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Ecco quanto pagheremo il gas nel futuro prossimo

Una donna con la maschera antigas controlla le bombole

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Per capire l’imbecillità delle persone che ci governano e che stanno prendendo attualmente delle decisioni che tutti quanti noi pagheremo molto care nel prossimo futuro, basta osservare i dati relativi alla nostra dipendenza energetica verso altri paesi, in primis la Russia.

Prima di analizzare i dati e le bestialità che mi è capitato di sentir proferire dalla bocca di diversi personaggi politici, segnalo che tutti i 27 paesi dell’Europa – con qualche sporadica eccezione – si sono scagliati contro la decisione Russa di far pagare il proprio petrolio e gas in rubli piuttosto che in dollari, adducendo varie giustificazioni circa le inosservanze contrattuali.

A me piacerebbe veramente parlare a quattr’occhi con questi dementi e domandargli, semplicemente, come possano sperare di accampare giustificazioni legali con una nazione che, attualmente è in guerra con mezza Europa (virtualmente) e che, sostanzialmente, è la proprietaria, fisicamente, sia del gas che del petrolio.

Cosa fanno, le dicono che le intenteranno causa? O che si appelleranno a qualche corte di tribunale Europeo, piuttosto che delle Nazioni Unite?

Mi farebbero solamente ridere, se non ci fosse da incazzarsi di brutto, poiché, in definitiva, poi, queste scelleratezze le pagheremo noi cittadini, che abbiamo la sfortuna di aver creduto in questi elementi.

Il vero problema è che se Putin si incazza sul serio – e lo ha già fatto trapelare a più riprese – e l’Europa non si adeguerà a pagare in rubli, alla fine la Russia potrebbe essere pure tentata di “chiudere” definitivamente i rubinetti, e allora sì che saremo, non tanto metaforicamente, “alla canna del gas”.

Ma tornando alle esternazioni altisonanti di mister Draghi circa il dover renderci autonomi dal gas Russo e trovare fonti e fornitori di energia alternativi in tempi rapidi, andiamo ad analizzare quello che attualmente abbiamo sul tavolo:

Partiamo dal nostro attuale consumo di gas naturale, che assomma all’incirca intorno a 70 miliardi metri cubi l’anno circa, dei quali noi ne produciamo solamente il 4%, ovvero poco meno di 3 miliardi di metri cubi, e questo per una miriade di problematiche legate alla produzione di tale materia prima, quella ambientalista in primis.

D’altra parte noi siamo il paese dei “no-Tav” dei “no-Tap” dei “no- Nucleare” dei “no-Rigassificatori” dei “no-Eolico” e tante altre amenità simili, dopodiché ci incazziamo se aumenta il prezzo della benzina alla pompa sotto casa. Ma svegliamoci un po’ e cerchiamo di essere seri, una volta tanto.

Attualmente importiamo dalla Russia circa 30 miliardi di metri cubi di gas che, sempre dando retta alle fole di mister Draghi, dovremo assolutamente trovare da altre parti e farcele fornire attraverso canali già esistenti o crearne di nuovi.

A questo punto è bene ricordare che il nostro maggior fornitore di gas naturale, dopo la Russia, è l’Algeria, con una quota di gas importato pari a circa il 28,4% del totale, e cioè circa 20 miliardi di metri cubi di gas.

Le tre aziende impegnate in tale importazione e con contratti in essere all’attualità sono Eni, Enel ed Edison, che si sono affrettate ad andare al seguito del nostro Ministro degli Esteri, Louis il Bibitaro, a siglare nuovi accordi con le autorità Algerine non appena è scoppiata la guerra fra Russia ed Ucraina.

Ma, a differenza di quanto si potessero aspettare i solerti industriali (De Scalzi in testa) guidati dall’improbabile Ministro, gli Algerini hanno sì, confermato i contratti in essere, ma con la richiesta di rinegoziazione degli stessi alla luce dei nuovi prezzi del gas, e assicurando che potranno mandarci circa 2 miliardi di metri cubi aggiuntivi ogni anno.

Restiamo così scoperti per circa 27 miliardi di metri cubi, e qui si è “fatta luce” in seguito alla grande pensata storica del Drago dei Draghi, con la proposta di importare GNL o GPL direttamente dagli Stati Uniti, tramite navi Gasiere (opzionando anche la stessa Algeria e Libia per la fornitura tramite questi mezzi) di modo da poterci affrancare dall’orco Russo.

