Fauci: la grazia concessagli dall’ex presidente Joe Biden potrebbe averlo messo al riparo da un’azione penale immediata, ma non significa che l’ex funzionario del National Institutes of Health sia definitivamente fuori pericolo.
Fauci: colpevole o no?
Molti critici sostengono che la sua gestione della pandemia di COVID-19 meriti ancora un approfondimento, e che il giudizio dell’opinione pubblica non sia stato ancora scritto del tutto.
Nei giorni precedenti l’annuncio della grazia, diversi esperti e membri del team di transizione di Donald Trump hanno ribadito le loro accuse contro Fauci, sostenendo che abbia mentito sotto giuramento in merito ai legami tra la sua agenzia e il laboratorio di Wuhan, in Cina, sospettato di aver avuto un ruolo nella diffusione del virus.
La grazia copre tutti i reati correlati al COVID ed è retroattiva fino al 2014, anno in cui gli Stati Uniti hanno vietato la ricerca sui cosiddetti virus “ad acquisizione di funzione”—una pratica che Fauci è stato accusato di aver esternalizzato alla Cina.
Nonostante la narrativa di una possibile vendetta da parte di Trump, la volontà dei repubblicani di perseguire legalmente Fauci non sembra unanime.
Fauci bugiardo?

Tuttavia, l’ex investigatore del Senato Jason Foster ha sottolineato che la grazia potrebbe, paradossalmente, aprire nuovi scenari legali per l’ex direttore del NIH. “Se ha mentito in passato e mente di nuovo, può essere incriminato per spergiuro o oltraggio alla corte“.
Infatti, non potrà più invocare il Quinto Emendamento per evitare di rispondere alle domande durante future audizioni.
Senatori come Rand Paul e Ron Johnson hanno già annunciato di voler proseguire con le indagini sulle origini del COVID e sul ruolo di Fauci.
La questione non è solo politica, ma anche scientifica e storica.
Andrew Noymer, professore di salute pubblica all’Università della California, Irvine, ha dichiarato: “Ora potrebbe finalmente confessare tutto ciò che sa sulle origini del virus. Il pubblico merita la verità“.
Anche un consigliere del team di transizione di Trump ha affermato che le indagini proseguiranno comunque: “Ora possiamo portare tutti loro davanti a una giuria popolare“.
Il ruolo dei media e la percezione pubblica
Fauci è stato a lungo una figura mediatica controversa.
Durante la pandemia, i media tradizionali lo hanno promosso come “il medico americano per eccellenza”, celebrandolo come il massimo esperto in malattie infettive.
Al momento del suo ritiro nel 2022, il New York Times gli ha persino concesso spazio per dare consigli alla nuova generazione di scienziati.
Parallelamente, sui social media è emersa una narrazione completamente diversa.
Numerosi utenti hanno condiviso video che evidenziano le contraddizioni nelle dichiarazioni di Fauci.
In particolare, ha affermato di non aver mai raccomandato i lockdown, salvo poi dichiarare di aver consigliato la chiusura del paese.
Il giornalista indipendente Matt Orfalea ha diffuso una serie di clip che mostrano Fauci prima negare categoricamente la teoria della fuoriuscita da un laboratorio e poi affermare di aver sempre mantenuto “una mente aperta” sull’argomento.
Anche il New York Times, attraverso la penna della sua opinionista Megan K. Stack, ha criticato l’atteggiamento di Fauci, sottolineando “la natura unilaterale delle sue osservazioni pubbliche”.
Documenti recentemente emersi mostrano che Fauci avrebbe influenzato la pubblicazione dell’articolo “Proximal Origin”, un lavoro scientifico del 2020 che escludeva categoricamente la teoria dell’incidente di laboratorio.
Le email rilasciate dal Congresso indicano che Fauci era direttamente coinvolto nella revisione del documento, pur avendo poi negato il suo coinvolgimento.
Il pericolo legale di Fauci: le accuse di falsa testimonianza
Mentire ai media non è un reato, ma farlo davanti al Congresso lo è.
E Fauci ha già due deferimenti dal Congresso che chiedono la sua incriminazione per falsa testimonianza.
Il momento più emblematico della sua sfida con il senatore Rand Paul risale al luglio 2021, quando Paul lo accusò di aver finanziato ricerche sul “guadagno di funzione” presso il laboratorio di Wuhan.
Fauci negò categoricamente ogni coinvolgimento, ma i documenti emersi in seguito dimostrano che il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, da lui diretto, aveva effettivamente finanziato esperimenti condotti da EcoHealth Alliance, una ONG che collaborava con il laboratorio cinese.
Fox News ha recentemente riportato che il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha vietato a EcoHealth Alliance di ricevere fondi federali per cinque anni a causa della mancata segnalazione di esperimenti pericolosi.
Nel frattempo, Jeffrey Sachs, professore della Columbia University e presidente di una commissione d’inchiesta sulla pandemia per la rivista The Lancet, ha confermato che il NIH ha cofinanziato ricerche a Wuhan che potrebbero aver contribuito alla diffusione del virus.
Nonostante le crescenti evidenze, Fauci ha sempre respinto ogni accusa, arrivando a dichiarare a Paul: “Se qualcuno sta mentendo qui, senatore, sei tu“.
Tuttavia, nel luglio 2023, Paul ha presentato un secondo deferimento al Dipartimento di Giustizia, chiedendo nuovamente l’incriminazione di Fauci per spergiuro.
Secondo il senatore repubblicano: “Abbiamo documentato le sue menzogne ed è un reato mentire al Congresso“.
L’uso delle email private: un altro nodo da sciogliere
Un ulteriore elemento che potrebbe mettere Fauci in difficoltà è il presunto utilizzo di email private per gestire questioni ufficiali.
Sotto giuramento, Fauci ha negato di aver mai utilizzato la posta elettronica personale per scopi governativi.
Tuttavia, documenti pubblicati dal Congresso mostrano che il suo vice, il dottor David Morens, incoraggiava i collaboratori a contattare Fauci su un indirizzo privato.
Il New York Post ha rivelato che Fauci avrebbe persino discusso via email privata della controversa ricerca su esperimenti condotti sui beagle.
Conclusioni: Fauci è davvero al sicuro?
La grazia concessa da Biden ha certamente neutralizzato le conseguenze immediate di un’azione legale, ma non può proteggere Fauci dalle future audizioni e dalle indagini in corso.
Se dovesse reiterare dichiarazioni che possono essere dimostrate false, potrebbe comunque finire sotto processo.
La vicenda, insomma, è tutt’altro che chiusa.
E mentre i media mainstream continuano a raccontare la sua figura in modo encomiastico, sui social e in ambito politico si continua a scavare nel suo operato.

Il giudizio finale, probabilmente, spetterà non solo ai tribunali, ma anche, e soprattutto, alla storia.
Carlo Makhloufi Donelli
Di questi argomenti abbiamo parlato anche qui:
https://giornalismolibero.com/fauci-documentario-bomba-inchioda-la-farsa-del-covid/