Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
Cerca
Close this search box.

IL MISTERO DELLE SENSAZIONI DI DOLORE CAUSATE DAI DISPIACERI

dispiacere, cuore infranto

Tabella dei contenuti

04/10/2024 di pasqualefoglia

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri: il cuore soffre!

IL MISTERO DELLE SENSAZIONI DI DOLORE CAUSATE DAI DISPIACERI

1) MECCANISMO DELLE EMOZIONI E SENSAZIONI

2) COME AVVIENE LA COMUNICAZIONE TRA LA MENTE E IL CORPO

3) I PREGI SCONOSCIUTI DEL QUI E ORA

4) SOMATIZZAZIONE DEI DISPIACERI

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri.

Per capire come fanno i dispiaceri a trasformarsi in dolore fisico, occorre introdurre il meccanismo delle emozioni e sensazioni (a).

1) MECCANISMO DELLE EMOZIONI E SENSAZIONI

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri

La mente conscia e quella inconscia non sono in grado di comunicare tra di loro in quanto hanno linguaggi diversi. Infatti, la prima si esprime attraverso i pensieri e la seconda tramite le sensazioni del corpo. Ed è un fatto a dir poco incredibile perché la mente conscia o coscienza, cioè il cervello cognitivo, corrisponde all’emisfero sinistro del cervello, mentre la mente inconscia o inconscio, cioè il cervello emotivo, corrisponde all’emisfero destro.

I due emisferi del cervello, pur così vicini, sono così diversi! Sono diversi perché hanno compiti opposti e complementari. Infatti, durante l’infanzia si verifica il processo di lateralizzazione, ossia la specializzazione funzionale dei due emisferi. Questo processo è dovuto alla costante presenza e guida dei bambini da parte dei genitori.

L’inconscio è inconsapevole e irrazionale, ignora i principi morali e privilegia il piacere immediato. Inoltre, è assai permaloso, non accetta i rifiuti e si lascia conquistare soltanto dalla gentilezza e dall’amore. In effetti, l’inconscio o subconscio è il nostro cervello primordiale e gestisce quasi tutto il corpo: non a caso è dotato dell’istinto di sopravvivenza.

Invece, la coscienza è razionale e consapevole delle conseguenze delle nostre azioni ed è vocata per la riflessione e il senso del dovere.

Le due menti, quindi, avendo linguaggi e compiti diversi, non si comprendono e sono quasi sempre in contrasto. Abbiamo visto infatti che il subconscio è irrazionale e inconsapevole, mentre la coscienza è razionale e consapevole. Ecco perché a volte non sappiamo neanche noi stessi cosa vogliamo e siamo spesso in disaccordo con i nostri interlocutori! I continui scontri tra genitori e figli adolescenti sono dovuti alla lotta tra il subconscio ribelle dei ragazzi e la coscienza preoccupata e vigile dei genitori.

L’inconscio, infatti, è tremendamente più veloce e più potente della coscienza che viene spesso messa a tacere, il che accade sempre nella rabbia e nella paura. Ciò spiega le debolezze, i vizi e le cattiverie degli esseri umani e la difficoltà a correggere le personalità disturbate.

Basta pensare ai tifosi, ai fanatici, alle persone spietate e senza scrupoli e agli adolescenti spesso ribelli ed incorreggibili. Costoro non riflettono perché agiscono in maniera inconsapevole sotto il comando di una sola mente, quella reattiva e istintiva: la mente inconscia!

La disarmonia tra le nostre due menti è la causa della dualità e della sofferenza umana e si supera gradualmente crescendo in fatto di consapevolezza. In pratica, occorre evitare gli eccessi (positivi e negativi) e privilegiare la via di mezzo, cioè l’equilibrio tra i due poli opposti che sono il troppo e il troppo poco di ogni cosa. La via di mezzo rappresenta il bene, mentre i due poli opposti rappresentano il male.

E tuttavia, forse senza l’inconsapevolezza e il disordine che caratterizza soprattutto la prima metà della nostra vita, non ci sarebbe il coraggio che deriva dalla incoscienza o sottovalutazione dei pericoli. E non ci sarebbero neanche la passione, l’esperienza, la conoscenza e l’impegno che ci consentono di acquisire le abilità, il benessere e la stabilità emotiva. Sono questi fattori per lo più inconsci che ci spingono ad affrontare sfide di ogni genere anche molto pericolose.

D’altra parte, è proprio l’inconsapevolezza che manda i tifosi di calcio in visibilio ai gol della propria squadra e causa invece una collera frustante ai gol della squadra avversaria! Senza inconsapevolezza o irrazionalità, lo sport in generale non sarebbe così bello e catalizzante! È l’inconscio che va pazzo per il gioco.

Insomma, consapevolezza e inconsapevolezza, come a dire riflessione e abitudini, sono due poli opposti e devono essere integrati per funzionare bene, come vedremo tra breve. La nostra vita si basa soprattutto sulle abitudini che sono appunto inconsce, per cui anche il subconscio e l’inconsapevolezza sono molto utili! Anzi il grado di consapevolezza che si raggiunge, anche nel migliore dei casi, difficilmente riesce ad uguagliare l’inconsapevolezza congenita.

2) COME AVVIENE LA COMUNICAZIONE TRA LA MENTE E IL CORPO

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri

Ma allora, direte, come fa la mente cosciente a comunicare con le varie parti del corpo, per esempio le gambe, le braccia, o l’organo sessuale?

il mistero delle sensazioni di dolore: le emozioni sono la reazione del cuore ai nostri pensieri.

Semplice! I nostri pensieri causano prima l’emozione che si manifesta nel cuore, a cui segue la sensazione che mette in azione la parte del corpo interessata dai pensieri stessi. All’azione segue il risultato che può essere positivo, negativo o neutro a seconda del tipo di pensieri/emozioni.

La sensazione è causata dall’afflusso di un “surplus temporaneo” di sangue alla parte del corpo interessata dai pensieri. Il surplus di sangue, sottratto provvisoriamente ad altre parti del corpo, è carico di un ormone (o anche più di uno) che è “specifico” per i vari tipi di pensieri.

Per esempio, quando arriva alle gambe un surplus temporaneo di sangue ricco di adrenalina, siamo in grado di correre a tutta velocità per sfuggire ai pericoli. In questo caso l’emozione è la paura che si manifesta con l’agitazione del cuore. Ciò fa aumentare la gittata e così affluisce alle gambe più sangue e quindi più energie. Insomma se non arrivasse agli arti, per opera del SNS, come vedremo tra poco, il surplus di sangue carico di adrenalina, non avremmo le energie necessarie per scappare o affrontare i pericoli! L’adrenalina, nei casi di emergenza, mette letteralmente le ali ai piedi!

Sto affermando che i muscoli volontari sono tali soltanto in condizioni ordinarie, ma in condizioni di pericolo si comportano come muscoli lisci gestiti dal SNA.

I pensieri di pericolo o di paura causano l’emozione della paura. Le emozioni, infatti, prendono lo stesso nome dei pensieri da cui hanno origine. I pensieri tristi causano l’emozione della tristezza, quelli allegri l’emozione della gioia. E così via.

Quando il surplus provvisorio di sangue ricco di adrenalina arriva alle braccia e alla testa, diventiamo furiosi e maneschi: ecco la rabbia. La rabbia è l’emozione corrispondente all’agitazione del cuore, mentre la sfuriata manesca – e a volte sanguinaria – è la sensazione fisica conseguente. La sensazione porta al consumo dell’ormone scaricato nel sangue dal surrene e fa cessare l’agitazione del cuore. Quando non tutta l’adrenalina viene consumata attraverso lo sfogo di rabbia, si soffre d’insonnia.

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri. Meccanismo delle emozioni e sensazioni.

Un altro esempio molto esplicativo è l’eccitazione sessuale causata da stimoli visivi e pensieri erotici. In tal caso agisce il testosterone, l’ormone androgeno presente in quantità minore anche nelle femmine. L’eccitazione determina un afflusso temporaneo di sangue ai corpi cavernosi del pene e ci mette in condizione di compiere la penetrazione della vagina fino all’orgasmo che è il culmine della sensazione fisica. Se l’eccitazione è debole, il fallo resta moscio perché riceve poco sangue e fallisce il suo compito. E se invece l’eccitazione è troppo forte per un eccesso di testosterone, il desiderio diventa incontrollabile e può causare tradimenti e stupri.

