Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto

È iniziata la retromarcia sull’elettrico

Auto Elettrica sfasciata in UE

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Le flebili voci che fanno retrofront

Come era logico prevedere e, come del resto ho già descritto in un recente articolo, fra le pieghe dei media, sia cartacei che in trasmissioni televisive, si iniziano a sentire sempre più voci che debolmente avanzano dei dubbi circa l’immensa cappella decisa dalla Commissione Europea a guida von der Leyen riguardo al blocco totale della costruzione di motori endotermici a far data dal 2035.

Analisi della Decisione

Prima di analizzare l’immensa imbecillità dei governanti che siedono a Strasburgo e Bruxelles e decidono sulla nostra pelle, immergendo a fondo le loro mani nelle nostre tasche, vorrei riepilogare brevemente i dati fondamentali di questa scellerata decisione, mettendo a confronto le varie tipologie di locomozione: a gasolio, benzina ed elettrica.

Evoluzione dei Motori a Scoppio

L’evoluzione dei motori a scoppio, sia alimentati a gasolio che a benzina, ha fatto enormi passi avanti sul fronte delle emissioni inquinanti, arrivando all’ultima normativa che riguarda i cosiddetti Euro 6, veicoli con parametri relativi alle emissioni di CO2 estremamente bassi se paragonati alle auto che circolavano negli anni ’90.

La Strategia del Green Deal

Non ancora soddisfatti di questi risultati e inseguendo la folle corsa dietro al concetto di emissioni zero, al fine di, come dicono i sostenitori di questa politica, “decarbonizzare” la nostra società per salvare il mondo, hanno deciso di mettere in campo una nuova strategia denominata “Green Deal”.

La Legge Europea

Da qui è scaturita la legge europea più stupida e inutile di sempre, che prevede lo stop alla costruzione di motori endotermici a partire dal 2035 (per ora solo per le autovetture, in quanto per il trasporto pesante e per gli autobus ancora non è definito un percorso standard), in modo che, secondo loro, si riuscirà ad abbassare l’emissione di CO2 nell’atmosfera e, quindi, sempre secondo questi esimi “scienziati”, modificare il clima della nostra Terra.

Riflessioni sull’Atmosfera

Poveri fessi! Aprendo una piccola parentesi, vorrei ricordare a tutti i lettori che la nostra atmosfera è composta per il 78% da azoto, per il 21% da ossigeno e che il restante 1% è l’insieme di gas nobili, quali lo xeno, l’argon, il neon, il radon e, per l’appunto, l’anidride carbonica. E che quest’ultima ha una componente di quell’1% pari a circa il 10%, ovvero lo 0,1% del totale dell’atmosfera, e che quindi pensare di poter ridurre questo quantitativo cambiando il tipo di motori che si utilizzano per le autovetture è un po’ come pensare di svuotare un oceano con il secchiello di nostro figlio: totalmente inutile e del tutto imbecille.

Aspetti Tecnici della Sostituzione

Tornando al discorso principale, c’è innanzitutto da considerare l’aspetto prettamente tecnico, ovverosia il fatto che se noi volessimo sostituire l’intero parco macchine esistente in Italia con auto che hanno un motore elettrico, semplicemente non potremmo farlo, in quanto attualmente non abbiamo la produzione di energia elettrica sufficiente per soddisfare la richiesta che ne deriverebbe (i dati li ho già scritti nell’ultimo articolo pubblicato in questo giornale).

Riepilogo della Produzione Energetica

Per fare un piccolo riepilogo, di fronte alla produzione annua italiana di energia che ammonta a circa 264 TWh (terawattora), se tutti i 39 milioni di auto fossero elettriche, con la percorrenza media annua stimata in 21.000 km, ci sarebbe una richiesta di circa 117 TWh, ovvero quasi la metà della nostra produzione, e senza calcolare gli autobus elettrici – che le varie amministrazioni comunali stanno sostituendo ai vecchi bus a gasolio – e tutto il flusso di turisti con auto elettriche. Per cui si può facilmente ipotizzare che la richiesta potrebbe raggiungere, se non superare, la produzione nazionale di elettricità.

La Questione dell’Elettricità

E la domanda che viene spontanea è: e le case e le industrie come le illuminiamo se tutta l’elettricità prodotta serve a far circolare le auto? Se poi immaginiamo che questi brillanti geni non si fermeranno di certo e vorranno parimenti estendere questa insana legge anche ai mezzi pesanti, il disastro sarebbe assolutamente totale e del tutto irrecuperabile.

Il Peso delle Batterie

Altro fatto del tutto sottovalutato dai media nazionali, nonché dai politici che imperterriti vanno per la loro strada, è che una batteria da 60 kWh ha un peso di circa 185 kg e che, per recuperare i metalli presenti all’interno di tali batterie – nichel, grafite, alluminio, litio, cobalto e altri – è necessario movimentare circa 250 tonnellate di roccia con l’aiuto di caterpillar che funzionano a gasolio e ne consumano circa 1.000 litri l’ora. Per cui ecco il grande risparmio che questi geni pensano di fare con le loro strampalate idee.

Il Settore del Trasporto Pubblico

Se poi esaminiamo il settore del trasporto pubblico, vediamo che un E-Bus attualmente è dotato di una serie di batterie che erogano una potenza oscillante fra i 150 e i 600 kWh, con un peso totale intorno alle 3,5 tonnellate, ovvero circa 7 pacchi-batteria da 63 kWh l’uno per un totale di 441 kWh. Di conseguenza, con una semplice moltiplicazione, si può vedere che per recuperare i minerali necessari alla loro costruzione andranno movimentate circa 1.800 tonnellate di roccia (che senza ombra di dubbio prima o poi finirà).

Costi degli Autobus Elettrici

E non è finita, poiché da ricerche in rete risulta che un autobus di ultima generazione a gasolio costa all’incirca 250.000 euro, mentre un E-Bus ne costa esattamente il doppio (in alcuni casi anche di più), andando a pesare notevolmente sulle disponibilità finanziarie dei vari enti che si fanno carico di questi acquisti.

Incentivi Statali e Fondi Europei

Ed è del tutto fuorviante, nonché ipocrita, continuare a dire che per l’acquisto di questi mostri ci sono gli incentivi statali o i fondi europei, poiché, cari signori, sempre dalle tasse di tutti quanti noi verranno prelevati sia gli incentivi che i fondi europei.

Critiche all’Operato di von der Leyen

Ecco perché, negli ultimi tempi, sto notando con sorpresa mista a una certa soddisfazione che alcuni giornalisti o conduttori di programmi di “approfondimento” stanno timidamente tentando di criticare l’operato di von der Leyen e compagni, arrivando a considerare in minima parte alcuni degli aspetti sopra ricordati.

Previsione sul Divieto di Motori Endotermici

Concludendo, per quanto mi riguarda, voglio lanciarmi in una facile – per me – previsione dicendo che questa legge relativa al divieto di costruire motori endotermici a far data dal 2035, nell’arco dei prossimi 5 anni, state pur sicuri che verrà annullata del tutto o, come minimo, rimandata di almeno 15 o 20 anni (per poi poterla cancellare in seguito).

Effetti sul Settore Automotive

E questo anche in virtù del fatto che l’intero comparto dell’automotive europeo sta già oggi iniziando a vedere i nefasti effetti di una conversione obbligata che nulla di ragionevole ha in sé.

Soprattutto per il fatto che le auto elettriche, costando nettamente molto di più di quelle a motore endotermico, non sono state ben accolte dal mercato.

E cosa sulla quale anche i politici non possono intervenire: la legge di mercato, fatta da domanda e offerta, non si può assolutamente né modificare né ignorare.

Sospetti

A meno che dietro a tutto questo non ci sia un altro piano ben preciso, ovvero quello di fare in modo che noi, popolo, siamo costretti ob torto collo a smettere di andare in auto.

https://auto.everyeye.it/notizie/guida-bus-elettrico-batterie-solido-punto-siamo-544119.html
https://www.geopop.it/quali-materie-prime-servono-per-produrre-le-batterie-dei-veicoli-elettrici

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