In tutto ciò, oltre che notare con molta rabbia la continua deriva verso una sempre maggior dipendenza dai signori di oltre Atlantico – ormai non li menziono nemmeno più, tanto è la rabbia che mi suscitano dentro – bisognerebbe cercare di fare pace con il proprio cervello, ed iniziare a capire quello che si dice, basandosi sull’unica scienza che ci può dare realmente una mano nei momenti difficili: la matematica.

Infatti, se andiamo a vedere quanto Gas Naturale Liquefatto (GNL) o quanto Gas Propano Liquefatto (GPL) possono portare tali navi, si vede che le più grandi ne portano circa 135.000 metri cubi ognuna, dal che se ne deduce che, per portarcene in casa 29 miliardi di metri cubi, ci vorrebbero 214.814 viaggi all’anno, che diventano 588 al giorno!!

Ma il problema non è solo questo, in quanto il GNL o GPL, che dir si voglia, una volta arrivato in Italia ha la strana abitudine di dover approdare in quelli che si chiamano Rigassificatori, che, come appunto dice la parola stessa, riportano il gas liquido allo stato aeriforme per poter poi fluire comodamente nelle cucine Italiane, ed essere così utilizzato da tutti noi.

E in Italia, purtroppo, sempre a causa degli infiniti “no” detti un po’ da tutti i partiti “ambiente-dipendenti”, di rigassificatori attivi ne abbiamo solo 3, di cui due su terraferma (Livorno e La Spezia) ed uno Off shore (Rovigo) che, al loro massimo, possono lavorare circa 12/13 miliardi di metri cubi all’anno, per cui, come si nota bene dalla matematica impietosa, il problema non è risolvibile, almeno nell’immediato.

E qui, veramente, ci sarebbe da fare una standing ovation al nostro esimio presidente del consiglio, Super Drago, perché se ne è uscito con discorsi fantasiosi circa la costruzione di nuovi rigassificatori Off shore in tempi rapidi per poter far fronte alle necessità future, oppure ha indicato anche una più generica “indipendenza energetica” senza però precisare come, dove e, sopratutto, in quali tempi.

Senza contare che assistere a 588 viaggi navali al giorno nei nostri mari significherebbe, giocoforza, dover subire svariati “incidenti” ogni anno per ovvi motivi di sovraffollamento sia dei mari che dei porti Italiani.

Ma lui lo sa che, di norma ed accelerando tutte le operazioni, sia fisiche che burocratiche, per costruire un rigassificatore ci vogliono, all’incirca, 3 anni, che in Italia come minimo diventano 5, se non di più, e che i problemi di necessità energetica li avremo entro sei mesi o al massimo un anno, considerando i 70 miliardi di metri cubi di scorte detenute nei depositi attuali?

Senza considerare che, alla luce di quanto fatto e detto negli ultimi decenni da tutti i portabandiera ambientalisti che si sono succeduti in parlamento, quando le cose a livello guerra si saranno calmate, voglio proprio vedere cosa succederà nel nostro paese, quando si tratterà di dover dar seguito a tutte queste belle proposte e dare il via alla costruzione di nuovi rigassificatori e, sopratutto, a nuove centrali nucleari!

Apriti cielo!!

La conclusione di tutto questo discorso è che mi sento sempre più svuotato ed impotente di fronte a simili esempi di infinita superficialità e stupidità, e ogni giorno che passa di più mi riesce sempre più difficile riconoscermi in una tale, colossale imbecillità.

Quando qualcuno – come anche il sottoscritto – si è azzardato a proporre la soluzione più rapida e indolore per risolvere in un solo colpo tutta la baraonda che si è creata negli ultimi mesi, come minimo è stato preso a male parole, ma credetemi quando dico che, forse, la miglior soluzione a tutto ciò che stiamo quotidianamente vedendo è quella di, una volta per tutte, mandare a fanculo gli americani, sganciarsi dall’ottica imperialistica che hanno voluto pervicacemente portare avanti negli ultimi 70 anni e pensare a noi stessi in primis.

Ma come sempre, a noi, partendo da Milano per andare a Roma, piace passare da Parigi e da Madrid.

Ovvero, ci piace fare i classici “giri pesca”.

https://italiawiki.com/pages/tanker-tipo-di-nave/autocisterna-del-gas-vantaggi-del-gas-liquefatto-gpl-gas-di-petrolio-liquefatto.html

https://www.repubblica.it/economia/2022/03/21/news/rigassificatori_litalia_e_indietro_ci_sono_solo_tre_impianti_per_trasformare_il_metano-342317399/

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