Dunque, i nostri pensieri ci fanno emozionare attraverso il cuore attivando ormoni specifici tramite il SNA.

Abbiamo visto che nel caso della paura e della rabbia, il cuore si agita aumentando la sua gittata e le energie che ci mettono in grado di affrontare le minacce, mentre si eccita a causa di pensieri erotici. Nel caso di pensieri allegri il cuore si euforizza e pompa il sangue alacremente. E nel caso di pensieri tristi o angoscianti che causano scariche di cortisolo, il cuore si deprime e pompa il sangue lentamente causando bradicardia e astenia.

il mistero delle sensazioni di dolore: attacco o fuggi!

Il processo o meccanismo emotivo è possibile, dunque, grazie al SNA che è parte integrante del cervello emotivo, ragion per cui ritengo che la teoria dei tre cervelli di MacLean (1985) vada rivista. Il sistema nervoso autonomo controlla le funzioni degli organi interni e i muscoli lisci tramite il sistema ghiandolare e gli ormoni. I pensieri negativi attivano il ramo simpatico del SNA che ha una funzione catabolica. I suoi ormoni sono il cortisolo, l’adrenalina e la noradrenalina secreti dal surrene che innescano la famosa risposta attacca o fuggi. Invece i pensieri positivi attivano il ramo parasimpatico che ha una funzione anabolica, cioè di conservazione e ripristino. I suoi ormoni principali sono i cosiddetti ormoni della felicità, cioè la dopamina, la serotonina, l’ossitocina e le endorfine. Va da sé che i pensieri negativi danno luogo alle emozioni negative e i pensieri positivi alle emozioni positive.

3) I PREGI SCONOSCIUTI DEL QUI E ORA

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri

Ma ci sono anche i pensieri neutri, cioè né negativi, né positivi: sono i pensieri di calma, pace, serenità, armonia, pazienza, ecc. che ho estrapolati da quelli positivi (2022).

I pensieri neutri sono generati  dall’attenzione o presenza consapevole, cioè il famoso qui e ora, che è così speciale perché determina l’equilibrio tra i due rami del SNA, e non solo!

I pensieri neutri danno luogo alle emozioni neutre che sono le più gradite al cuore in quanto non alterano la gittata, rendendo regolare e costante, cioè senza sbalzi o extrasistoli, il flusso sanguigno. È grazie ai pensieri neutri e alle conseguenti emozioni omonime che si crea la coerenza tra mente e cuore.

L’attenzione, come è noto, è l’abilità regina: senza attenzione si è inconsapevoli e distratti e non si combina niente di buono.

L’attenzione o presenza consapevole o qui e ora, infatti, dà luogo anche all’integrazione dei nostri due emisferi cerebrali, cioè mette in sintonia la mente conscia e quella inconscia. In tal modo siamo perfettamente concentrati su ciò che stiamo facendo.

Ripeto, grazie all’attenzione – per migliorare la quale viene suggerita la mindfulness – si crea contemporaneamente l’integrazione tra i due emisferi cerebrali e tra i due rami del SNA. Ecco perché si va alla grande.

Gli studenti diligenti si distraggono raramente. I leader e i dirigenti sono sempre attenti e concentrati.

 È l’attenzione dunque che ci rende consapevoli, concentrati ed equilibrati, quindi razionali ed efficienti al massimo. Non solo, è proprio l’attenzione che genera i pensieri neutri come quelli di calma e le emozioni omonime, compresa la via di mezzo!

E tuttavia ricordiamoci che non bisogna mai esagerare, neanche in fatto di attenzione. L’attenzione protratta, infatti, stanca terribilmente perché si trasforma da eustress in distress! Si passa cioè dallo stress positivo, come dire dalle emozioni positive, allo stress negativo e cioè alle emozioni negative. Occorre privilegiare sempre la via di mezzo evitando gli eccessi, cioè il troppo e il troppo poco. Ecco a cosa servono le pause.

