Un nuovo annuncio pubblicitario sta spopolando su facebook/meta.
Scorrendo, annoiato, la mia home, il titolone: “Tesla lancia la sua nuova piattaforma BITIQ, il cui obiettivo è aiutare le famiglie a migliorare il proprio benessere economico”. Il sito promuovente risulta “pokerblip.com”, ma è uno di quei dettagli che l’utente, incuriosito, una volta aperta la pagina per leggere di cosa si tratti, dimentica immantinente.
Infatti quello che compare ai nostri occhi sembra proprio essere un articolo di “Repubblica”. Stesso formato. Io, da buon curioso, apro in una nuova scheda e noto che l’impaginazione, anche, è la stessa del famoso giornale.
Leggendo l’articolo si può apprendere come Tesla abbia avviato questa nuova piattaforma denominata “BITIQ”, che consiste in un’intelligenza artificiale che, a fronte di un deposito iniziale di €300, fa trading al posto tuo, senza che tu debba saperne nemmeno nulla, generando soldi per te.
L’articolista afferma di averla quindi provata, e ne fa un elogio fin troppo esaltato, per quanto una simile invenzione risolverebbe i problemi di pressochè chiunque!!!
E mi suona il campanellino d’allarme appena leggo del deposito richiesto… Così, ad una comparazione più attenta, mi accorgo che non solo il sito non ha nulla a che fare con “Repubblica”ed utilizza il suo marchio ed una replica ben fatta di tale testata online per attirare l’attenzione, ma che, avvalendosi di questo, sta inducendo anche alcuni tra i più scettici lettori a non farsi sfuggire assolutamente l’occasione per farsi spillare 300€ da non si sa bene chi e che non rivedranno mai più.
Addirittura, il modulo per l’iscrizione a tale piattaforma è presente all’interno della stessa presunta pagina di “Repubblica”! Che efficienza mai vista!
Vuoi vedere che Elon Musk ha comprato la testata giornalistica? No, cari amici, è semplicemente l’ultima, raffinata ma comunque grossolana, truffa da denunciare immediatamente alla polizia postale, e in massa!
Occhio, sempre, ai vostri dati, ai vostri soldi e a chi fornite sia l’una che l’altra cosa!
PS: subito dopo la pubblicazione del nostro articolo, pokerblip.com ha improvvisamente cambiato destinazione d’uso: ora vende costumi tipici indiani.
Nella speranza che possano “sloggiare” deginitivamente dal web, pubblichiamo qui di seguito ulteriori link connessi a tale frode, anch’essi da segnalarsi, possibilmente, alle autorità: