Il Potere del Fuoco
Fin da quando l’uomo ha scoperto il segreto del fuoco, l’intera storia umana è stata caratterizzata dal suo potere distruttivo – e nel contempo costruttivo – e dagli innumerevoli usi che se ne possono fare, sia in chiave di utilità che per scopi tutt’altro che benefici. Le antiche popolazioni, a partire dai primi coltivatori, avevano la strana abitudine di bruciare le foreste con il duplice fine di “fertilizzare” il terreno per gli anni successivi e recuperare degli spazi che in seguito sarebbero stati coltivati al fine di aumentare le produzioni agricole per l’alimentazione, umana e animale.
Pratiche Storiche e Conseguenze
Questa pratica, che è andata avanti per migliaia di anni e che in alcune zone del pianeta continua pure ai giorni nostri, fino a quando la popolazione mondiale assommava a poche centinaia di milioni di individui, poteva tutto sommato avere una parvenza di giustificazione e, nella realtà dei fatti, non è che producesse un così significativo danno. Ma oggi, con la popolazione mondiale arrivata ad oltre 8 miliardi di individui e con gli spazi privi di “cemento” sempre più ridotti, a tale pratica bisogna necessariamente porre un freno, per tentare di ridurre od eliminare totalmente gli stratosferici costi derivanti sia in termini economici, di vite umane perse e, perché no, di inquinamento atmosferico del tutto ingiustificato e non necessario.
Urgenza della Situazione
Le soluzioni per dirimere una questione così urgente e spinosa, che ogni anno agli inizi del periodo caldo si ripresenta puntualmente, sono assai semplici se si iniziasse a pensare con il cervello di cui siamo dotati e, soprattutto, se si smettesse di utilizzare questo problema a fini politici e di convenienza. Prima di addentrarmi nello spinoso problema, vorrei fare un rapido riepilogo di quello che significano gli incendi, sia a livello nazionale che globale. Solo negli ultimi 14 anni, in Italia, se ne sono andati in fumo la bellezza di 724 mila ettari, che per far comprendere a tutti sono di poco inferiori alla superficie della nostra verde Umbria.
Danni Economici e Ambientali
È del tutto ovvio che un tale patrimonio andato in fumo produca un danno di tipo economico elevatissimo. Basti pensare che in termini di legname – sia da ardere che da costruzione – equivale spannometricamente a oltre 6 miliardi di euro svaniti nel nulla. Per non parlare dei costi diretti dovuti all’impiego di ingenti risorse umane per lo spegnimento dei roghi, sia di natura spontanea che dolosa. A tutto ciò vanno aggiunti i danni alla salute, sia umana che animale, causati direttamente – persone morte negli incendi – e indirettamente a causa delle emissioni nocive degli stessi, che diffondono nell’aria circostante una miriade di sostanze altamente tossiche che negli anni provocano malattie e morte.
Impatti Climatici e Dati Globali
In ultima analisi, più vasti e numerosi sono gli incendi e maggiore sarà la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera, con conseguente innalzamento delle temperature locali – microclima – e, per certi versi, anche a livello globale, andando ad incrementare le percentuali naturali di aumento dell’anidride carbonica. Un recente studio – da prendere con il beneficio del dubbio vista la chiara provenienza politica – ci dice che ogni anno nel mondo, per cause dirette e indirette degli incendi, muoiono circa 1,5 milioni di persone. Ed è del tutto chiaro che se tali dati fossero confermati da più fonti indipendenti, sarebbe realmente un’enormità non più sopportabile dalla comunità umana.
Costi Globali degli Incendi
Altro dato molto interessante riguarda il costo globale che l’intero mondo deve affrontare a causa degli incendi boschivi, che si aggira, secondo studi recenti, fra i 400 e i 900 miliardi di dollari, a seconda della superficie che ogni anno viene bruciata. Solo nella nostra nazione il costo annuo di questa sciagura si aggira intorno ai 500 milioni di euro l’anno, con una spesa media per ettaro di circa 10.000 euro.
Situazione in California
Ultimo dettaglio: la drammatica situazione in California e, più precisamente, gli incendi che hanno devastato Palisade, Malibu e Los Angeles agli inizi di quest’anno, mandando in fumo centinaia di abitazioni, sia di normali cittadini che dei cosiddetti VIP del cinema e della vita pubblica. Come si sa, la California balza agli onori della cronaca sul fronte degli incendi ogni anno e scorrere i danni causati da questi eventi negli ultimi 25 anni è la stessa cosa che leggere un bollettino di guerra: semplicemente terrificante. E questo indipendentemente dal fatto che le case bruciate siano di un perfetto signor nessuno piuttosto che di una stella del cinema.