Del resto, già facendo le cose si sviluppa l’attenzione e la memoria perché siamo portati a farle bene. Non facendo nulla, invece, perdiamo sia l’attenzione, sia la memoria, perché i circuiti neurologici o neurali che collegano i due emisferi del cervello, cominciano gradualmente a disgregarsi…

Ed ecco le fastidiose dimenticanze che caratterizzano le malattie neurodegenerative dei pensionati e di tutti gli anziani che non hanno interessi o non fanno nulla dalla mattina alla sera. Il nostro cervello funziona come un muscolo: chi non lo usa lo perde!

4) SOMATIZZAZIONE DEI DISPIACERI

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri

Attraverso le sensazioni, che fanno istantaneamente seguito alle emozioni interessando tutte le parti del corpo, possiamo comprendere come fanno i dispiaceri a somatizzarsi, cioè a generare i disturbi fisici del corpo. Non appena abbiamo un dispiacere e/o un calo di sicurezza e autostima, e soprattutto quando ci sentiamo in pericolo, subiamo le scariche di cortisolo. Il cortisolo è l’ormone dello stress e quando il suo valore diventa alto, deprime il sistema immunitario e il corpo si indebolisce. Spesso smettiamo anche di volerci bene e andiamo in crisi.

I dispiaceri, che sono i pensieri/emozioni più frequenti, si somatizzano trasformandosi in “sensazioni” dolorose, cioè in disturbi fisici o in malattie vere e proprie.

Il cortisolo regola molte funzioni del nostro corpo, per cui non deve essere né alto, né basso, come tutti gli altri componenti chimici del sangue. Forse sarebbe bene includerlo tra gli elementi dell’emocromo.

Ognuno di noi ha il suo disturbo fisico prevalente o ricorrente, come il mal di testa, il mal di schiena, l’iperacidità gastrica, il reflusso gastro-esofageo, lo scatto di rabbia, ecc.

Teniamo anche presente che le emozioni, a furia di ripetersi, si trasformano in abitudini che diventano ben presto obsolete. Spesso le emozioni si trasformano anche in sentimenti ostili e blocchi emotivi che diventano programmazioni inconsce. Sono proprio i blocchi emotivi causati da offese e dispiaceri gravi che rendono la mente subconscia molto reattiva e persino vendicativa.

I sentimenti sono, secondo me, emozioni ataviche presenti già nel cuore dei neonati sotto forma di circuiti neurali.

La felicità a portata di mano di Pasquale Foglia

Naturalmente, l’organo più colpito dai dispiaceri – checché ne pensino alcuni cardiologi – è proprio la sede delle emozioni e dei sentimenti, cioè il cuore, nel quale si verifica un’alta concentrazione di ormoni. La tachicardia, per esempio, causata dagli attacchi di panico, è una sensazione terribile – paura di soffocare, di impazzire, di perdere il controllo – causata da una fortissima scarica di adrenalina. Questo ormone disattiva il nervo vago, per cui il cuore smette di battere regolarmente a 60-80 battiti al minuto e si agita all’impazzata. In questo caso, trattandosi di afflizioni d’amore, l’organo bersaglio della sensazione dolorosa o somatizzazione è il cuore stesso. Per attenuare l’attacco di panico occorre bere subito un bicchiere d’acqua.

Gli ormoni si comportano come gli antichi dei dell’Olimpo determinando cambiamenti continui del nostro umore e le nostre bizze quotidiane. In realtà, “Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri”. (b)

Note
a) Il meccanismo delle emozioni e sensazioni è stato da me trattato in due saggi. Il primo, pubblicato su Amazon Kindle nel 2020, ha il titolo: “LE EMOZIONI SONO LA REAZIONE DEL CUORE AI NOSTRI PENSIERI – Benessere e consapevolezza a portata di mano”. Il secondo, in cui ho introdotto, tra l’altro, le emozioni neutre estrapolandole da quelle positive, ha il titolo “VUOI LA FELICITÀ? ECCOLA! – Un autore italiano svela il meccanismo di tutte le emozioni” – Edizione AUREA NOX, 2022.

b) “Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri”, è il sottotitolo del mio primo saggio dal titolo: LA FELICITÀ A PORTATA DI MANO – Ed. Boopen, 2008.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: