Copertina: Stalin? Ha perso, anche se ha vinto
Stalin. Ha perso, anche se ha vinto

Ancora sul mondo al contrario

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Purtroppo la china che ha preso questa umanità è irreversibilmente destinata a portarci allo sfacelo più totale, e non se ne può uscire più, a meno che qualche evento catastrofico naturale non metta fine a tutto questo, permettendoci, di conseguenza, di rincominciare da capo.

Il caso Chico Forti

In questi giorni, la notizia che campeggia su tutte le prime pagine e, soprattutto, nei talk show di quasi tutte le televisioni, è il caso Chico Forti e il suo rientro in Italia, accolto in pompa magna dalla stessa presidente del consiglio, Giorgia Meloni, come se fosse un divo di Hollywood che è venuto a farci visita.

Marciume istituzionale

Già solo questo piccolo fatto – piccolo nelle dimensioni, ma con dei significati disastrosi per l’intera popolazione nostrana, in special modo per il messaggio che porta con sé – ci sta a dire come le intere istituzioni, il governo e il “pensiero” di una grande fetta del nostro paese siano ormai marci fino al midollo e senza alcuna speranza di recupero.

Profonda malattia sociale

Non voglio qui fare una disamina approfondita del “caso” Chico Forti – anche perché in rete si trovano migliaia di siti dove, in un modo o nell’altro, a seconda del pensiero degli estensori, si può avere un’idea abbastanza precisa dei fatti contestati al Forti – per cui mi limiterò a considerare alcuni punti salienti al fine di provare a far capire che, innocente o colpevole, tutto ciò che sta succedendo è profondamente sbagliato, sintomo di una società assolutamente malata, se non moribonda.

La situazione di Chico Forti

I punti principali di tutta questa vicenda sono che Forti è in galera in Florida da ormai 24 anni, avendo subito una condanna all’ergastolo per omicidio di primo grado senza attenuanti – per la verità, c’è stato un processo e ben 6 ricorsi, che hanno visto costantemente ribadita la condanna – e che lo stesso Forti continua a dichiarare da sempre di essere innocente, vittima di una macchinazione dell’intero sistema giudiziario americano.

Difesa critica contro gli USA

Ora, chi mi segue da tempo sa quanto io sia estremamente critico nei confronti degli USA, rasentando spesso l’antipatia dichiarata per un popolo che non gode assolutamente del mio rispetto ma, onestamente, sostenere che l’intero corpo di polizia di Miami, la giuria, il giudice, gli stessi avvocati difensori – ben due fra i migliori della Florida – si siano messi d’accordo al fine di incastrare un perfetto innocente, mi pare un po’ troppo anche per un classico “giallo” all’americana.

Interesse pubblico intorno a Chico Forti

Le reali motivazioni per le quali si sia acceso un simile clamore intorno a un tale personaggio sono da ricercarsi nei meandri della sua stessa storia, costellata da fatti che possono avere in qualche modo determinato un così vasto interesse per la sua persona.

Forti è senza ombra di dubbio un personaggio assai controverso, avendo avuto a che fare con il mondo dello spettacolo, dello sport, dell’imprenditoria internazionale e, in qualche modo, anche della politica, poiché uno dei suoi documentari ha cercato di dimostrare la corruzione del corpo di polizia di Miami in relazione all’omicidio dello stilista Versace e, di conseguenza, ha sempre avuto un certo tipo di attenzione da parte dei media italiani, che, ovviamente, non si sono mai degnati di indagare “al di là di ogni ragionevole dubbio” le ombre e le luci che potevano esserci dietro.

Addirittura, nel 2020, Forti ha avuto anche la “fortuna” di essere oggetto di uno speciale de “Le Iene” della durata di quasi 4 ore, nel quale si evidenziano solo ed esclusivamente i fatti che, secondo il parere dei produttori (ricordiamoci pure delle infinite “cantonate” che tale programma ha preso negli anni e, soprattutto, dei molteplici servizi acritici ed arbitrari che hanno prodotto) porterebbero a corroborare la tesi del complotto ai danni di Forti.

https://www.iene.mediaset.it/video/le-iene-presentano-speciale-chico-forti_669587.shtml



Il sistema giudiziario americano

Nonostante tutte le negatività che possono sicuramente esserci nel sistema americano – basta prendere un qualsiasi film del genere poliziesco per avere una dimostrazione plastica di quanta corruzione, errori, debolezze umane e prevaricazioni possano esserci in tale sistema giuridico, è fuori discussione che alla base della giustizia Usa vige da sempre il concetto che un cittadino debba essere condannato “al di là di ogni ragionevole dubbio”, in special modo e soprattutto differentemente da ciò che prevede il nostro sistema giudiziario, ha la fortuna/sfortuna di essere giudicato da una giuria popolare di 12 membri.

