"anche il nulla è pur sempre qualcosa"
Anche il nulla è pur sempre qualcosa

IL MISTERO DELLE SENSAZIONI DI DOLORE CAUSATE DAI DISPIACERI

dispiacere, cuore infranto

Tabella dei contenuti

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri. Meccanismo delle emozioni e sensazioni.

1) COSCIENZA E INCONSCIO: PERCHÉ IL FALLO NON OBBEDISCE SEMPRE ALLA TUA VOLONTÀ?

2) LA COMUNICAZIONE TRA MENTE E CORPO: PENSIERI, EMOZIONI E SENSAZIONI

3) I PREGI SCONOSCIUTI DEL QUI E ORA

4) LA SOMATIZZAZIONE DEI DISPIACERI

1) COSCIENZA E INCONSCIO

PERCHÉ IL FALLO NON OBBEDISCE SEMPRE ALLA TUA VOLONTÀ? 

Il mistero delle sensazioni di dolore causate dai dispiaceri: il cuore soffre!

La mente conscia e quella inconscia non sono in grado di comunicare tra loro direttamente perché hanno linguaggi diversi. Infatti, la prima si esprime attraverso i pensieri e la seconda tramite le emozioni, sensazioni e azioni degli organi interni del corpo.

Sappiamo infatti che esistono muscoli volontari e muscoli involontari. I primi ci fanno muovere facilmente gli arti, oppure aprire e chiudere la bocca, gli occhi, le dita delle mani, eccetera. Ma non possiamo comandare al cuore e agli altri organi interni come il fegato, il pancreas, i polmoni, eccetera, di funzionare più lentamente o più velocemente. E non possiamo ordinare al fallo di farsi duro ogni volta che vogliamo!

Ed è un fatto a dir poco incredibile perché la mente conscia o coscienza, cioè il cervello cognitivo, corrisponde all’emisfero sinistro, mentre la mente inconscia o inconscio, cioè il cervello emotivo, corrisponde all’emisfero destro. Come ricorda spesso lo scienziato Joe Dispenza, la mente non è altro che il cervello in azione.

 LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA 

I due emisferi del nostro cervello, pur così vicini, sono molto diversi! Sono diversi avendo compiti opposti e complementari. Infatti, è noto che durante l’infanzia si verifica il processo di lateralizzazione, ossia la specializzazione funzionale dei due emisferi che alla nascita sono identici. È proprio questo il processo che porta alla formazione lenta e graduale della nostra coscienza o consapevolezza.

Tale processo è dovuto all’educazione, cioè alla costante presenza e guida dei bambini da parte dei genitori, della scuola e della società nel suo insieme. Vengono così imposte le regole morali e civili e le usanze che sono diverse tra i vari popoli della Terra. I bambini sono molto spontanei, ingenui, emotivi, passionali, creduloni e capricciosi, e assimilano tutto facilmente. Nei bambini predomina nettamente l’inconscio o subconscio.

L’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo”. (Nelson Mandela)

“L’uomo è il frutto della sua educazione”. (Etienne Bonnot, abate di Condillac)

PREGI E DIFETTI DELL’INCONSCIO E DELLA COSCIENZA 

L’inconscio è inconsapevole e irrazionale, ignora i principi morali e civili e privilegia il piacere immediato. É anche permaloso, soffre di simpatie ed antipatie e non accetta i rifiuti e le imposizioni, perciò viene anche chiamato mente reattiva. Il subconscio si lascia conquistare soltanto dalla gentilezza e dall’amore. È proprio il nostro inconscio che ci fa innamorare di questa e non di quell’altra persona, a volte anche perdutamente. Anzi l’inconscio s’innamora facilmente e di continuo, perché ben presto perde l’attrazione fisica per il proprio partner. In effetti, l’inconscio è il derivato del nostro cervello primordiale e gestisce quasi tutto il corpo. Non a caso è dotato dell’istinto di vita o di sopravvivenza. 

