E’ ormai da qualche decennio che sto osservando come la nostra societa’, si stia molto rapidamente disgregando.
Questo fenomeno ha iniziato pochi anni dopo la seconda guerra, una volta esaurito il grande slancio produttivo, culturale e innovativo, generato appunto dal terribile evento.
Parliamo della fine degli anni settanta quando, ormai esauritosi anche il vento di protesta e rinnovamento generatosi con le proteste studentesche e con il prepotente avanzamento delle tecnologie, si e’ iniziato ad assistere ad un sempre piu’ veloce deterioramento delle condizioni per una societa’ forte, autonoma, viva.
Con il successivo avvento dell’era digitale, rete internet e sviluppo iperveloce del mondo telematico, il fenomeno ha subito una drastica accellerazione verso il crepuscolo di questo modello di societa’, che ci ha accompagnato per un paio di secoli.
Molto rapidamente, abbiamo assistito impotenti, all’abbandono quasi totale della lettura, della scrittura, della riflessione, dell’accontentarsi di quel poco che si aveva e della felicita’ per quel poco che si aveva.
Gli smartphone, gli IPod, i pc, le chat, i tablet, le riunioni Skype e tutte le incredibili potenzialita’ della tecnologia telematica, hanno sostituito integralmente, i libri, i fumetti, le lettere, le stesse cartoline, i giochi felici nei prati e nei cortili dei condomini.
La voglia di cultura e di apprendere sempre cose nuove, e’ stata sostiutita dalla falsa consapevolezza di sapere tutto perche’ interconnessi con il mondo.
Vengono consacrati sull’altare di Adone, falsi modelli di super eroi idolatrati da folle stupide e cieche, contenti di poter essere “amici” dell’idiota di turno.
Piano piano ma inesorabilmente, la cultura dell’apparire ha sostituito la coscienza dell’essere, rendendo le nuove generazioni, sempre piu’ vuote, senza valori, completamente ignoranti anche degli avvenimenti di 20 o 30 anni prima, ma perfetti conoscitori dell’ultimo vincitore di San Remo o del piu’ acclamato partecipante ad un qualsiasi Talk Show di prima serata.
Le “case”, le “isole” le “fattorie”, si sprecano e vanno a ruba, mentre i vecchi romanzi o capolavori del passato, restano ad ammuffire nelle biblioteche.
Ma il vero volto di quanto sta succedendo in questo ultimo mezzo secolo, si e’ alfine rivelato nel momento della necessita’.
Si e’ sempre saputo che bene o male, tutte le societa’ si sono divise fra cani pastori e pecore componenti il gregge, in varie percentuali.
Ma oggi si e’ veramente toccato il fondo.
In occasione di questa “pandemia” , che poi tale non e’ senza piu’ ombra di dubbio, la vera natura degli uomini contemporanei e la percentuale di pecore e cani pastore, si e’ quantificata inesorabilmente.
Basta uscire in una qualsiasi citta’, sia Italiana che di qualsiasi altra nazione e guardarsi intorno, per comprendere a che livelli di sudditanza e di morte cerebrale siamo arrivati.
Si possono vedere infatti, persone singole che stanno chiuse in macchina, con mascherina e guanti.
Chi hanno paura di infettare? Il volante? O i sedili della macchina?
Ho assistito a scene molto preoccupanti, di persone inferocite contro altre persone che avevano deciso di esercitare il libero pensiero, non sottostando alle stupide imposizioni di questo inutile bavaglio.
Ma la cosa assolutamente peggiore e molto ma molto piu’ grave, e’ che l’intero schieramento sia politico che dei media, si e’ schierato senza se e senza ma, con la enunciazione originaria di un grave pericolo incombente per tutta l’umanita’.
Non mi e’ dato sapere che ci sia una qualsiasi pensatore libero che si sia posto qualche domanda, alla luce dei dati oggettivi riscontrabili quotidianamente.
Ma analizziamo piu’ nel dettaglio alcuni numeri ed alcuni fatti che tutti ormai conosciamo.
Ogni anno in Italia muoino circa 650 mila persone per le piu svariate cause, principalmete per malattie tumorali, cardiovascolari e per l’influenza stagionale.
Ora i dati aggreagti Istat per l’anno 2020 non sono ancora stati diffusi, ma si puo’ ragionevolmente ipotizzare che sia stato un aumento della mortalita’ di circa 50 mila unita’.
Detta in questi termini sembra un’enormita’, se si pensa al fatto che 50 mila persone in piu’ sono passate a miglior vita, ma il dato va analizzato in un pou’ ampio contesto.
