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Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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…e io pago… 

Uomini mungono delle vacche

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Tutto quello che stiamo drammaticamente vivendo non si riflette solo sulla effettiva salute personale e sui rischi che tutti quanti noi corriamo con questa pseudo pandemia ma, all’ora della fine ci troveremo, ob torto collo, a dover pagare il “conto” in termini economici di tutto quanto.

E chi, se non il povero “cittadino” dovrà pagare gli infiniti errori commessi da chi, al contrario di tutti gli altri, se ne sta comodamente seduto sulla sua poltrona, all’ombra dei suoi 15 o 20 mila euro al mese?

Infatti, se andiamo a dare uno sguardo a tutti gli indicatori che determinano la spesa corrente e quanto potrà essere “salato” il conto da pagare, dopo aver visto un’impennata di quasi ogni prodotto di base come zucchero, latte, farina, burro, olio e, quindi, di conseguenza tutti i loro derivati, dal pane quotidiano al caffé in tazza, piuttosto che il panettone che si dovrebbe consumare a ridosso del Natale, ci accorgiamo che accendere una luce in più in casa, alla fine, potrebbe costarci assai cara nell’arco dell’anno; sconvolti, ci rendiamo conto che quando facciamo il pieno alla nostra macchina dotata di impianto a metano, il portafoglio resta paurosamente vuoto, visto l’aumento quasi triplicato del carburante.

Sì, ma il nostro solerte governo è corso ai ripari e ha prontamente “coperto” i rincari delle bollette di energia elettrica e di gas per uso domestico, regalandoci così la tranquillità.

Ma ne siamo proprio sicuri? Siamo veramente sicuri che questa mossa del governo non sia solo, come al solito, uno spot pubblicitario o, meglio, una cosa che non avrebbero potuto evitare in alcun modo, se non avessero voluto la gente per le strade con i fucili?

E quando sarà tutto finito e la “coperta” del governo sarà esaurita, chi pagherà le bollette che resteranno assolutamente invariate?

Per non parlare dell’enorme pericolo che si sta profilando all’orizzonte, in quanto l’associazione degli industriali si sta riunendo per capire quali azioni dover portare avanti con i loro associati, “alla luce” di questi rincari, ormai senza più alcun limite o freno.

Stanno arrivando notizie sempre più preoccupanti circa la possibilità di fermare interi complessi industriali, in quanto la spesa per l’energia non è più sostenibile e sta seriamente mettendo a rischio la vita stessa di parecchie industrie.

E se ciò dovesse succedere, si avrebbero degli effetti “domino” su tutto ciò che sta dietro alle industrie, a partire dall’occupazione che, ovviamente, ne risentirebbe e, di conseguenza, porterebbe ad un’ulteriore contrazione dei consumi in tutti i settori.

Ma, per tornare alla vita di tutti i giorni di ognuno di noi, è del tutto ovvio che, di fronte all’aumento delle spese di primaria necessità per la normale vita, come appunto luce, gas e generi di prima necessità come il cibo di cui ci si nutre, ciò che subirà un forte tracollo saranno tutte quelle spese e quei consumi considerati “voluttuari”, come l’andare al bar a fare colazione, piuttosto che al ristorante o in pizzeria con gli amici dai quali, fra parentesi, bisogna stare “distanti” per evitare il contagio.

Come si può vedere sempre di più, la nostra vita è strettamente collegata ed inserita all’interno di un “sistema” chiamato società che, purtroppo è estremamente fragile ed in costante equilibrio, in special modo sotto il profilo economico.

Se qualche fattore, all’interno di tale sistema, dovesse subire delle sostanziali modifiche o incepparsi, come in questi giorni stiamo osservando, l’intero sistema è a rischio collasso, innescandosi sempre di più degli effetti perversi destinati a portare malessere e insoddisfazione nell’ l’intera società.

Quello che a me pare assolutamente evidente, è che il popolo Italiano, laborioso e sempre pronto a fare la propria parte per migliorare sé stesso e, in sostanza l’intero paese, è stato scambiato, da vent’anni a questa parte, per grassa e ben nutrita mucca da mungere.

Se chiedete ad un allevatore come sia possibile ottenere più latte, giornalmente, dalle proprie mucche, vi dirà senza ombra di dubbio che alla quantità giornaliera c’è un limite naturale dato dalla capacità intrinseca della mucca di produrre il latte, e che questo limite non è superabile, in quanto si rischierebbe di rovinare la mucca stessa e di vederla morire.

Metaforicamente, il popolo Italiano è alla stessa stregua di una povera mucca che viene munta da ormai venti anni, e gli “allevatori” che continuano imperterriti a “mungerci” non si stanno accorgendo che il nostro latte è ormai agli sgoccioli e che, di questo passo, rischiamo di restare senza anche per i nostri vitellini.

Per ora ne abbiamo ancora una discreta “scorta” accumulata negli anni e ben custodita nei nostri conti correnti – circa 4.200 miliardi alla fine del 2018 – ed é appunto verso questo ricco tesoro che si stanno allungando gli affilati artigli dell’economia Europea, con la Germania in testa, che vuole riuscire a farci pagare tutti quanti i nostri debiti con i sudati risparmi di un’intera vita.

è da tanti anni che ci stanno provando, e la mia più grande paura è che, prima o poi, ci riusciranno, poiché, in sostanza, noi si siamo un popolo di alacri lavoratori e risparmiatori, ma quando si tratta di dover agire per difenderci dagli attacchi, esterni o interni che siano, ci riveliamo per quello che veramente siamo: delle mansuete mucche da mungere.

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