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Anche il nulla è pur sempre qualcosa

Grandi purghe, Gulag, repressioni: gli eccidi dell’Unione Sovietica

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Tabella dei contenuti

LE GRANDI STRAGI

La Difficoltà di Conteggiare le Vittime

Avere contezza di quanti morti, feriti e dispersi – eufemismo per dire nuovamente “morti” – ci sono stati nell’Unione Sovietica, a partire dalla mattina di domenica 22 gennaio 1905 a San Pietroburgo, poi chiamata Leningrado, nella famosa “domenica di sangue”, in cui una manifestazione di circa 200 mila operai e contadini venne repressa dall’esercito zarista a fucilate, con un numero stimato di vittime fra le 1000 e le 2000 (ancora oggi gli storici sono dibattuti sul numero esatto dei morti), è impresa pressoché impossibile.

Le Carneficine del XX Secolo

Si può dire, a grandi linee, che le maggiori carneficine si possano riunire in specifici avvenimenti, anche se, per onestà intellettuale, si dovrebbe considerare quasi tutto il ‘900, senza soluzione di continuità per quanto riguarda, appunto, i massacri di soldati e civili, donne e bambini (senza considerare le atrocità commesse in concomitanza, come stupri, torture e mutilazioni varie).

Tanto per dare una cifra che possa rappresentare la mortalità violenta in Unione Sovietica nella prima meta del XX secolo, il numero di 80-100 milioni di morti non si discosta, ahimè, molto dalla realtà, comprendendo Prima e Seconda Guerra Mondiale, Guerra Civile Russa, prigionia nei campi di sterminio Sovietici – Gulag – , repressioni politiche perpetrate sia da Lenin che da Stalin, alle quali vanno aggiunti i morti provocati dalle carestie avvenute in conseguenza dell’errato progetto politico della collettivizzazione.

Tutto ciò ha fatto sì che il popolo Russo sia quello che ha pagato il maggior tributo di sangue nella storia umana, alla mercè di bestie sanguinarie o folli uomini politici che, convinti della loro infallibilità, hanno condotto un intero paese sull’orlo della rovina definitiva.

RIVOLUZIONI DEL 1905 E DEL 1917

Come già detto, la domenica mattina del 22 gennaio 1905, a San Pietroburgo, si ebbero le prime avvisaglie della rivoluzione sociale che avrebbe portato, di lì a pochi anni, alla disgregazione totale dell’impero zarista che regnava incontrastato su tutte le Russie da oltre 3 secoli, e che avrebbe mostrato al mondo – molto più tardi, come sempre accade, fino a dove si possa spingere la violenza e crudeltà dell’uomo.

A seguito di questi sanguinosi fatti di San Pietroburgo, per tutto il 1905, 1906 e parte del 1907, si ebbero ripetuti disordini in tutta la Russia, con efferati eccidi, fra i quali vanno ricordati quelli perpetrati a Odessa, sul Mar Nero, in conseguenza dell’ammutinamento della corazzata Potemkin – come si vede nel film, a causa di carne avariata – ricordati nel film muto con lo stesso nome con cui ci viene ricordato visivamente il soverchiante potere militare attraverso le scene della famosa scalinata, dove l’esercito massacrò i protestanti.

Va pure ricordato che tutti questi movimenti rivoluzionari ebbero come sfondo la rovinosa guerra Russo-Giapponese – conclusasi nel 1906 – tra le pessime condizioni lavorative degli operai, la diffusa miseria e mancanza di cibo in tutta la classe operaia e, sostanzialmente, il cieco governo autocrate zarista, che non capiva il mutamento delle condizioni socio-politiche che stavano avvenendo in tutto il mondo e anche in Russia.

