Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto

Il discorso shock di Trump

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Chi mi segue da un po’ di tempo sa perfettamente quanto personalmente sono fondamentalmente avverso alla politica degli ultimi 70 anni degli Stati Uniti d’America e di tutte le sciagurate amministrazioni che si sono succedute nel tempo, guerrafondaie, arroganti, prepotenti e dominate da un solo minimo comune denominatore: conquistare tutto e tutti in nome della più alta imbecillità umana.

Ciò premesso, ieri sera ho ascoltato molto attentamente l’intero discorso di Donald Trump, 47° presidente degli Usa, cercando di carpire ogni possibile sfumatura, ogni sottinteso e il vero significato delle parole da lui declamate durante tutti i trenta minuti del discorso.

La cosa che mi è sembrata immediatamente chiara, e non solo a me, è stata la violenza con la quale ha letteralmente sommerso tutti i suoi avversari della precedente amministrazione, che nella persona di Biden seduto dietro di lui, mostrava trasparire dal viso a tutto il mondo la rabbia e lo shock malamente nascosti che tali parole gli stavano facendo montare dentro.

Come é del tutto ovvio noi poveri mortali mai sapremo realmente tutto ciò che é avvenuto “dietro le quinte” del potere americano in questi ultimi quattro anni, tutti i retroscena, i veleni e i colpi bassi menati da una e dall’altra parte, gli inganni e le menzogne, i tentativi di delegittimazione ed ogni altra nefandezza che sia stata concepita dalle menti grigie che lavorano in sordina dietro ai cosiddetti potenti, ma sicuramente ieri sera é andato in onda forse uno dei capitoli più feroci di questa guerra silenziosa fra fazioni.

Quello che a noi ci interessa in buona sostanza, al di là del desiderio vojeuristico che alberga in tutti noi, é capire quanto di quello che é stato detto da Trump possa trasformarsi in azioni reali e vere dagli effetti pratici sulla vita di tutti quanti noi, e sopratutto cercare di capire quali effetti potranno svilupparsi sulla vita quotidiana di tutti gli abitanti del mondo anche perché, volenti o non volenti, tutto ciò che proviene dall’America bene o male si riflette sul resto del mondo.

Prima di analizzare puntualmente tutti i punti che Trump ha illustrato durante il suo discorso – e anche quelli che non ha menzionato esplicitamente – bisogna riconoscergli che come minimo ha sconvolto seriamente l’intero auditorium, sia quello presente sia quello che da ogni luogo del pianeta stava ascoltando in quanto, filo conduttore del discorso, è stata la volontà di riportare gli Usa alla grandezza che per concessione di Dio(!?!) devono avere a tutti i costi, e come lui stesso ha definito, far iniziare da oggi quella che viene definita la Golden Age ovvero età d’oro.

A noi non ci resta che analizzare punto per punto, le promesse insite nel discorso di Trump e se possibile, trarne le considerazioni finali.

PRIMA PARTE: ACCUSE ALLA VECCHIA AMMINISTRAZIONE E PROMESSE DI CAMBIAMENTO.

Nella prima parte del discorso ha pesantemente e ferocemente accusato senza mezzi termini, le precedenti amministrazioni di Biden e di Obama – anche se non lo ha citato direttamente ma era sottinteso – di corruzione, menefreghismo, incompetenza e immobilismo su tutti i fronti sia interni che esterni.

Ha denunciato lo stato pietoso nel quale versano istruzione e sanità nonostante le montagne di soldi che vengono incanalate dal governo federale in quei due rami della vita pubblica, ha altresì ricordato come i cittadini siano stati lasciati a se stessi senza alcun tipo di aiuto durante le emergenze dovute agli uragani o ai recenti incendi che hanno devastato la California meridionale, distruggendo persino le case di molti uomini ricchi e potenti, di cui molti erano presenti nella sala dell’insediamento in quel momento, finendo il periodo con una esternazione che dice molto del suo stato d’animo: é interessante.

Ha continuamente garantito che sarà compito primario della nuova amministrazione, ribaltare completamente questo stato di cose, al fine di riportare il cittadino americano sull’altare delle priorità e fare tutto ciò che sarà nelle sue possibilità per poter creare un paese sicuro, libero, ricco e invidiato da tutto il mondo.

Per finire ha ricordato anche quanto abbia dovuto lottare contro gli avversari che tentavano di delegittimarlo in ogni modo possibile e non ha nemmeno cercato di nascondere il suo pensiero circa il tentato omicidio nei suoi confronti avvenuto in un campo della Pennsylvania per mano di uno squilibrato, che nemmeno tanto velatamente ha lasciato intendere fosse di matrice avversaria.

LOTTA AI CARTELLI DELLA DROGA.

Uno dei primi ordini esecutivi che intende firmare é teso alla lotta senza quartiere ai cartelli della droga in primis e a tutte quelle organizzazioni criminali che agiscono sul territorio degli Stati Uniti – leggasi mafia – con tutti i poteri speciali che possono derivargli dal richiamato Alien Enemy Act siglato nel 1798 dai padri fondatori, che gli permetterà di utilizzare non solo le forze di polizia interna e federale – FBI, CIA, NSA – ma anche all’occorrenza le forze dell’esercito.

