logo Giornalismo Libero bianco su sfondo in trasparenza
Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
Cerca
Close this search box.

Ipocrisia umana: tutto e il contrario di tutto

Vietnamiti disperati per aver perso tutto

Tabella dei contenuti

Fermo restando che qualsiasi tipo di guerra è da condannarsi e che il pensiero primario, di chi scrive questo articolo, sarebbe quello di poter avere un giorno l’intero mondo privato di qualsiasi tipo di arma, fatta eccezione  ovviamente a per gli strumenti da cucina (coltelli e consimili), sarebbe anche ora che iniziassimo a parlare dell’ipocrisia umana e più precisamente di quella degli Stati Uniti.

Infatti in questi ultimi 20 giorni da quando la Russia di Putin ha deciso di rispondere agli incessanti massacri perpetrati dall’esercito Ucraino verso le popolazioni russofile del Dombass e della Crimea in questi ultimi 14 anni – dal 2008 ad oggi – e quindi ha invaso l’Ucraina con il proprio esercito, abbiamo potuto assistere ed ascoltare le più assurde ipocrisie da parte dell’intero mondo occidentale con in testa gli Usa.

Non ultima una dichiarazione del presidente americano fantoccio Biden, che ha definito Putin un “criminale di guerra” e che per ciò dovrà essere processato dal tribunale internazionale dell’Aja a cose finite.

Ma quello che mi domando personalmente è questa gente, che parla a vanvera, ha un qualche senso morale oltre che una vaga memoria di quanto ha fatto negli ultimi 50 anni in giro per il mondo?

Allora, visto e considerato che, pare estremamente comune il dimenticare la storia passata e recente, vorrei fare un sommario riepilogo di quante atrocità sono state commesse dagli americani in giro per il mondo a partire dal 1955, solo ed esclusivamente perché si sono arrogati il diritto di decidere loro per tutti quanti, ergendosi a sommi giudici dell’operato dell’intera umanità.

Di seguito riporterò solo i dati salienti relativi alle vittime, civili e militari, causate direttamente o indirettamente dall’intervento degli Stati Uniti nei vari teatri di guerra sviluppatisi  sull’intera sfera terrestre.

VIETNAM

La “questione” Vietnamita ha avuto origini nel lontano 1955 in Indocina con la guerra che ne ha preso pure il nome – guerra di Indocina – coinvolgendo in sostanza tutti i popoli di quella particolare area geografica (Cambogia, Cocincina e futuri Vietnam) oltre a vedere sullo stesso teatro di guerra i francesi, gli Americani ed alcune rappresentanze minori di altri paesi come il Laos.

Senza entrare nel dettaglio storico-politico della guerra durata praticamente 20 anni, fino al 30 aprile del 1975, basterà ricordare la terribile conta dei morti occorsi ai vari partecipanti al conflitto che sono: per il Vietnam del Sud circa 266.000 militari per il Vietnam del nord poco più di 1.100.000 mentre gli Usa hanno lasciato sul campo 58.272 soldati con circa 303.000 feriti.

Per quanto riguarda le vittime civili, nonostante le stime in questo campo siano di una complessità estremamente elevata e da prendersi sempre per difetto, si parla di circa 2 milioni di morti fra i vietnamiti del nord, 300.000 fra i Cambogiani e altri 62.000 Laotiani.

Inutile provare a fare un conteggio dei danni economici e materiali derivati da questa ventennale guerra, anche se ci sono degli studi che hanno provato a “tirare delle somme” parziali, di quanto sia costata all’intera comunità mondiale questa stupida azione solo ed esclusivamente di natura americana.

KOSOVO

Per quanto riguarda il Kosovo, andato in onda dal 1991 al 1996 con strascichi fino al 2001 e senza considerare per il momento la più grande “guerra Jugoslava” nella cui cornice si è sviluppata l’azione relativa al Kosovo, si può dire che l’intervento americano – camuffato come intervento della Nato – abbia causato circa 13.500 morti fra civili e militari diretti (fra i quali le nostre responsabilità sicuramente ci richiamano alla condivisione di una parte di essi) che si sommano alle stragi perpetrate dalle popolazioni coinvolte in tale conflitto che ammontano ad oltre 100.000 persone.

Diversi studi riportano le responsabilità di tutto ciò che è successo nella penisola Jugoslava, direttamente o indirettamente, ad interventi di tipo politico degli onnipresenti americani.

PRIMA GUERRA DEL GOLFO

La prima “puntata” dell’infinita questione di Saddam Hussein, è andata in onda per 42 giorni dal gennaio 1991 al febbraio dello stesso anno ed ha causato la morte di 100.000 soldati Iracheni e di 20.000 civili con la perdita di 165 militari americani senza per altro riuscire a risolvere il problema.

Di lì a pochi anni ci sarebbe stata la seconda ben più grave e definitiva azione.

SECONDA GUERRA DEL GOLFO

Anche i più giovani penso che si ricorderanno di questa vergognosa e becera intromissione degli americani in faccende di altri paesi e dei danni materiali ed umani causati solo ed esclusivamente per interessi meramente privati di pochi uomini se non addirittura di uno solo, che risponde al nome di George W. Bush, 43° presidente degli Usa, lo stesso uomo responsabile dell’assoluta inefficienza ed inerzia vista in svariati film relativa alla questione dell’11 settembre.

Tale guerra durata dal marzo del 2003 al dicembre del 2011 ha causato all’intera coalizione – all’interno della quale ci siamo fatti coinvolgere anche noi Italiani ed abbiamo pagato caro questo coinvolgimento – circa 16.000 morti mentre i militari avversari deceduti sono oltre 100.000.

Ma il tributo più pesante è stato pagato dalla popolazione civile con oltre 1.200.000 caduti in seguito ai bombardamenti, azioni belliche e/o attentati.

E tutto ciò è stato giustificato per eliminare le famose e fantomatiche “armi di distruzione di massa” di cui Bush continuava a parlare e che ha portato solo ed esclusivamente all’eliminazione fisica di Saddam Hussein e alla frantumazione degli equilibri politici della regione.

Con la ovvia conseguenza dell’inasprimento dei sentimenti di vendetta nelle popolazioni martoriate da 8 anni di dura guerra, fondamentalismo, Jihad e radicalismo islamico compresi.

Potrei citare un’altra decina di “avvenimenti” bellici avvenuti in questi ultimi decenni ad opera degli americani, dall’Afghanistan alla Siria per non parlare della questione Isreliano/Palestinese che ci assilla ormai da oltre 70 anni, causate sempre e comunque dall’onnipresente “arrogante potere americano”, ma preferisco fermarmi alle considerazioni che scaturiscono dai dati sopra riportati.

La sostanza di quanto si evidenzia, dopo questa esposizione di nudi e crudi dati di morte, è che l’ipocrisia umana regna sempre sovrana e a nulla possono valere i discorsi reali di quanto viene causato da una parte o dall’altra, ma con estrema chiarezza penso risulti a tutti quanti ovvio che la “causa” principale di tutto ciò che è accaduto o accade nel mondo, è da ricercarsi in questo interventismo imperialista e colonialista degli Stati Uniti.

Ho già avuto modo di esprimermi sull’attuale conflitto Russo-Ucraino indicando quale sistema molto meno dannoso e mortale avrebbe potuto essere messo in atto dall’intera comunità Europea se solo avessimo avuto il coraggio di mandare al diavolo l’ingerenza americana,  ma purtroppo, come sempre accade nel mondo, questa rimarrà solo ed amaramente una pura dietrologia senza possibilità alcuna di influire in qualsiasi modo sugli avvenimenti attuali.

Tutto questo non tanto perché un governo o l’altro ha una visione “guerresca” o “pacifista” ma solo perché è insito nell’animo umano il voler prevaricare in qualsiasi modo sui propri vicini o su quelli che vengono etichettati come “nemici” o avversari.

Ma questo è un altro discorso.   

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

INFORMATIVA COOKIES
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy
logo Giornalismo Libero blu su sfondo in trasparenza

Accesso