Il risultato di questa prima avvisaglia della rivoluzione Russa fu da una parte la creazione dei primi Soviet – Mosca – della prima Duma, ma sopratutto degli innumerevoli eccidi commessi da una parte e dall’altra – pogrom – che causarono un numero imprecisato di vittime – alcuni calcolano in oltre 20 mila morti, mentre altri qualche migliaio – e la deposizione dei primi semi della più ampia rivoluzione, che si avrà nel 1917.

https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_russa_del_1905

A Prima Guerra Mondiale inoltrata e, ormai, irrimediabilmente persa dalla Russia – verrà siglata la pace a Brest-Litovsk il 3 marzo del 1918, con la perdita di circa 800 mila chilometri quadrati di territorio fra i quali Polonia, Ucraina, repubbliche Baltiche, ecc – ripresero i movimenti rivoluzionari, mai sopiti nella Russia di inizio secolo, spinti ancor più dalle innovative tesi socialiste avanzate da Karl Marx e da Friedrich Engels, che condussero, da lì a pochi anni, alla creazione dell’Unione Sovietica di stampo comunista.

Per la verità, fin dal febbraio del 1917 a tutto l’ottobre dello stesso anno, periodo in cui avvenne l’effettiva presa di potere da parte dei soviet, capeggiati da Lenin, con il conseguente rovesciamento del governo Kerenskji e deposizione e uccisione dello zar Nicola II – insieme all’intera famiglia – avvenne senza eccessivi spargimenti di sangue, ma fu, in effetti, l’anticamera della ben più devastante e sanguinosa guerra civile russa, che ebbe inizio con l’anno successivo, dove, come vedremo, scorsero veri e propri fiumi di sangue su tutto l’immenso territorio della futura Unione Sovietica.

Ultimo dettaglio, come già accennato, tutto ciò prese il via, come sempre, da una contrapposizione di vedute fra Menscevichi e Bolscevichi – capeggiati prima da Lenin e poi da Stalin – che, come sempre succede nelle contrapposizioni, degenerò in una delle più sanguinose guerre civili di sempre, e come spesso, purtroppo, accade, poiché le disgrazie non arrivano mai da sole, fu accompagnata da una terribile carestia – 1920/1922 – che fu responsabile di almeno 5 milioni di morti.

https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_russa

Il Debito di Sangue della Russia

A Guerra finita, con un debito di sangue pagato dal popolo russo, di oltre 4 milioni di morti, calcolando sia i decessi diretti fra i militari, i civili coinvolti e tutte le morti consequenziali dovute a malattie, fame, prigionia e, in special modo, quelli che morirono anche ad anni di distanza in conseguenza delle ferite o delle malattie riportate durante il periodo di guerra – da considerare nel computo anche i devastanti effetti della pandemia di Spagnola che imperversò nell’intero mondo fra il 1918 e il 1920, responsabile di circa 70 milioni di morti – il popolo russo si trovò di fronte ad un ennesimo strazio dovuto alla guerra civile, che si innestò sulla già complessa vicenda della rivoluzione di ottobre.

La Catastrofe della Guerra Civile

Questo evento fu catastrofico, non tanto per la guerra civile in sé e per sé, che come ogni altra è assolutamente disumana, in quanto, come sempre è accaduto, all’interno della guerra si consumano vendette personali e prevaricazioni di ogni sorta, quanto per il fatto che si incardinò su una delle vicende più complicate della storia umana, riunendo in sé vari fattori: la rivoluzione socialista della popolazione, che causò prima l’abdicazione di Nicola II, poi lo sterminio di tutta la sua famiglia e, in seguito, la guerra russo-polacca, la vicenda della rivolta della marina di Kronstandt e la fine della Prima Guerra Mondiale, concludendosi, di fatto, il 22 dicembre 1922 con la fondazione della nuova Unione Sovietica.

Le Vittime della Guerra Civile

Anche in questo caso, le cifre ufficiali parlano di circa 2,5-3 milioni di morti, che probabilmente si vanno a confondere con le cifre totali riportate sopra, anche perché in un territorio vasto 17 milioni di km quadrati in un’epoca dove esisteva, a mala pena, il telegrafo, fare un conteggio preciso delle vittime di una guerra o una rivolta è assai complesso, se non addirittura impossibile.

