di austerità e precarietà in Italia rende questa reazione ancora più sospetta. È difficile non notare come i sindacati, che hanno trascurato le lotte dei lavoratori italiani, ora si attivino con tanta prontezza per una situazione che non li riguarda direttamente.

Condanna del Genocidio

È fondamentale condannare chi sta perpetrando un genocidio, ma è altrettanto importante denunciare chi cerca di trarre vantaggio politico da tali atrocità. Non si può tollerare che la sofferenza di un popolo venga utilizzata come strumento di propaganda e mobilitazione. La lotta per i diritti umani non deve essere strumentalizzata per scopi politici, e chiunque cerchi di farlo merita una ferma condanna.

Riflessioni Finali: Un Invito alla Consapevolezza

In conclusione, la Flotilla rappresenta un esempio emblematico di come le operazioni umanitarie possano essere strumentalizzate per fini politici. È essenziale che le persone si sveglino e riconoscano le manipolazioni in atto, comprendendo che la lotta contro il globalismo e le sue manifestazioni è una battaglia che coinvolge tutti noi. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e un’analisi critica possiamo sperare di opporci a queste dinamiche e difendere i diritti e la dignità delle persone in tutto il mondo.

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