Bisogna dire che il messaggio che viene mandato ai destinatari é estremamente forte e nello stesso tempo molto pericoloso, in quanto le sopracitate organizzazioni, sono profondamente radicate nel tessuto sociale americano e hanno una potenza economica e di uomini realmente devastante, per cui se ne vedranno della belle.

Se la cosa resterà a livello di promessa o al massimo si tradurrà in qualche azione eclatante ma non troppo in profondità, diventerà uno dei soliti proclami elettorali ai quali siamo abituati ma se viceversa condurrà ad una lotta spietata e senza quartiere ai cartelli della droga e alla mafia, tanto di cappello e personalmente potrei ricredermi sia su Trump che sull’America.

RITORNO AL PETROLIO, ABOLIZIONE DEL GREEN DEAL, RICCHEZZA PER TUTTI.

In questa parte del discorso, iniziando con la disamina di quanto farà da subito, ha dichiarato che darà praticamente carta bianca ai suoi collaboratori dei vari ministeri che utilizzino al 100% gli immensi poteri detenuti al fine di invertire lo stato delle cose relative all’economia per far tornare la devastante inflazione che gli Usa stanno affrontando, a livelli sostenibili e per far questo firmerà una emergenza nazionale con la quale di fatto azzerare il concetto di Green Deal tanto caro alla precedente amministrazione e ai democratici, rilanciando le trivellazioni per il petrolio e interrompendo di fatto la fabbricazione di veicoli elettrici.

Questo, sempre che si traduca in dati di fatto reali, è uno dei punti più shoccanti di tutto il discorso poiché ribalterebbe in buona sostanza tutta la ideologia Green che sta imperversando nel mondo al giorno d’oggi e inoltre é anche un potentissimo messaggio agli alleati d’oltre oceano – Europa – in quanto li sta avvertendo che d’ora in poi i canali di importazione con molta probabilità saranno off limits per i prodotti elettrici delle nostre fabbriche.

Inoltre é anche un devastante messaggio ai produttori di petrolio appartenenti all’Opec – Arabia Saudita in testa – in quanto se gli Usa daranno effettivamente il via ad una campagna di trivellazioni a tutto campo, fatalmente l’andamento del prezzo del petrolio e di tutti i suoi derivati subirà delle oscillazioni veramente molto importanti.

Anche in questo caso se alle parole seguiranno i fatti, ho la netta impressione che i contraccolpi che subiremo in primis noi e in secondo luogo tutto il resto del pianeta, saranno veramente epocali.

In aggiunta a queste roboanti dichiarazioni – che sarebbero già più che sufficienti – ha voluto rafforzare quanto detto con la promessa che un fiume di denaro arriverà non già dalle tasche dei cittadini americani ma grazie all’azione dell’External Revenue Service (l’agenzia che si cura di riscuotere le tasse e i dazi imposti a ditte straniere) e al nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa, dalle tasche dei paesi stranieri che operano in America.

E anche qui i messaggi lanciati in giro a 360° sono veramente molto importanti e da attenzionare al massimo grado in quanto, nell’ipotesi che si traducano in realtà, gli effetti sull’economia globale non tarderebbero a farsi sentire anche da noi.

LIBERTÀ DI PAROLA E UGUAGLIANZA PER TUTTI I CITTADINI AMERICANI.

Passaggio assai importante del discorso di Trump è in relazione alle sue azioni tese a rendere libera la parola specialmente scritta, di tutti i suoi cittadini, eliminando di fatto qualsiasi tipo di censura e persecuzione verso chi non la pensa come i detentori del potere, e non meno importante la dichiarazione che tutti gli americani saranno considerati allo stesso livello, che siano neri, rossi, gialli, o bianchi e sopratutto senza più dover ingegnerizzare la società: in pratica eliminazione totale della politica Woke portata avanti nell’ultimo decennio dai democratici.

Ha altresì ricordato che tutti coloro che sono stati discriminati per il rifiuto della vaccinazione Covid, non solo verranno reintegrati ai loro posti ma gli verranno pagati in solido tutti gli arretrati e che mai nessuno dovrà più sottoporsi a esperimenti medici come appunto quelli messi in campo durante la pandemia di 4 anni fa, in special modo le forze armate le quali dovranno pensare solamente alla loro missione, combattere i nemici dell’America.

Anche in questo passaggio non si è lasciato sfuggire l’occasione per picchiare duro sulla gestione dell’amministrazione Biden e per il recentissimo – un giorno prima che cessasse il mandato – rilascio di immunità al principale fautore delle politiche repressive in fatto di Covid, ovvero Fauci e tutta la sua accolita, comprese le Big Pharma alle quali indirettamente ha lanciato un messaggio assai chiaro: è finita la pacchia.

