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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Facili previsioni

sfera di cristallo

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La legislatura finirà naturalmente, il 4 marzo del 2023.

Sulla base dell’ennesima dimostrazione di cialtronaggine da parte di Giuseppe Conte di questi giorni, con quanto avvenuto nell’incontro con quell’altro campione di serietà, capacità e onestà, al secolo Mario Draghi, si può facilmente prevedere quello che succederà nel nostro paese ed, in particolare, nel nostro parlamento, da qui alla fine naturale della legislatura.

Il nostro “eroe per caso”, Conte, dopo aver tuonato per giorni, mandando messaggi diretti al Presidente del Consiglio, nei quali si leggeva quasi una dichiarazione di guerra o, quanto meno, un perentorio ultimatum, si è presentato al cospetto di Super Mario rilasciandogli una lista di cose che il movimento da lui guidato – ?!? – “pretende” per continuare ad appoggiare il governo.

E, visto e considerato che l’esimio Letta – altro campione di disonestà – pochi giorni prima aveva lapidariamente detto che un appoggio al governo “esterno” del movimento 5 stelle sarebbe equivalso a far cadere il governo e, quindi, significava andare ad elezioni anticipate, il caro Giuseppe si è ben guardato dal dare seguito alle sue minacce, interrompendo l’avventura governativa.

Anche perché i lettori si devono ricordare una cosa molto semplice, e cioè che il diritto alla pensione e, quindi, a vedersi riconosciuti i circa 50 mila euro versati da ciascun parlamentare in contributi, durante questi 4 anni di legislatura, scatta solo dopo 4 anni, 6 mesi e 15 giorni e, a conti fatti, tale D-Day viene a cadere il 22 di settembre prossimo.

Ecco perché, nonostante i sempre più forti mugugni all’interno delle fila dei 5 stelle, nessuno si azzarda a far saltare il banco prima di quella data, e state pur certi che, arrivati al 23 di settembre, con la legge di bilancio incombente e la chiusura dell’anno fiscale – e, sicuramente, con tutti i problemi che ci pioveranno addosso da molteplici parti e dei quali parlerò più avanti – nessuno si sognerà mai e poi mai di innescare una crisi di governo a poco più di 5 mesi dalla conclusione naturale della legislatura, per cui si andrà a votare tranquillamente a scadenza naturale.

L’unica possibilità che si intravede perché ciò non avvenga e salti tutto in aria nei prossimi giorni, è data dal fatto che lunedì prossimo si voterà il decreto “aiuti” con, all’interno, tutte le iniziative che risultano indigeste ai grillini e a mister Conte, dal termovalorizzatore di Roma, alla questione del super bonus e alla modifica sostanziale del reddito di cittadinanza, per cui se, ancora, a questi signori rimane un briciolo di dignità, visto che due dei 9 problemi indicati da Conte a Draghi sono dei cavalli di battaglia sui quali hanno fatto la loro fortuna, di regola dovrebbero non votare la fiducia che, fra parentesi, è stata annunciata apposta per metterli con le spalle al muro.

In buona sostanza, Draghi gli ha detto “se avete le palle per fermare tutto ciò, lo vedremo in aula, dove, a dimostrazione della vostra “integrità”, potrete anche non votare la fiducia e far cadere il governo”, facendogli chiaramente capire che, in quel caso, tutti a casa senza pensione (non lui, di certo, che probabilmente ne ha accumulate due o tre, se non di più).

Per cui, a parte questo ipotetico caso, che verificheremo da qui a 4 giorni, all’insegna del noto ritornello “the show must go on”, i grillini, con capo fila Giuseppe, mugugneranno ancora per tutta l’estate, lanciando minacce più o meno velate, ma tutto resterà invariato con buona pace di tutta la cittadinanza.

Anche perché bisogna ricordarsi che in tutto questo parapiglia che sta andando in scena in questi giorni, c’è un altro elemento dirompente – e dire vergognoso è dire poco – che si identifica nella indecente fuoriuscita di Di Maio dal movimento 5 stelle, con altri 61 elementi di pari pasta (tanto per citarne uno, ci si è buttata a capofitto anche la Azzolina).

Al di là del sottolineare che se sei una persona con un briciolo di dignità umana e di serietà, e visto che è stato eletto Ministro degli Esteri in quota 5 Stelle, se te ne esci dal movimento rassegni pure le dimissioni dalla carica che ti era stata garantita in quanto esponente di tale partito, ma i 61 componenti del grande drappello di fuoriusciti sono esattamente sufficienti per garantire a Draghi la maggioranza in parlamento, anche davvero improbabile caso che il movimento esca dal governo.