L’Instaurazione del Terrore

Con la nascita dell’Unione Sovietica e la presa del potere definitiva da parte della componente bolscevica del popolo russo – Lenin e Trostky, prima, e Stalin dopo – si aprì un periodo di vero terrore, il quale, allacciandosi alle ecatombi già viste negli anni precedenti, perdurò senza quasi soluzione di continuità fino alla scomparsa definitiva del dittatore.

I Gulag e le Oppressioni

Vennero istituiti con il tempo i famosi “Gulag”, veri e propri campi di concentramento, chiamati eufemisticamente dal regime “campi di lavoro”, all’interno dei quali venivano rinchiusi tutti gli oppositori, i vecchi antirivoluzionari o menscevichi fedeli alla famiglia del deposto Zar, e chiunque venisse sospettato di tradimento o di avere idee contrarie al potere centrale.

La Gerarchia nei Gulag

In questi campi, che avevano una vera e propria gerarchia di comando ed erano strutturati in tutta la neonata Unione Sovietica – videro la fine, nel 1960, ufficialmente – le cifre ci dicono che negli anni siano passate circa 18 milioni di persone – sovietici e non – e che il 70% di loro non è sopravvissuto, sia per morti al loro interno, sia per decessi successivi alla loro “liberazione”.

Le Esecuzioni e la Manipolazione dei Dati

Un fatto assai curioso, per non dire assolutamente diabolico, è che la polizia segreta che gestiva tutti i campi, quando i vari detenuti mostravano segni di imminenza di morte, li liberavano o li trasferivano in altri campi, di modo che sui registri comparivano come “liberati” o “trasferiti” anche se, con molta evidenza, nel giro di qualche mese sarebbero morti, per le complicazioni della lunga detenzione e privazioni, nonché torture.

Il Grande Terrore di Stalin

In questo contesto, fra il 1936 e il 1938 si instaurò quello che venne definito “grande terrore” o, come si ricorda nell’occidente, “le Grandi Purghe” di Stalin, responsabili in massimo modo, della sostanziale decapitazione dell’intera Armata Rossa e, di conseguenza, della estrema facilità con la quale l’esercito tedesco avanzò in soli 4 mesi fino alle porte di Mosca, fra il giugno e il settembre del 1941.

I Processi-Farsa e le Esecuzioni

Le grandi purghe si suddivisero essenzialmente in 3 grandi processi-farsa pubblici, denominati “il processo dei sedici”, “il processo dei diciassette” e il “processo dei ventuno” a causa del numero degli imputati coinvolti in tali procedimenti – quasi tutti fucilati – e un successivo “processo degli ufficiali”, attraverso i quali Stalin fece i conti con i vecchi compagni della rivoluzione e si liberò definitivamente di ogni possibile opposizione alla sua leadership.

La Decimazione dell’Armata Rossa

Addirittura, fra condannati e giustiziati vi fu perfino il maresciallo Tuchachevskji, vecchio compagno d’armi che era in prima linea nella rivoluzione di febbraio del 1905 e che aveva guidato, insieme a Lenin e Trostkj, l’intera rivoluzione russa fino alla costituzione dell’Unione Sovietica.

La Paura nelle Forze Armate

Insieme a lui vennero giustiziati 3 marescialli su 5, 8 ammiragli su 8, i nove decimi dei comandanti di armata e 35 mila ufficiali su 140 mila, decimando, di fatto, l’intera Armata Rossa e, visto che molto spesso le stesse famiglie dei condannati venivano successivamente condannate e, a loro volta, o mandate nei Gulag o giustiziate, nelle forze armate si generò una paura diffusa a prendere qualsiasi tipo di decisioni, al solo scopo di non rischiare di essere accusati di tradimento per la rottura magari di un semplice carro armato.

