La sensazione che provo ogni giorno di più, e che ritengo sia comune a molte persone – per lo meno a quelle che si sono abituate a ragionare con la propria testa – è di vivere in due realtà diametralmente opposte: una inconsistente e fantascientifica, realizzata attraverso la inconsapevole partecipazione dell’inconsistente mondo dei media, sia italiani che esteri, che fanno a gara con l’insipienza dei politici di oggi; l’altra ci minaccia sempre di più, alle porte della catastrofe più nera e definitiva che l’umanità abbia mai affrontato.
Le “voci libere” della controinformazione
Chi mi segue da più tempo sa perfettamente quello che ho sempre cercato di fare, ricostruendo ed analizzando oggettivamente i segnali che ci arrivano dalla “seconda realtà” e che ci dicono inconfondibilmente quanto siamo realmente a rischio di ritrovarci partecipi involontari di un olocausto di proporzioni bibliche. Insieme a poche altre “voci libere” – come ad esempio Pubble l’imbannabile, Matteo Gracis, Fabio Duranti di Radio Radio, Silver Nervuti ed altri – formiamo quella che viene definita “controinformazione”, ma che, in realtà, tenta di essere un’informazione assolutamente affrancata dai poteri e dai veti dei signori oscuri che comandano dietro le quinte del mondo.
Il teatrino del G7 in Puglia
In questi giorni abbiamo potuto assistere all’ennesima dimostrazione di stupidità, faciloneria e inadeguatezza sia del nostro mondo politico che della maggior parte dei rappresentanti politici di quelli che si autodefiniscono “i paesi più potenti e sviluppati del mondo”, riuniti sotto la sigla di G7. Ci hanno offerto un teatrino realmente imbarazzante in una location tanto bella quanto inadeguata per ciò che intrinsecamente esprime, la nostra bellissima Puglia.
La Meloni e il suo ruolo
Sono pienamente convinto che la nostra Presidente del Consiglio sia assolutamente certa di fare del suo meglio e di essere dalla parte della ragione, comportandosi come si comporta e subissata di complimenti e attestati di stima da parte della sua “corte dei miracoli”, sempre pronta a osannare il capo di turno.
Allo stesso tempo, sono anche sicuro di quanto male stia facendo alla nostra nazione e al nostro popolo tutto.
La proposta di pace di Putin
Se la Meloni volesse realmente fare qualcosa di buono che possa lasciare un segno indelebile nei libri di storia, dovrebbe assolutamente prendere il coraggio a 4 mani o, per meglio dire, “tirare fuori le palle” e denunciare unilateralmente i rapporti che ci tengono legati a quella banda di delinquenti rappresentati dall’istituzione dell’Unione Europea e guidati da uno dei massimi esponenti del potere oscuro, di cui parlo da ormai molto tempo, rappresentato dalla platinata Ursula Von der Leyen, e tirarsi fuori da questa maledetta guerra totale che incombe sopra alle nostre teste, sfilandosi dal sostegno militare al governo dell’Ucraina e al suo presidente pagliaccio Zelensky.
Per chiarire il mio pensiero, nessuno dice che, una volta finita – speriamo che finisca davvero presto e senza maggiori conseguenze per tutti noi – la guerra fra Federazione Russa e Ucraina, noi non dobbiamo partecipare alla ricostruzione di quella povera nazione e all’aiuto di quelle disgraziate gentim massacrate in una guerra assurda, scatenata per motivi assolutamente innaturali e abbietti.
Sono altresì convinto che noi non avremmo mai dovuto prestarci all’invio di armi all’esercito ucraino e che, viceversa, avremmo dovuto imporci con tutte le nostre forze per far finire tutto quanto fin dall’inizio.
I leader del G7
Tornando ai nostri giorni, se osserviamo nel dettaglio quanto è accaduto al G7 in Puglia, ci accorgiamo dell’assurdità di vedere fra i cosiddetti “grandi” della Terra, due leader che hanno appena ricevuto una batosta elettorale che li relegherà molto presto nel dimenticatoio mondiale – Macron e Scholz – un capo di stato che ha fatto solo danni al suo paese e che certamente non verrà rieletto – Sunak – e un personaggio degno di essere ricoverato in un istituto per malati mentali, che spesso stringe la mano al nulla, come ha appena dimostrato di saper fare – Biden – e che, per nostra immensa sfortuna, detiene fra le sue mani una delle maggiori potenze militari del pianeta.
Il G7 e l’intervista di Vucic
Nel frattempo, contro l’enorme risalto che è stato dato ad un evento durante il quale nulla di veramente importante è stato deciso e dove addirittura è stato invitato un Pontefice – cosa che mai era stata fatta prima – e durante il quale i temi realmente importanti, come la fine della guerra fra Russia e Ucraina, non sono nemmeno stati accennati (ogni giornale, talk show, radio e televisione ne ha parlato per tre giorni diffusamente), una pubblicazione del canton Grigioni elvetico – Die Weltwoche – ha pubblicato un’intervista al presidente serbo Vucic che definire “terrorizzante” è dire veramente poco.