E saranno estremamente utili, dopo il 22 di settembre, per mantenere in vita il presente, vergognoso governo fino a scadenza naturale.

Tutto ciò sotto il profilo della politica, mentre invece, per quanto riguarda quanto ci aspetta nei prossimi mesi, è presto detto, in quanto non cambiando il governo e, quindi, non essendoci alcun avvicendamento al Ministero della Salute – resteranno sempre Speranza, Sileri, Costa e company – e avendo già “messo le mani avanti” con la nuova sotto variante della variante Omicron (mi scappa da ridere, se non ci fosse da piangere) di ben 5 volte più contagiosa della precedente, ed avendo ripreso da ormai un mese il solito balletto dei numeri alla televisione sui contagi in “pericolosa” risalita, si può facilmente immaginare che, con l’inizio dell’autunno e la diffusione di questa spettacolare sotto variante, oltre a cercare di far fuori in tutti i modi le centinaia di migliaia di dosi di vaccino ancora in giacenza nei magazzini del governo – tra l’altro in scadenza – sicuramente reimmetteranno le solite restrizioni con, a parer mio, molto probabilmente, dei nuovi lockdown, prima localizzati e poi, forse, generali.

In questo modo, dimostrando di quanto interessa loro realmente la salute economica del paese, avranno gioco facile con la terrificante crisi economica delle bollette, dell’energia in genere e con il fallimento di decine di migliaia di aziende.

Tutto giustificato dalla violenta sotto variante!!

Altro aspetto da considerare, ascoltando le dichiarazioni di tutti questi cialtroni, è lo stoccaggio del gas che ci servirà per il prossimo inverno e il prossimo anno.

Continuano a dire che stanno facendo meglio di tutti gli altri paesi, e che siamo già al 50% delle scorte necessarie per garantire il raggiungimento del 90% che serve per assicurare un inverno tranquillo e sereno a tutta la popolazione, ma se andiamo a prendere i dati effettivi dei nostri consumi (circa 77 miliardi di metri cubi di gas), ciò vuol dire che da qui alla fine di ottobre dovremo stoccare ancora una quantità di circa 30 miliardi di metri cubi di gas in 3 mesi.

E con la più che probabile interruzione totale della fornitura di gas da parte della Russia, qualcuno mi saprebbe dire dove cazzo andiamo a prenderli 30 miliardi di metri cubi di gas in tre mesi?

Ci verrà in aiuto Mago Zurlì (pace all’anima sua) o, meglio ancora, Mandrake o Superman?

Senza, per altro, considerare le legnate che ci arriveranno addosso grazie agli aumenti vertiginosi che ci saranno sul prezzo del gas e del petrolio in genere e, di conseguenza, delle bollette che ci verranno recapitate a casa.

Ma tranquilli, avremo modo di bearci ancora una volta di qualche frase lungimirante del Draghi che, magari, si lancerà in un “un po’ di freddo non ha fatto mai male a nessuno” e, assicurandoci che sarà solo una questione temporanea, con qualcuno dei suoi decreti ad hoc, ci costringerà a spegnere il riscaldamento ad ore alterne, in modo che tutti insieme, per il bene del paese, si riesca a superare questo difficile momento, e che loro sono al lavoro h 24 al fine di trovare le giuste soluzioni per il benessere collettivo.

Come ultima previsione – abbastanza facile, a dire il vero – entro la fine di quest’anno, a seconda anche di come proseguirà la guerra fra Russia ed Ucraina, ci troveremo letteralmente invasi da immigrati provenienti da ogni dove.

Dal nord Africa già si stanno profilando decine di migliaia di persone che, incalzate dalla reale fame, dovuta all’interruzione degli approvvigionamenti di grano dalla Russia, sono pronte ad approfittare della incombente torrida estate per fiondarsi sulle nostre coste, mentre dal nord est Europeo, nel caso che, come penso personalmente, la guerra duri ancora fino a tutto l’anno prossimo, ci vedremo arrivare sul suolo nazionale altre decine di migliaia di profughi Ucraini.

La maggior parte dei quali, naturalmente, non sarà vaccinata, non avranno il becco di un quattrino in tasca, per cui dovranno essere ospitati, sfamati e messi in condizioni di sostentarsi con un lavoro garantito dallo stato e che, in definitiva, andranno ad ingrossare le fila dei loro predecessori, riducendo sempre di più la tranquillità di noi Italiani.

Con piccole variazioni sul tema, ma mettiamoci l’animo in pace, poiché questo scenario è quanto ci aspetterà nei prossimi mesi, e fin tanto che tutti quanti noi italiani non diremo veramente BASTA a questi infami approfittatori, le cose continueranno a rimanere così come sono oggi.

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