Le Esecuzioni Documentate

Un conteggio esatto delle effettive esecuzioni durante le Grandi Purghe non lo avremo mai, ma prendendo spunto da quanto riportato negli archivi segreti dell’NKVD – la polizia segreta poi diventata KGB – si possono riscontrare all’incirca 190 mila fucilazioni nel periodo 36-39 e almeno altre 150 mila nel successivo periodo fino al 1953 anno della notte di Stalin, condannati per controrivoluzione.

L’Inizio della Seconda Guerra Mondiale

Al contempo, il 22 giugno del 1941 vide l’inizio della Seconda Guerra Mondiale anche per l’Unione Sovietica, grazie all’Operazione Barbarossa, ideata e messa in piedi da Hitler stesso, che segnò l’inizio di uno dei più terribili massacri di sempre e si concluse nel maggio del 1945 con la presa di Berlino da parte dei residui dell’Armata Rossa.

Le Vittime della Seconda Guerra Mondiale

Solo questo scorcio della Seconda Guerra Mondiale, vide il popolo Russo come il maggiormente colpito e duramente provato, in quanto le cifre ufficiali parlano di quasi 3 milioni di morti fra i soldati e circa 1,5 milioni di feriti (che come si sa, con molta probabilità, al 70% morirono di lì a qualche anno) e un numero imprecisato di civili, vittime sia dei bombardamenti sia della bestialità che sempre accompagna i soldati in guerra (stupri, violenze, torture e uccisioni indiscriminate solo per il piacere di uccidere).

La Complessità delle Stime

Con molta probabilità questo numero deve essere aumentato fatalmente di una percentuale aggiuntiva, anche se indicarne una potrebbe essere solo arbitrario e non degno di professionalità.

Le Fosse di Katyn e le Uccisioni Post-Guerra

E in tutto questo macello che si è svolto sotto gli occhi ignari della maggior parte del mondo, si sono concatenate delle vicende che, ancora oggi, destano perplessità e nascondono lati oscuri, non essendo ancora state definite, come ad esempio la faccenda delle “fosse di Katyn”, dove il potere Sovietico, sotto ordini perentori di Stalin, giustiziò con un colpo alla nuca ben 22 mila ufficiali polacchi subito dopo l’inizio della Seconda Guerra.

Il Destino degli Ufficiali Polacchi

Per di più, come ci ricorda Franco Bandini (ndr) ben 9000 ufficiali polacchi vennero portati a Murmansk e caricati su un piroscafo, il Klara Zetkin, con sette zatteroni legati di coda a ponte nudo e, dopo averli portati al largo nel gelo del mare Artico, arrivarono nelle vicinanze di un cacciatorpediniere sovietico, che con molta calma cannoneggiò sia piroscafo che zatteroni fino ad affondarli, insieme ai 9 mila ufficiali polacchi che per paradosso erano già diventati dei blocchi di ghiaccio, viste le temperature artiche.

Le Uccisioni Continue

Come sopra accennato, le uccisioni non si sono fermate con la fine della Seconda guerra Mondiale, ma hanno continuato fino all’ultimo respiro di uno dei più violenti e criminali dittatori che il nostro pianeta abbia mai visto, e danno dimostrazione di quanto possa essere perverso l’animo umano, che pur di dimostrare di avere ragione o per puro desiderio di supremazia o, peggio ancora, per compensazione alle proprie carenze, riesce ad essere responsabile di un così enorme numero di vite umane stroncate.

La Visione di Dante sull’Inferno

Dante, nella descrizione del suo “Inferno”, ci ha dipinto quali terribili agonie ci possono attendere nel caso noi fossimo destinati ad abitare tale luogo dopo la nostra dipartita da questo mondo: sicuramente quegli ameni posti sarebbero un paradiso in confronto a quanto hanno dovuto pagare, con il proprio sangue, tutti i cittadini della Russia nella prima metà del 1900.

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