La coscienza (o mente conscia) invece, è razionale e consapevole delle conseguenze delle nostre azioni. Viene anche chiamata mente analitica o mente funzionale. Essa rappresenta in sostanza il nostro io che pensa, ragiona e trova soluzioni valide e utili. La coscienza è vocata per la riflessione e il senso del dovere morale e civile e quindi è l’antitesi dell’inconscio.

I CIRCUITI NEURALI O SINAPTICI O NEUROLOGICI

La coscienza si forma, come già detto, gradualmente, grazie al processo di educazione e di apprendimento reiterato che porta alla formazione dei circuiti sinaptici. Più cose impariamo e più esperienze facciamo, più aumentano i circuiti neurali ed evolve la nostra coscienza o consapevolezza. In pratica, aumentando i circuiti neurologici, diventiamo più intelligenti, più abili e più performanti.

“Più circuiti neurali abbiamo, più siamo in grado di svolgere compiti complessi. (Giorgio Nardone)

PERCHÉ SIAMO ASSALITI DAI DUBBI?

Le due menti, quindi, avendo linguaggi e compiti diversi, anzi opposti, desiderano cose diverse e sono quasi sempre in disaccordo.

Ecco perché siamo assaliti dai dubbi e tante volte non sappiamo neanche noi stessi cosa vogliamo. Ci capita persino di fare cose contrarie alla nostra volontà come abbuffarci di cioccolata o altro. E ci capita spesso di essere in disaccordo con i nostri interlocutori! Il contrasto tra genitori e figli adolescenti, per esempio, è dovuto al fatto che il subconscio dei ragazzi spesso li fa illude di potersi affermare anche senza impegno e sacrifici. I ragazzi sono attratti più dal gioco e dal divertimento con gli amici che dallo studio. E ciò mette a dura prova la pazienza e la coscienza preoccupata e vigile dei genitori.

LE CATTIVERIE DEGLI ESSERI UMANI

L’inconscio è istintivo e automatico, perciò è anche molto più veloce e più potente della coscienza che viene spesso messa a tacere. Ciò accade sempre di fronte ai pericoli, e anche quando la coscienza è debole a causa della assenza dei genitori e/o del fallimento del processo educativo.

L’irrazionalità e automaticità dell’inconscio, e la sua natura poligama, causano le tentazioni e la debolezza per il sesso, e quindi contrasti con la coscienza che ha una vocazione sociale e una natura monogama (nella cultura occidentale e cristiana). Da osservare anche che il subconscio è più forte nei maschi che nelle femmine, e la coscienza è più salda nelle femmine che nei maschi, salvo eccezioni. La forte irrazionalità e automaticità del subconscio spiega anche le contraddizioni, i vizi e le cattiverie degli esseri umani e la difficoltà a correggere le personalità disturbate.

Pensiamo ai tifosi, ai fanatici, alle persone spietate e senza scrupoli e agli adolescenti inesperti e ribelli. Costoro non riflettono perché spesso agiscono in maniera inconsapevole sotto il comando di una sola mente, quella reattiva e istintiva: la mente inconscia!

LA VIA DI MEZZO

La disarmonia tra le nostre due menti causa la dualità e la sofferenza umana e si supera lentamente crescendo in fatto di consapevolezza. In pratica, occorre imparare ad evitare gli eccessi e a privilegiare la via di mezzo, cioè l’equilibrio e la moderazione attraverso l’integrazione tra il cervello cognitivo e quello emotivo. In linea generale, l’integrazione avviene tra i due poli opposti che sono il troppo e il troppo poco di ‘’ogni” cosa. La via di mezzo, che è l’effetto dell’integrazione, rappresenta il bene, mentre il troppo e il troppo poco rappresentano il male.

