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Stalin. Ha perso, anche se ha vinto
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Dove ci porteranno tutte queste menzogne?

Carri armati schierati e in veloce avanzata

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Mentre la guerra imperversa nell’est Europeo, creando sempre più danni all’intero territorio Europeo e mietendo sempre più vittime fra la popolazione civile (che poi non vada erroneamente fraintesa la figura del militare, come se non fosse a sua volta una persona appartenente al popolo civile), continuiamo attoniti ad assistere alla escalation di menzogne, sparate a raffica dai nostri media che non sanno o non vogliono vedere quella che, di fatto, è la realtà delle cose.

Ed è proprio su questo punto che mi sto focalizzando sempre più, non riuscendo a capire come ciò sia possibile, specialmente in un epoca come la nostra, dove il reperimento di notizie “verificate” e di dati certi è sempre più semplice, grazie alla immensa mole di siti dove poterli reperire.

In sintesi, non mi capacito nel sentire, ogni benedetta sera, i vari giornalisti che sbandierano le disastrose perdite militari della Russia, salutandole quasi con tronfia allegria, come se, in definitiva, non si trattasse pur sempre di vite umane, che per loro disgrazia vengono mandate al macello da leader politici del tutto indifferenti al loro destino.

E, in un infinito rincorrersi a chi le spara più grosse, tacciono miseramente sulle perdite altrettanto gravi e disastrose dell’altro contendente, appoggiato dall’intero consesso occidentale, completamente cieco e sordo alle poche voci isolate che chiedono la fine di queste assurde ostilità.

Ricordo ancora una volta a tutti quanti che tutto quanto stiamo vivendo, giornalmente, sulla nostra pelle, nulla è se non una contesa territoriale e che, in definitiva, bisognerebbe chiedersi se il possesso di una determinata distesa di terra e rocce può valere la vita di oltre 300 mila persone, militari o civili che si vogliano chiamare (a tanto ammontano, ormai, i morti totali, da una parte e dall’altra e, sicuramente, non siamo ancora entrati nel “vivo” di questa scellerata guerra).

Ritornando all’analisi dei dati che ci vengono forniti quotidianamente e, come semplicemente suggerivo, basta andare a dare un’occhiata ai vari siti che si trovano in rete per rendersi conto delle effettive forze messe in campo, sia dagli uni che dagli altri.

È, così, possibile vedere, da un report di Panorama del 14 febbraio 2021 (ho preso una fonte a caso, ma ce ne sono a bizzeffe, anche precedenti) che già solo la spesa per il settore militare è assolutamente sbilanciata, con i quasi 62 miliardi di dollari della Russia contro i quasi 6 miliardi spesi da Kiev.

E lo stesso rapporto di dieci a uno è mantenuto quasi in ogni compartimento militare analizzato, se si eccettuano i soldati, dove si parla di un massimo di 900 mila unità disponibili per gli ucraini, considerando anche i riservisti, mentre i russi possono facilmente arrivare ad oltre 2 milioni di unità, e si possono contare circa 2000 pezzi di artiglieria ucraini (molti dei quali obsoleti) contro i 7500 dei russi, mentre per gli autoveicoli si passa da 12.300 per gli ucraini agli oltre 30.000 dei russi.

Ma quello che più conta è la possibilità di dispiegare mezzi corazzati di ultima generazione come i T90, ed in numero nettamente superiore – 2600 contro 12.500 – per poi finire nel settore aereo, dove si contano 74 elicotteri contro i 544 dei russi, e assolutamente enorme è il divario fra i velivoli, che ci dicono essere di 98 a 1500.

https://www.panorama.it/Tecnologia/difesa-aerospazio/ucraina-russia-militari-guerra-carri-armati-uomini

Per quanto riguarda, invece, le perdite subite dai due schieramenti, l’analisi veritiera dei dati, che si riscontrano su diverse fonti, è molto più ardua e complessa. Ad esempio, riporto i dati recuperati da AD Analisi Difesa, giornale specializzato nelle analisi di guerra, che si occupa di, appunto, analizzare i vari scenari guerreschi in giro per il mondo.

Tale giornale ci riporta i dati diffusi da Mediazona e BBC e quelli provenienti direttamente dal Mossad Israeliano, secondo i quali i russi lamenterebbero perdite totali di circa 18.000 soldati, con 44 mila feriti, mentre gli ucraini dovrebbero contare all’incirca oltre 150 mila morti, con 234 mila feriti, ai quali dover aggiungere oltre 17 mila prigionieri.

Dando retta a tali dati, si evidenziano immediatamente due sostanziali dati, il primo dei quali ci racconta che l’esercito ucraino avrebbe perso quasi la metà dei suo totale bellico – in numero di soldati, sia effettivi che riservisti – e, come seconda nozione, che la narrazione dei media occidentali è totalmente distorta e menzognera.

Lascio ad ogni lettore il divertimento di leggersi i numeri totali delle perdite, relative ai mezzi di ognuno dei due eserciti, sempre sulla base dei dati forniti dai due enti menzionati.

A maggior riprova di quanto detto, posso citare l’enorme scivolone subito dalla immarcescibile Ursula Van Der Leyen, la quale, in un suo discorso ufficiale, si è “lasciata scappare” che gli ucraini avrebbero avuto oltre 100.000 morti fra i militari.

Come era prevedibile, tale discorso è stato prontamente ritirato e “corretto”, eliminando dal contesto la frase incriminata, ma ormai la frittata era fatta e non c’era alcun modo per poter cancellare ciò che è stato detto dagli archivi di coloro che erano stati più che attenti.

https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/11/30/news/von-der-leyen-da-i-numeri-sull-ucraina-morti-100-mila-soldati-poi-si-corregge-4718040/

https://www.money.it/guerra-ucraina-quanti-morti-numeri-confronto

In ultimo, ma non meno importante, e assolutamente inconcepibile, al giorno d’oggi, sono le stime dei morti civili, che sono da ascriversi da ambo le parti, e tali dati ci parlano di circa 20.000 morti, che si vanno ad aggiungere alla infinita schiera degli “innocenti” immolati sull’altare dell’egoismo e dell’arrivismo umano.

Per quanto riguarda il nostro comune futuro, dando retta alle numerose avvisaglie che si possono reperire, sempre analizzando a fondo e con attenzione la rete internet, il quadro generale che si può tracciare non è senz’altro quanto ci si dovrebbe augurare, e la linea da non oltrepassare in alcun modo pare sempre più vicina.

Infatti, sembra che il traffico militare nei mari e nei cieli – sia nel Mar Nero che nel Baltico – si stia via via intensificando, e sono arrivati anche diversi allarmi, da parte della Gran Bretagna, circa la presenza di carichi nucleari sulle navi che stanno circolando per i mari sopra ricordati.

Si potrebbe facilmente sostenere che il continuo diffondersi di menzogne attraverso la stampa possa far parte di una “guerra politica” molto aspra, fra una parte e l’altra dello schieramento politico di una nazione ma, personalmente, reputo assai pericoloso un simile sistema, in quanto, tenendo nascosta la verità, in un simile caso, si rischia di trovare un intero popolo – che sia quello Italiano o l’intera popolazione Europea, non cambia – assolutamente impreparato, nella più grave delle evenienze, e cioè nella deflagrazione delle ostilità a livello globale.

Inoltre, e non è cosa da poco, nascondendo la verità e parteggiando apertamente per una o per l’altra fazione si toglie, di fatto, la possibilità all’intera popolazione di influire sulle decisioni, con il suo indiscutibile peso dovuto al “numero”.

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