Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto

Il peso marginale dell’Europa

Tabella dei contenuti

Introduzione a Trump e la sua Presidenza

Da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca come nuovo presidente – o dovrei dire imperatore? – non passa giorno senza che la stampa nostrana non tessi le sue lodi come grande pacificatore dell’umanità.

La Pace e i Conflitti

È indiscutibile il fatto che lo stesso Trump, nel suo precedente mandato, non abbia di fatto iniziato alcuna guerra e anzi abbia cercato di porre rimedio ai disastri commessi dal suo predecessore – al quale, fra parentesi, è stato conferito il premio Nobel per la pace, massima presa per i fondelli dei giorni nostri – Obama. Sulla scia di quanto fatto anche oggi, si sta dando un gran da fare per giungere alla pace rispetto ai due teatri di guerra attuali: quello fra Israele e la Palestina e quello fra la Federazione Russa e l’Ucraina.

Le Esternazioni di Trump sul Medio Oriente

Per quanto riguarda il fronte medio orientale, c’è da dire che le esternazioni del biondo Donald sono a dir poco imbarazzanti, poiché si intravede in quello che dice la volontà specifica di traslare l’intera popolazione palestinese in altra sede – forse la Giordania, forse l’Egitto? – in modo che l’intera striscia di Gaza sia a disposizione sia di Israele che degli USA.

La Boutade del Resort di Lusso

Al di là della colorita esternazione di Trump sul fatto di voler “comperare” l’intera area per poi trasformarla in un unico resort di lusso, cosa che deve essere presa per quello che è, ovverosia una boutade di un buontempone (a prescindere dal fatto che con molta probabilità nella sua mente ci sia veramente questo assurdo pensiero, ma non lo sapremo mai), bisogna realmente valutare con attenzione quanto da lui detto e soppesarlo per quello che è, e cioè una dichiarazione di una pericolosità assurda, poiché creerebbe un pericolosissimo precedente.

Il Pericolo dello Spostamento di Popolazioni

Ma come si può pensare al giorno d’oggi di spostare di forza un’intera popolazione di un paese collocandola in un’altra nazione e portarle via il territorio sul quale da oltre 4000 anni essa vive? Se ciò avvenisse, un domani la stessa operazione potrebbe essere ripetuta al riparo della legge del più forte, con qualsiasi altro paese, e quindi di fatto instaurare in questo già martoriato mondo l’anarchia più totale.

Le Variabili del Conflitto

Cosa succederà realmente penso che pochissime persone lo possano sapere e anche solo valutare, anche perché le variabili che entrano in gioco sono talmente tante da risultare quasi impossibile un’analisi abbastanza precisa; purtuttavia, la strada per ora intrapresa da Israele, appoggiata dagli USA, è quella di smantellare definitivamente Hamas, appaltarsi l’intera ricostruzione della striscia di Gaza e, in sostanza, assumere l’intero territorio come protettorato strettamente sorvegliato e gestito solo da loro (in realtà, il fine ultimo di Israele sarebbe quello di eliminare l’intero popolo palestinese e annettersi tout court i loro territori).

Il Ruolo dell’Iran e del Mondo Arabo

Il grande dilemma per il momento è rappresentato non tanto da Hamas, che potrebbe sicuramente far comodo ai piani futuri di Israele, ma in primis dall’Iran e dal resto del mondo arabo, Egitto, Giordania e Arabia in testa; come sempre, gli interessi economici ed energetici la faranno da padroni anche in questa disputa infinita. Staremo a vedere.

Le Telefonate di Trump e la Reazione Europea

Per quanto riguarda viceversa il fronte europeo, è notizia proprio di oggi che Trump ha effettuato due telefonate in rapida successione: una con Putin di un’ora e mezza e una molto più corta con Zelensky per discutere i termini di un eventuale incontro al fine di discutere i dettagli per una immediata pace fra i due paesi. E tutto questo Trump lo ha fatto senza assolutamente né concordarsi né tantomeno sentire gli altri interlocutori europei, a partire dalla presidenza europea nella persona della Von der Leyen e passando per Scholz, Macron, Meloni, Starmer e, soprattutto, il presidente della NATO Rutte.