Come per i paragrafi precedenti, se tutto ciò sarà vero, onore al coraggio.

ESERCITO, TERRITORI, DAZI.

E qui si arriva ad un punto veramente molto spinoso, in quanto Trump non solo dice che la loro potenza militare sarà ricostruita e riportata alla grandezza e maestosità che merita, come principale potenza militare del mondo, ma ha anche garantito se non minacciato di riprendersi il canale di Panama, sul quale sono stati spesi centinaia di miliardi di dollari americani e che è costato circa 38 mila vite umane, e che di fatto odiernamente é gestito dalla Cina senza che ne abbia alcun titolo.

Inoltre ha annunciato che l’attuale Golfo del Messico verrà rinominato come Golfo d’America e che l’ex presidente McKinley dovrà essere riportato al suo giusto posto applicando la stessa sua politica che così tanta ricchezza generò per il popolo americano attraverso i dazi.

Su questa parte del discorso si potrebbe scrivere per decine di pagine per quanto è insidioso e nasconda miriadi di implicazioni assai pericolose sia per l’America che per tutti gli altri paesi, ma basterà ricordare che sottinteso a tutto ciò vi é il pensiero recondito e obiettivo ultimo di Trump di riportare l’intero continente nord Americano sotto un’unica bandiera: quella a stelle e strisce.

Senza andare oltre sull’esame di quanto ha detto in relazione a questi ultimi due argomenti, l’unica cosa che mi sento di dire è che ne vedremo delle belle.

MARTE, POTENZA DEGLI STATI UNITI, IMMIGRAZIONE CLANDESTINA.

Ricalcando per certi versi le parole dette dal suo predecessore Jhon Fitzegarl Kennedy nel lontano 1962, ha asserito nella parte finale del suo discorso che il popolo americano sarà alla testa delle nuove spedizioni che porteranno i primi americani a piantare la bandiera a stelle e strisce sul suolo di Marte, dichiarazione che ha fatto praticamente uscire di testa il suo più accreditato finanziatore e sostenitore Elon Musk, che presente alle sue spalle si é lasciato andare a dei sorrisi a 64 denti sfregandosi energicamente le mani.

Sicuramente anche se non nell’immediato, a questa dichiarazione seguiranno senza ombra di dubbio i fatti, in quanto sia con i propri mezzi economici – Elon Musk è di fatto l’uomo più ricco del pianeta – e adesso con l’appoggio incondizionato della più grande potenza mondiale, entro una decina d’anni al massimo é fuori discussione che riusciranno a far atterrare un equipaggio umano sul suolo di Marte.

Mentre invece per quanto riguarda la questione degli immigrati clandestini, denunciati nella misura di 11 milioni di individui o criminali come li ha definiti Trump stesso, ha dichiarato che verranno eseguiti dei rimpatri di massa immediatamente e che firmerà nei prossimi giorni un decreto di emergenza nazionale, mobilitando pure l’esercito, al fine di blindare definitivamente le frontiere meridionali impedendo di fatto ai messicani di invadere i loro territori.

E come detto sopra, questo potrebbe effettivamente precorrere la volontà futura di unificare il Messico agli Stati Uniti d’America, cosa che personalmente ritengo assai difficile se non addirittura utopistica.

Ma mai dire mai.

La parte finale del discorso é stat tutta improntata alla demagogia più spicciola, in quanto ha voluto sottolineare più e più volte la grandezza della nazione, dei suoi cittadini e delle sfide non impossibili alle quali tutti quanti saranno chiamati nei prossimi 4 anni e in buona sostanza alla volontà di riportare l’America ai fasti del passato come vincitori di 2 guerre mondiali, vincitori sia del fascismo che del comunismo e in pratica come più belli e grandi di tutti.

CONSIDERAZIONI FINALI.

Come più volte ricordato, ora siamo chiamati non solo a prestare la massima attenzione a quanto espresso da Trump nel suo discorso di insediamento, ma sopratutto a verificare se tutti i punti ricordati e analizzati si svilupperanno puntualmente come promesso.

La prima impressione é che analizzando tutti i temi ricordati nel discorso e riflettendo sulle infinite implicazioni fattuali alle quali condurrebbero se realizzati interamente, viene da pensare che per sviluppare un simile piano non solo non basterebbero i 4 anni di mandato presidenziale ma con molta probabilità ce ne vorrebbero almeno 40 sempre ammesso che nulla si frapponesse con i classici bastoni fra le ruote.

In questa fase devo onestamente riconoscere che le dichiarazioni di intenti mi trovano per una volta tanto, molto favorevole e sbilanciandomi ancora di più posso dire che se effettivamente questo immenso piano operativo verrà realmente messo in atto in tutti i suoi passaggi, sarò in prima fila a spellarmi le mani dagli applausi perché, prima volta a mia memoria, sarebbe veramente encomiabile sotto tutti i punti di vista.

Ovviamente se tutto sarà come dichiarato.

https://www.ilgiornale.it/news/politica-estera/discorso-integrale-donald-trump-2425924.html

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