La via di mezzo, oltre a renderci equilibrati e moderati, ci rende anche flessibili e intuitivi nella giusta misura. Infatti, l’inconscio è troppo irrazionale, e troppo automatico e intuitivo, mentre la coscienza lo è troppo poco. Al contrario, la coscienza è troppo pensante, flessibile e riflessiva, mentre l’inconscio lo è troppo poco, anzi per niente. L’integrazione tra i due emisferi cerebrali che avviene con la maturità, equilibra quasi ogni caratteristica e ci rende saggi, superlativi e creativi.

 ANCHE L’INCONSAPEVOLEZZA È NECESSARIA

E tuttavia, senza l’inconsapevolezza (cioè l’irrazionalità e l’automaticità) del subconscio, e il disordine che spesso caratterizza la prima metà circa della nostra vita, non ci sarebbe il coraggio che deriva spesso dalla incoscienza e sottovalutazione dei pericoli. E non avremmo le emozioni e le sensazioni e neanche l’impegno passionale che ci consentono di acquisire le abilità e il benessere materiale. Questi fattori inconsci, ci spingono ad affrontare sfide di ogni genere, non di rado molto pericolose, specialmente durante l’adolescenza.

D’altra parte, è proprio l’inconsapevolezza che manda, per esempio, i tifosi di calcio in visibilio ai gol della propria squadra, e causa invece una collera frustante e non di rado reattiva ai gol della squadra avversaria! Senza l’inconsapevolezza, lo sport in generale non sarebbe così aggregante e catalizzante! Insomma, l’inconscio va pazzo per il gioco e il divertimento, oltre che per il sesso. Infatti i ragazzini, che sono ancora molto inconsci, non vorrebbero mai smettere di giocare. Essi imparano facilmente proprio attraverso i giochi. Il nostro inconscio però è anche pigro e va soggetto a momenti di scoraggiamento, pigrizia e frustrazione, caratterizzati da forti scariche di cortisolo, l’ormone dello stress.

In questi casi soltanto la nostra coscienza, stimolata da un aiuto amoroso, può salvarci dalla depressione. Tutto sta a muoversi, a uscire dall’apatia e soprattutto occorre fare il difficilissimo primo passo!

L’INTEGRAZIONE TRA CONSAPEVOLEZZA E INCONSAPEVOLEZZA 

Consapevolezza e inconsapevolezza, come a dire riflessione e abitudini, sono due poli opposti e, come già accennato, devono essere integrati per funzionare bene. Ciò avviene, come già detto, con la maturità. La nostra vita si basa soprattutto sulle abitudini, come è noto, che ci guidano in maniera automatica per il 95% circa del tempo, proprio perché sono inconsce e automatiche. È chiaro perciò che anche l’inconsapevolezza è necessaria! Anzi, il grado di consapevolezza che si raggiunge nella maturità, anche nel migliore dei casi, non riesce mai a eguagliare ed equilibrare l’inconsapevolezza o automaticità congenita.

2) LA COMUNICAZIONE TRA MENTE E CORPO: PENSIERI, EMOZIONI, SENSAZIONI E AZIONI.

Ma allora, direte, se siamo così malmessi, come fa la mente conscia a coordinarsi con quella inconscia? È semplice: la comunicazione avviene in maniera indiretta grazie ai nostri pensieri e ai due rami del sistema nervoso autonomo, il simpatico e il parasimpatico. Ecco la vera importanza delle emozioni!

I nostri pensieri, grazie al SNA, causano prima l’emozione che si manifesta nel cuore, a cui fa subito seguito la sensazione che mette in azione la parte del corpo interessata dai pensieri stessi. All’azione segue il risultato che può essere positivo, negativo o neutro a seconda del tipo di pensieri/emozioni.

La sensazione è causata dall’afflusso di un “surplus temporaneo” di sangue alla parte del corpo interessata dai pensieri. Il surplus di sangue, provvisoriamente sottratto ad altre parti del corpo, è carico di un ormone (o più di uno) che è “specifico” per i vari tipi di pensieri. Niente di particolare: le sensazioni somigliano alle infiammazioni. Il sangue arriva in più dove è necessario! 

L’EMOZIONE DELLA PAURA

Per esempio, quando arriva alle gambe un surplus temporaneo di sangue ricco di adrenalina, siamo in grado di correre a tutta velocità per sfuggire ai pericoli. In questo caso, l’emozione è la paura che si manifesta con l’agitazione del cuore causata dall’adrenalina. E qual è lo scopo funzionale dell’agitazione del cuore? L’agitazione ne aumenta la gittata e così affluisce alle gambe più sangue e più adrenalina, cioè più energie. Insomma, se non arrivasse agli arti, per opera del SNAS, come vedremo meglio tra poco, il surplus di sangue carico di adrenalina, non avremmo le energie necessarie per scappare o affrontare i pericoli! L’adrenalina, nei casi di emergenza, mette letteralmente le ali ai piedi e/o conferisce una forza sovrumana.

Appare quindi evidente che i muscoli volontari sono tali soltanto in condizioni ordinarie, ma in condizioni di pericolo si comportano come muscoli lisci gestiti dal SNA. Anzi, in situazioni di grave pericolo, la mente conscia viene bypassata dal subconscio che attiva direttamente l’istinto di sopravvivenza: mors tua vita mea!

In generale, le emozioni negative ci rendono automatici e irrazionali. Se la scarica dí adrenalina è forte, non siamo più in grado di intendere e di volere!

I pensieri di paura o di pericolo causano l’emozione della paura. Le emozioni, infatti, prendono lo stesso nome dei pensieri da cui hanno origine. I pensieri tristi causano l’emozione della tristezza, quelli allegri l’emozione della gioia. E così via. Senza pensieri non ci sono emozioni e sensazioni e neanche azioni da parte del nostro corpo, ma soltanto istinto.

L’EMOZIONE DELLA RABBIA

E cosa succede quando il surplus provvisorio di sangue ricco di adrenalina arriva alle braccia e alla testa? Diventiamo furiosi e maneschi: ecco la rabbia. La rabbia è causata da offese, ingiustizie e rifiuti inaspettati che mettono il cuore in forte e subitanea agitazione, mentre la sfuriata manesca che mette a tacere la coscienza ed a volte persino sanguinaria, è la sensazione fisica conseguente. Emozione e sensazione sono tutt’uno.

La sensazione porta all’azione e al consumo dell’ormone scaricato nel sangue dal surrene e così cessa l’agitazione del cuore. Se non tutta l’adrenalina si consuma attraverso lo sfogo di rabbia, si resta nervosi e non si riesce a prendere sonno. Anzi, quando non è possibile la reazione all’offesa ricevuta – per esempio, non si può dare un pugno al proprio capoufficio! – l’adrenalina non si consuma per niente e stiamo male rimuginando per tutta la giornata e anche nei giorni successivi.

L’ECCITAZIONE EROTICA: PERCHÉ IL FALLO NON OBBEDISCE ALLA NOSTRA VOLONTÀ?

Un altro esempio molto esplicativo di emozione/sensazione è l’eccitazione sessuale causata da stimoli visivi e pensieri erotici. In tal caso agisce il testosterone, l’ormone androgeno (presente, ma in quantità minore, anche nelle femmine). L’eccitazione del cuore fa affluire un surplus provvisorio di sangue ai corpi cavernosi  del pene che così diventa duro. In tal modo il maschio è in condizione di compiere la penetrazione della vagina, fino all’orgasmo, che è il culmine della sensazione fisica. Nelle donne il surplus di sangue lubrifica la vagina.

Se l’eccitazione è debole a causa di un livello troppo basso di testosterone, come accade negli anziani, il fallo resta moscio perché riceve poco sangue. E se invece l’eccitazione è troppo forte per un livello troppo alto di testosterone, come accade ai giovani, il desiderio sessuale diventa incontrollabile e causa aggressività, tradimenti e stupri.

LE EMOZIONI SONO LA REAZIONE FISIOLOGICA DEL CUORE AI NOSTRI PENSIERI 

il mistero delle sensazioni di dolore: le emozioni sono la reazione del cuore ai nostri pensieri.

Dunque, i nostri pensieri mettono in collegamento la mente conscia e funzionale con il corpo, facendo emozionare il cuore grazie ad ormoni specifici gestiti dal SNA. All’emozione segue istantaneamente la sensazione e l’azione della parte del corpo interessata dai pensieri. È evidente, quindi, che “le emozioni sono la reazione del cuore ai nostri pensieri!” (a)

Abbiamo visto che nel caso della paura e della rabbia, il cuore si agita aumentando la gittata e le energie per metterci in grado di affrontare le minacce, mentre si eccita a causa di pensieri erotici. Nel caso di pensieri allegri il cuore si euforizza grazie alla serotonina e pompa il sangue alacremente. E nel caso di pensieri tristi o angoscianti che causano scariche di cortisolo, il cuore si deprime e pompa il sangue lentamente, il che può causare bradicardia e astenia.

IL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO E GLI ORMONI 

Dunque, il processo o meccanismo emotivo e comunicativo tra le due menti avviene in maniera indiretta, grazie al SNA che è parte integrante del cervello emotivo (emisfero destro), già conosciuto col nome di sistema limbico. Ritengo perciò che la teoria dei tre cervelli di MacLean (1985) debba essere rivista. Il sistema nervoso autonomo controlla, come è noto, le funzioni degli organi interni e i muscoli lisci o involontari attraverso gli ormoni.

il mistero delle sensazioni di dolore: attacco o fuggi!

I pensieri negativi come quelli di paura o di pericolo, attivano il ramo simpatico del SNA che ha una funzione catabolica. I suoi ormoni sono il cortisolo, l’adrenalina e la noradrenalina, secreti dal surrene, che innescano nel corpo la famosa risposta attacca o fuggi. (b) Invece, i pensieri positivi attivano il ramo parasimpatico che ha una funzione anabolica, cioè di conservazione e ripristino. I suoi ormoni principali sono i cosiddetti ormoni della felicità, cioè la dopamina, la serotonina, l’ossitocina e le endorfine. Anche il testosterone è un ormone parasimpatico.

Va da sé che i pensieri negativi, attivando il ramo simpatico, danno luogo alle emozioni negative, mentre i pensieri positivi che attivano il ramo parasimpatico, generano le emozioni positive.

3) I PREGI SCONOSCIUTI DEL QUI E ORA

I PENSIERI NEUTRI

Ma ci sono anche i pensieri neutri, cioè né negativi, né positivi, come i pensieri di calma, pace, serenità, armonia, pazienza, ecc. che ho estrapolati da quelli positivi (2022).

I pensieri neutri sono generati o favoriti dall’attenzione o presenza consapevole, cioè il famoso qui e ora, che è così speciale perché genera l’equilibrio tra i due rami del SNA, e non solo!

I pensieri neutri danno luogo ovviamente alle emozioni neutre che sono le più gradite al cuore in quanto non alterano le pulsazioni e la gittata. Le emozioni neutre come la serenità e la calma rendono infatti regolare il flusso sanguigno, cioè senza extrasistoli, che sono causate invece dalle emozioni negative, e anche da quelle positive come l’eccitazione erotica.

È proprio grazie ai pensieri neutri e alle conseguenti emozioni omonime che si crea la coerenza tra mente e cuore.

L’ATTENZIONE, ABILITÀ REGINA!

L’attenzione, come è noto, è l’abilità regina: senza attenzione si è inconsapevoli e distratti e non si combina niente di buono.

L’attenzione o presenza consapevole o qui e ora, infatti, dà luogo anche all’integrazione tra i nostri due emisferi cerebrali, cioè mette abilmente in sintonia la mente conscia e quella inconscia. In tal modo siamo perfettamente concentrati su ciò che stiamo facendo! Infatti, l’attenzione è sinonimo di concentrazione e questa può riferirsi soltanto ai due emisferi cerebrali.

La sintonia tra i due emisferi cerebrali avviene anche quando dormiamo, grazie al rilassamento notturno che è l’opposto della concentrazione diurna. Ed è in questo modo soprattutto che si verificano le intuizioni, cioè la formazione spontanea di nuove sinapsi e nuovi circuiti neurali a partire da conoscenze disparate e separate. In pratica, più i circuiti neurali diventano intricati per l’inclusione di nuove conoscenze, più aumenta la capacità intuitiva e inventiva e l’evoluzione della coscienza.

Sono le nuove inclusioni automatiche notturne del vissuto diurno che creano, secondo me, le intuizioni che spesso precedono e favoriscono le scoperte e le invenzioni.

Ripeto, grazie all’attenzione – per migliorare la quale viene suggerita la meditazione – avviene allo stesso tempo l’integrazione tra i due emisferi cerebrali e tra i due rami del SNA. Ecco perché facendo attenzione si va alla grande. L’attenzione genera la via di mezzo, cioè l’equilibrio tra le due parti opposte in gioco.

Gli studenti diligenti si distraggono raramente. I leader e i dirigenti sono attenti e concentrati.

L’attenzione, dunque, ci rende consapevoli, concentrati ed equilibrati, quindi razionali ed efficienti al massimo. Non solo, è proprio l’attenzione che rende il respiro lento e profondo e genera i pensieri neutri e le emozioni omonime come la calma.

L’ESAGERAZIONE È SEMPRE DANNOSA

E tuttavia, ricordiamoci che non bisogna esagerare neanche in fatto di attenzione! L’attenzione protratta, infatti, stanca terribilmente e si trasforma da eustress in distress! Si passa cioè dallo stress positivo a quello negativo, come dire dalle emozioni positive a quelle negative. Occorre privilegiare la via di mezzo, cioè l’equilibrio, evitando gli eccessi, cioè il troppo dell’inconscio che si contrappone al troppo poco della coscienza, e viceversa. Le pause pertanto sono utilissime e necessarie.

Ma anche se scrivo che non bisogna esagerare, io stesso me ne dimentico perché l’inconscio, quando si appassiona a qualcosa, non si stanca per niente, almeno apparentemente, e non vorrebbe mai smettere.

C’è da precisare anche che facendo e ripetendo le cose, qualsiasi cosa, si sviluppa l’attenzione e la memoria perché siamo portati a farle bene. Proprio in questo modo aumentano i circuiti sinaptici che, come sappiamo, rappresentano le conoscenze, le esperienze e le abilità, cioè la consapevolezza. Infatti, grazie alla maturità, aumenta l’attenzione e la stabilità emotiva perché avviene l’integrazione tra i due emisferi cerebrali che, come abbiamo visto, sono in lotta tra loro durante l’irrequieta e caotica adolescenza.

LE MALATTIE NEURODEGENERATIVE

Purtroppo però, se non facciamo nulla, perdiamo sia l’attenzione, sia la memoria, perché i circuiti sinaptici che collegano e potenziano i due emisferi del cervello, cominciano gradualmente a disgregarsi…

Ed ecco le fastidiose dimenticanze tipiche delle malattie neurodegenerative dei pensionati e degli anziani che non hanno interessi o fanno poco o niente dalla mattina alla sera. Il nostro cervello è plastico e funziona come un muscolo, pertanto chi non continua a usarlo e allenarlo, lo perde! Per tenere allenato il cervello, occorre favorire la formazione di nuove sinapsi grazie alle letture, conoscenze, esperienze, contatti e distrazioni utili. È questo il momento di spolverare e potenziare i vecchi hobby!

Ma è soprattutto necessario non trascurare il movimento fisico per assicurare la circolazione del sangue e l’ossigenazione di tutte le parti del corpo, cervello compreso. Gli anziani che si muovono poco, d’inverno hanno sempre freddo alle mani e ai piedi proprio perché agli arti immobili non arriva abbastanza sangue!

4) LA SOMATIZZAZIONE DEI DISPIACERI

I DISTURBI FISICI

Attraverso le sensazioni che fanno seguito alle emozioni, possiamo finalmente comprendere come fanno i dispiaceri a somatizzarsi, cioè a trasformarsi in disturbi fisici. Non appena abbiamo un dispiacere e/o un calo di sicurezza e autostima, e soprattutto quando ci sentiamo in pericolo, aumenta fortemente la paura e andiamo incontro alle scariche di cortisolo. Il cortisolo è l’ormone dello stress e quando il suo valore nel sangue diventa alto, deprime il sistema immunitario e indebolisce il corpo. Spesso smettiamo anche di volerci bene e ci ammaliamo.

I dispiaceri, che sono i pensieri/emozioni più frequenti, si somatizzano trasformandosi in “sensazioni” dolorose, cioè in disturbi fisici localizzati in determinate parti del corpo. Oppure causano malattie vere e proprie.

Il cortisolo regola molte funzioni del nostro corpoper cui non deve essere né alto, né bassocome tutti gli altri componenti chimici del sangue. (Forse, data la sua enorme importanza, sarebbe il caso di includere il cortisolo tra gli elementi dell’emocromo).

OGNUNO DI NOI HA IL SUO DISTURBO FISICO PREVALENTE 

Ognuno ha il suo disturbo fisico ricorrente o prevalente, detto anche psicosomatico perché tutto parte dalla mente conscia, cioè dai pensieri. Ecco i disturbi più comuni: mal di testa, mal di schiena, male alla spalla, cervicale, mal di stomaco, reflusso gastro-esofageo, eruzioni cutanee, onicofagia, tricotillomania, ecc.

Teniamo anche presente che le emozioni, a furia di ripetersi, si trasformano in abitudini obsolete e dannose. Spesso le emozioni si trasformano anche in sentimenti ostili o blocchi emotivi. I blocchi emotivi si comportano come programmazioni inconsce, cioè schemi distruttivi che sabotano la crescita personale, ossia l’emancipazione, la maturità e l’equilibrio.

Come è noto, gli eventi non compresi e non accettati dalla coscienza, si depositano nell’inconscio e distorcono la realtà causando l’auto sabotaggio. Sono proprio i blocchi emotivi causati da dispiaceri gravi del passato, relegati nel subconscio, che rendono la mente inconscia sabotatrice della mente conscia.

Le impressioni reattive si frappongono tra l’essere cosciente e gli oggetti della sua esperienza sensoriale, emozionale e mentale deformandoli proprio come una lente distorcla realtà.”
(Silvano Brunelli: La mente reattiva).

Quanto ai sentimenti, secondo me, si tratta di emozioni ataviche già presenti nel cuore dei neonati sotto forma di circuiti neurali.

L’ATTACCO DI PANICO

Naturalmente, l’organo più colpito dai dispiaceri è proprio la sede delle emozioni e dei sentimenti, cioè il cuore, poiché in esso si verifica la più alta concentrazione di sangue e ormoni. La tachicardia, per esempio, causata dagli attacchi di panico, è una sensazione terribile – paura di soffocare, di impazzire, di perdere il controllo – ed è dovuta a una fortissima e improvvisa scarica di adrenalina. Questo ormone disattiva il nervo vago, per cui il cuore smette di battere regolarmente a 60-80 battiti al minuto e si agita all’impazzata.

La felicità a portata di mano di Pasquale Foglia

In questo caso, trattandosi spesso di afflizioni d’amore complicate e segrete, scatenate da “attacchi” di gelosia – molto comuni nell’infanzia e nell’adolescenza – l’organo bersaglio della sensazione o somatizzazione, è il cuore stesso, che a lungo andare finisce per ammalarsi. Per attenuare l’attacco di panico occorre bere subito un bicchiere d’acqua.