L’Indignazione Europea

A questa notizia, apriti cielo! L’intero organigramma dirigenziale europeo è letteralmente saltato in aria con esternazioni da parte di tutti quanti, indignati e imbufaliti per questo sgarbo istituzionale e prevaricatore messo in atto dal presidente USA, con una chiara ingerenza negli affari europei.

La Necessità di Coinvolgere l’Europa

La principale cosa che è stata messa in rilievo è che una pace fra Russia e Ucraina non può assolutamente essere sancita senza che i paesi europei si siedano allo stesso tavolo delle trattative per poter dire la loro – e soprattutto per partecipare alla spartizione di eventuali risorse energetiche provenienti dall’Ucraina – e che senza ombra di dubbio non potrà essere per alcun motivo “imposta” una pace all’Ucraina senza il loro benestare.

Come se un qualsiasi paese europeo avesse anche la minima possibilità di incidere in questo processo di pace!

La Situazione di Germania e Francia

La domanda che personalmente mi viene spontanea è: cosa mai potrebbe fare una Germania – logorata già all’interno dai problemi devastanti che derivano dalle sciagurate politiche europee di questi ultimi anni e con un primo ministro pericolosamente in bilico – o una Francia che, al pari della Germania, deve preoccuparsi dei problemi interni molto più gravi di quello che ci mostrano i giornali, per non parlare della assoluta irrilevanza del nostro paese che, nonostante la simpatia espressa da Trump per la Meloni, nel computo generale conta realmente come il due di picche?

L’Incontro con Putin

E, soprattutto, non bisogna dimenticare che dall’altra parte non c’è un quaqquaraquà a trattare, ma c’è uno dei pochi veri statisti di questo ultimo secolo, un certo Vladimir Putin, che guarda caso è al potere da oltre un ventennio e che mai, stante le conquiste territoriali fatte fino ad ora, accetterà di cedere le Repubbliche separatiste con le immense ricchezze contenute in quei territori a proposito di terre rare e altri giacimenti minerali.

Le Condizioni per la Pace

Inoltre, pretenderà sicuramente il riconoscimento ufficiale della Crimea – cosa mai avvenuta fino ad oggi – come parte della Federazione Russa e, soprattutto, la conditio sine qua non sarà relativa al fatto che l’Ucraina non dovrà entrare mai a far parte della NATO.

La Speranza di una Pace Duratura

A queste condizioni, con molta probabilità, potremo sperare di vedere una pace duratura fra le due nazioni e, unico caso in queste dispute, forse ne beneficeremo anche noi, poiché, una volta fatta la pace, eliminato il pagliaccio Zelensky dalla scena e ripristinati i territori, il conferimento di energia potrà riprendere – con i prezzi russi e non con quelli americani che sono più del doppio – e, cosa non da poco, ci sarà l’assalto ad accaparrarsi gli appalti per la ricostruzione che, con molta probabilità, supereranno di gran lunga i mille miliardi di euro.

Conclusione sulla Unione Europea

A giochi fatti, finalmente l’intero popolo europeo potrà capire, semmai ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia assolutamente inutile avere una unione come quella di oggi, capace solo di emettere delle leggi del tutto fuori da ogni logica – hanno perseguito un’agenda green rischiando di distruggere l’intera industria europea e ancora non è finita – e, invece di promuovere una politica costruttiva e utile per tutta la popolazione, hanno fatto l’esatto contrario.

Attesa per gli Sviluppi Futuri

Sperando che da tutto ciò possa scaturire finalmente qualche buon insegnamento, restiamo alla finestra a guardare, attendendo sviluppi.

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