La “guerra per la sopravvivenza” fra Russia e Occidente
Secondo il Presidente Vucic, la situazione che si sta delineando ormai da diverso tempo fra la Federazione Russa e il mondo occidentale – da ricordare che l’Ucraina è solo ed esclusivamente il territorio dove si combatte, ma che non ha nulla a che vedere con quanto sta realmente succedendo fra le due opposte fazioni – è una vera e propria “guerra per la sopravvivenza”, in quanto nessuno dei due contendenti può e vuole perdere questo confronto, a qualsiasi costo.
Le conseguenze di una sconfitta per Russia e Occidente
Infatti, da parte di Putin e della Russia, non è assolutamente contemplabile una sconfitta “sul campo”, in quanto le conseguenze sarebbero l’immediata destituzione di Putin (che, in ottica nazionale, potrebbe essere anche accettabile) e la scomparsa definitiva della Russia come competitor e grande potenza a livello mondiale.
Per fare un parallelo, succederebbe la stessa cosa che avvenne nell’89 con il crollo del “muro di Berlino”.
Dall’altra parte, e cioè dal punto di vista dell’Occidente, capeggiato o, per meglio dire, “tiranneggiato” dagli Stati Uniti d’America, la sconfitta non viene nemmeno presa in considerazione, poiché, in tal caso, oltre a creare un precedente molto pericoloso per il prosieguo della storia, gli USA perderebbero quasi totalmente la tanto agognata egemonia su tutto il pianeta, in special modo considerando anche l’enorme espansione che sta avendo il famoso blocco dei BRICS.
Il disegno delle “eminenze grigie”
Ma come ho già avuto modo di accennare in alcuni recenti articoli, oltre a queste motivazioni, che di per sé sono assai pericolose e foriere di disastri annunciati, a mio parere, dietro a tutto ciò si staglia perentorio un altro disegno molto più terrificante per l’intera umanità, tratteggiato e condotto da quelle “eminenze grigie” di cui sovente parlo, che hanno nelle loro mani il reale potere, sia economico che politico, in tutto il mondo occidentale: la depopolazione mondiale entro il 2100, per poter avere la speranza di continuare ad avere una civiltà presente su questa terra. Ma di questo, come già annunciato, ne parlerò diffusamente nella mia inchiesta, che è attualmente in lavorazione.
La proposta di pace di Putin
E non va assolutamente dimenticato quanto lo stesso Putin, con una scelta dei tempi che dimostra la sapiente strategia messa in atto attraverso tale atto, ha convocato una conferenza stampa dove ha “comunicato” all’Occidente la sua disponibilità a far cessare immediatamente e definitivamente la guerra in atto, con alcune condizioni che, a mio parere, sono estremamente logiche.
Infatti, ha sostanzialmente richiesto di mantenere i territori che attualmente sono sotto il suo controllo, che l’Ucraina firmi una dichiarazione di non adesione alla NATO, né ora né mai, e che si impegni al ritiro immediato di tutte le truppe dai territori già in mano ai russi.
Se si guarda bene, e al contrario di quanto blaterato da Zelensky e da un po’ tutto il mondo occidentale – hanno definito la proposta di pace una “farsa non attendibile”, paragonando Putin a Hitler – il capo del Cremlino ha chiesto solo quello che una nazione in guerra e vincente, ad oggi, può chiedere: i territori già in sua mano e nulla di più.
Ma, fra le righe, Putin ha comunicato, prima di tutto al suo popolo, che lui, in buona sostanza, ha fatto tutti i tentativi possibili per fermare la guerra – quindi la sua immagine ne esce sicuramente rafforzata – e all’Occidente sta dicendo: “Guardate che io sono pronto a chiuderla qui, ma se voi vi opporrete a questo mio ennesimo tentativo, poi non potrete di certo lamentarvi del possibile bagno di sangue che seguirà nei prossimi tempi, e di sicuro state rischiando, con il vostro assurdo comportamento interventista, di far sfociare questa guerra ‘locale’ in una guerra mondiale”, con le conseguenze terrificanti che ne deriverebbero.
Le preoccupanti parole di Vucic
Ecco in sintesi perché quello che dice nella sua intervista Vucic, che sicuramente ha maggior accesso di noi a notizie certe o, per lo meno, più attendibili, suona molto preoccupante e dovrebbe essere tenuto in maggior conto.
I nostri politici incapaci
Ma fino a quando avremo i nostri politici intenti a raccontarsi le barzellette fra un selfie e una cena a base di crostoni di pane in foglia d’oro, non abbiamo la minima speranza di poterne uscire illesi.
La fine dell’umanità
E malauguratamente, non possiamo dire fra di noi che se va male, cambieremo capo del governo o voteremo un altro partito.
Se va male, sarà la fine per l’umanità.