Gli ormoni si comportano come gli antichi dei dell’Olimpo determinando cambiamenti continui del nostro umore e le nostre bizze quotidiane. Ma è bene rendersi conto che “Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri”. (c)

COME CALMARE IL CUORE ED EVITARE L’ANSIA 

Fai sempre attenzione alle cose che pensi!

La causa “prima” che ci fa stare male non sono gli ormoni e neanche le emozioni, ma ciò che sta più a monte e cioè i brutti pensieri. Infatti possiamo dire che i pensieri sono già emozioni! Ribadisco: sono i pensieri che attraverso il SNA e gli ormoni, causano le emozioni.

E forse i due pensieri più devastanti, che diventano vere e proprie credenze limitanti che inondano il sangue con tempeste continue di cortisolo, sono: io non valgo più niente, e nessuno mi vuole bene!

IL RESPIRO LENTO E PROFONDO

Per contrastare la comparsa dei brutti pensieri che ci mettono in ansia, occorre respirare in modo lento e profondo. Il respiro profondo serve per attivare il diaframma e introdurre molta aria e quindi molto ossigeno nei polmoni. Il respiro deve essere anche lento per attivare il sistema nervoso parasimpatico. Più lentamente si respira, trattenendo un po’ il respiro tra l’inspirazione e l’espirazione, più diventiamo calmi e siamo in grado di controllare la mente.

Più il respiro è lento e profondo, come spiega lo scienziato del respiro Mike Marik, più aumenta la produzione di endorfine e serotonina e siamo sereni. Infatti, si entra in fase parasimpatica, grazie ad un effetto sedativo che attiva l’attenzione.

L’attenzione stessa rallenta il respiro e genera, come già detto, i pensieri neutri come la calma grazie all’equilibrio tra i due rami del SNA.

Al contrario, la respirazione veloce e superficiale (tipica della rabbia, della paura, della gelosia, dell’ansia e degli attacchi di panico), ci fa entrare in fase simpatica. Ciò causa lo scarico di cortisolo e adrenalina nel sangue e quindi l’agitazione del cuore.

I PENSIERI AUTO SABOTANTI

Quanto ai pensieri autosabotanti, occorre sapere che qualsiasi evento è sempre ambivalente. Se in un primo tempo l’evento è piacevole o favorevole, in un secondo tempo riserva sgradite sorprese. Se invece l’evento è spiacevole o sfavorevole, si rivelerà utile nel medio lungo periodo. Pertanto, non ha molto senso affliggersi e auto ingiuriarsi quando le cose si mettono male.

NOTE

a) Il meccanismo delle emozioni e sensazioni è stato da me trattato in due saggi. Il primo, pubblicato su Amazon Kindle nel 2020, ha il titolo: “LE EMOZIONI SONO LA REAZIONE DEL CUORE AI NOSTRI PENSIERI – Benessere e consapevolezza a portata di mano”.
Il secondo saggio (in cui ho introdotto, tra l’altro, le emozioni neutre estrapolandole da quelle positive, nonché il principio universale della natura, ovvero il principio del bene e del male), ha il titolo “VUOI LA FELICITÀ? ECCOLA! – Un autore italiano svela il meccanismo di tutte le emozioni” – Edizione AUREA NOX, 2022.

b) Devo dire che sono riuscito a comprendere il meccanismo delle emozioni proprio grazie alla risposta “attacca o fuggi”, e grazie al fatto che ho paragonato i pensieri ai semi. I semi diventano piante perché hanno al loro interno l’embrione, cioè l’abbozzo della piantina in miniatura, mentre i pensieri generano le emozioni grazie agli ormoni che agitano o calmano il cuore ed il respiro.

c) “Tutto dipende dalla qualità dei tuoi pensieri”, è il sottotitolo del mio primo saggio dal titolo: LA FELICITÀ A PORTATA DI MANO – Ed. Boopen, 2008.

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