Infatti, vista l’alta contagiosita’ di questo nuovo virus, la maggior parte dei deceduti e’ risultata avere piu’ patologie.
In altri termini, questo virus ha accellerato la dipartita di diverse migliai di persone che, nella migliore delle ipotesi, avrebbe potuto morire nell’anno successivo o nei 2 o 3 seguenti.
Per una disamina, per quanto cinica, seria ed esaustiva di quanto successo con questa epidemia, bisognera’ attendere i prossim 2 o 3 anni, ammesso che lo stesso virus vnga vinto nei prossimi mesi.
Per essere maggiormente chiari, se nei prossimi 2 o 3 anni assisteremo ad una diminuzione dei morti totali per anno, il discorso di cui sopra sara’ assolutamente suffragato da tali dati.
Mi rendo conto che analizzare questi dati relativi a persone vere possa risultare spiacevole, ma purtropo se si vuole avere una conoscenza esatta di quello che sta accadendo, e’ un’analisi che va fatta.
Per restare in tema di nuemeri, vorrei ricordare quanto gia’ precedentemente scritto, ovvero che la ormai famosa Spagnola che colpi’ l’umanita’ nel triennio 1918 – 20, causo’ oltre 50 milioni di morti su una popolazione totale di 1,4 miliardi di persone.
Oggi, il Coronavirus, ha causato in totale circa 3 milioni di morti su una popolazione totale di 7,5 miliardi di persone.
L’incidenza, e’ facile desumerla per chiunque, ma si puo’ notare immediatamente quale sia l’enorme differenza fra una e l’altra: una era veramente una pandemia terribile, mentre quella odierna, e’ realmente poco superiore ad una influenza satgionale particolarmente aggressiva.
E non volgio entrare nel merito dei madornali errori – costati sicuramente delle vite in piu’ – commessi dall’intero apparato politico e medico al contempo.
Per tornare al discorso principale di questo articolo e cosa che maggiormente mi interessa e spaventa al tempo stesso, voglio sottolineare ancora una volta, la cosa che piu’ mi colpisce di tutta questa vicenda.
Ovvero, l’assoluta mancanza di un qualsiasi dubbio in chicchessia.
Per esempio nessuno che si domandi e che pretenda a maggior ragione, che una volta vaccinate, le persone dovrebbero a rigor di logica, potersene andare in giro senza la mascherina. Sono vaccinate no?
Oppure che nessuno si chieda come mai se si rispetta la distanza sociale – termine assolutamente abominevole – per quale mistico motivo si dovrebbe tenere la mascherina. E viceversa.
E ancora se, ammesso e non cocesso, questo pezzo di stoffa effettivamente protegge, per quale motivo io che non la voglio portare devo essere invece obbligato a farlo?
Se tu ti vuoi proteggere e credi nella mascherina, la indossi per cui sarai assolutamente protetto, da persone che come me non la vogliono indossare.
Mi ammalo? Fatti miei! Ho pagato tante di quelle tasse in vita mia, che mi spetterebbe una stanza di opsedale per i prossimi 20 anni.
La conclusione di tutto questo discorso, e’ da una parte molto sconsolante e dall’altra veramente angosciante.
Avendo visto per un anno intero come si stanno comportando i vari governi, i media, le case farmaceutiche, i vari potentati, le lobbye di potere e sopratutto la societa’, assolutamente succube di quanto gli viene instillato giornalmente da tutti quanti i sopra citati, sono del tutto convinto, che anche dopo che si sara’ sconfitto questo maledetto – per me quasi inesistente – virus, dovremo abituarci a convivere con il nuovo tipo di societa’ che alcuni, hanno pensato, preparato e confezionato per l’intera popolazione mondiale.
La mascherina, il distanziamento sociale, la proibizione ad assembrarsi in piu’ di tot persone, i vari patentini di immunita’ e tutte queste cose da lager nazisti, ho tanto l’impressione che potrebbero diventare una quotidianeita’ alla quale dovremo abituarci.
A meno che, non si risvegli quella coscienza sociale e di liberta’ che e’ innata nell’uomo e si dia il via alla ribellione generale.
Ma non penso che questo succedera’ per il motivo che ho ricordato all’inizio: purtroppo siamo al crepuscolo della nostra societa’ al pari di quanto sucesse nel 5 secolo dopo cristo, all’ormai finito impero romano d’occidente, sotto Romolo Augusto, ultimo imperatore.