Che poi possano esserci errori o condanne eseguite sulla pelle di innocenti, è fuori discussione, ma questo accade comunque in ogni paese del mondo, specialmente nel nostro, dove l’imputato, nella maggior parte dei casi, non ha nemmeno la possibilità di interloquire con il giudice per perorare le sue ragioni (ve lo garantisco per esperienze personali).

Il rientro di Chico Forti in Italia

Ma, tornando al caso Chico Forti, quello che mi sconvolge più di ogni altra cosa, al di là della possibilità che qualche errore possa essere stato commesso prima, durante e dopo il processo, è come venga considerato, nel nostro paese in special modo, il trattamento che gli è stato riservato dalla politica tutta.

Ora, i fatti ci dicono che, dopo estenuanti trattative – e sospetto dopo degli accordi di qualche genere fra i politici dei due paesi, poiché non penso affatto che gli americani abbiano accettato di concederci questo “favore” senza nulla in cambio – il governo italiano ha ottenuto di far rientrare in Italia Forti, destinandolo a scontare il resto della sua pena in un carcere italiano.



La questione della sovranità giudiziaria

E allora io mi domando, considerando che la condanna è l’ergastolo a vita (non deve uscire più dalla galera fino alla morte) è perché ci si sia dato così tanto da fare per farlo tornare in Italia a scontare la sua pena nelle nostre carceri, piuttosto che lasciarlo negli Usa. E per gli altri 91 detenuti italiani nelle carceri americane cosa vogliamo fare? Organizziamo dei voli charter e li facciamo rientrare tutti come un’allegra comitiva?

O ci mettiamo la toga, sindacando su tutti i processi che riguardano dei nostri connazionali all’estero, ingerendo così nelle decisioni di stati sovrani che esercitano il loro diritto/dovere di tutelare la giustizia del loro paese?

Ma no, assolutamente!

Tutti gli altri si possono anche arrangiare e sbrigarsela da soli – tranne la Salis e Chico Forti – perché, con molta probabilità, non portano alcun “valore aggiunto” significativo per la politica italiana.

Onestamente io non sono nelle condizioni di poter giudicare se Forti sia colpevole di istigazione all’omicidio, di truffa, o dello stesso omicidio o se viceversa sia realmente innocente di tutti i reati che gli sono stati accreditati, ma sicuramente procedere come si è proceduto per questo caso è una sostanziale mancanza di rispetto nei confronti dell’intero apparato giuridico di un altro paese oltre ad essere un palese insulto verso chiunque si sia occupato della vicenda.

Nel link di seguito potete tranquillamente leggere i commenti indignati di un buon numero di legali, psichiatri e personaggi che gestiscono la giustizia in Italia che si dichiarano allibiti e offesi per un atto “meramente politico” che oltre allo sbaglio specifico getta una potente ombra sul nostro sistema politico e sull’intero paese.

Incompetenza politica

In conclusione, noi siamo gli specialisti di situazioni simili, assolutamente ininfluenti sul piano politico generale e sulle grandi questioni, come le guerre, la disastrosa economia e recessione della quale siamo preda da due decenni e soprattutto dei nostri rapporti e influenze nella politica europea, mentre cerchiamo costantemente di “metterci in evidenza” per cose di nessun conto e che tutti dimenticheranno entro un paio di anni.

Priorità distorte

Ma la cosa che più mi rattrista è che mentre nel Medio Oriente, nell’indifferenza generale, vengono uccisi ogni giorno decine di esseri viventi innocenti, il nostro presidente del consiglio si dedichi a perdere tempo con delle stronzate simili, dimostrando una volta di più l’assoluta inadeguatezza dei nostri politici.

Complimenti ancora una volta alle decisioni del nostro governo e, soprattutto, complimenti vivissimi all’intera umanità che, come sopra detto, ha ormai imboccato la via del non ritorno.

E il bello deve ancora venire…

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