Critiche alle Pratiche Ecologiche
E qui veniamo al bello, in quanto, se mi si consente, proprio questi personaggi, essendo degli strenui sostenitori dell’ecologia a tutti i costi e del fatto che non si può quasi nemmeno raccogliere un fiorellino di campagna, hanno circondato le loro ville di alberi immensi, cespugli, siepi e verde per ogni dove, immergendo letteralmente le proprie case nella giungla più profonda. E anche un bambino di 5 anni capirebbe che, nel momento in cui si sviluppasse un incendio incontrollato a causa dei forti venti, la probabilità che queste case immerse nella fitta vegetazione siano le prime ad andare in fumo è altissima. Non voglio dire che “il mal voluto non è mai troppo”, ma se non si comprende che a giocare con il fuoco prima o poi ci si scotta, tutti i discorsi successivi non servono a nulla.
Possibili Soluzioni
E veniamo alle possibili soluzioni “intelligenti” che si potrebbero adottare al fine di eliminare o perlomeno ridurre l’impatto annuale degli incendi. Se uno dei tanti governi che si avvicendano alla guida della nostra nazione si mettesse in testa che è meglio prevenire che curare, con molta probabilità si otterrebbero migliori risultati. “E come si potrebbe fare”, direte voi? Semplicissimo. L’Italia ha una determinata superficie boschiva e, se in tale area le autorità competenti – guardia forestale – non solo permettessero ma addirittura obbligassero a “tagliare” delle strisce larghe 20 o 30 metri ogni km quadrato di bosco, tenendole sempre pulite, si costruirebbe un sistema “antifiamme” naturale che impedirebbe di fatto la propagazione degli incendi e, di conseguenza, tutti i danni e costi ad essi legati.
Riflessioni sulla Gestione Forestale
Mi si dirà che in questo modo si procederebbe alla distruzione di un’immensa area boschiva, considerando l’intera area boschiva di tutto il paese, ma sicuramente non si arriverebbe mai a raggiungere le dimensioni dei boschi andati in fumo negli ultimi 14 anni e, soprattutto, si eviterebbero i costi sia in termini economici che in termini umani ed ambientali che viceversa abbiamo dovuto sostenere fino ad oggi. Per la verità, in alcune regioni o province, nel passato, qualche cosa di simile era stato fatto: nel Grossetano erano state create delle linee tagliafuoco, ma poi tale pratica è stata abbandonata. In seguito, e soprattutto a causa della spinta “ecologistica” proveniente dall’Europa – New Green Deal – nulla di tutto ciò è stato più attuato.
Benefici di un Sistema Antifiamme
Tanto per fare un esercizio probabilistico, pensate: se un tale sistema venisse attuato sull’intero territorio nazionale, ammettendo che in questo modo si tagliassero un milione di ettari, certamente sarebbero superiori a quanto è stato bruciato in 14 anni, ma come benefici avremmo un incremento del lavoro, un maggior guadagno per la legna tagliata, una minor incidenza dei costi derivanti dall’inquinamento da fumo e un quasi inesistente costo per i mezzi e gli uomini impiegati nell’opera di spegnimento dei roghi. Per non parlare di tutti gli effetti collaterali degli incendi: denunce, sanzioni, processi, sequestri, ecc.
Conclusione
In ultima analisi, otterremmo anche un ulteriore beneficio da tutto ciò, ovvero si riuscirebbe a “scoraggiare” e disincentivare gli incendi di tipo doloso, che normalmente vengono appiccati per scopi edilizi, politici o di aumento della manodopera (in alcune regioni ci si è accorti che gli incendi molto spesso vengono appiccati dagli stessi operatori forestali in modo da poi avere lavoro da svolgere, in quanto stagionali). Di conseguenza, tutte le risorse destinate agli incendi boschivi potrebbero essere dirottate verso attività maggiormente redditizie per l’intera comunità. In conclusione, non voglio sostenere che questa sia la soluzione ottimale per questo annoso problema, ma sicuramente sarebbe un tentativo obiettivo di affrontare un problema, e tutti sanno che per ogni problema esiste la sua soluzione. Basta utilizzare ciò che madre natura ci ha fornito: il cervello.
